Sin dall’annuncio dell’acquisizione da parte di Microsoft dello studio Ninja Theory, non vedevamo l’ora di conoscere su cosa fossero effettivamente al lavoro i ragazzi dietro Enslaved, DMC e Hellblade. Purtroppo la febbre dei leak non ha risparmiato neanche loro, visto che poche ore prima della conferenza Xbox era già stato diffuso un video di scarsissima qualità che mostrava al mondo Bleeding Edge, il titolo online multiplayer a cui stavano lavorando. Nonostante ciò, il reveal ufficiale durante la conferenza ci ha reso partecipi del loro folle titolo e del design fuori di testa dei personaggi che ci ritroveremo ad interpretare. Spinti dal nostro selvaggio amore per qualsiasi cosa sia punk, ci siamo letteralmente fiondati a provare il titolo durante lo showcase di Microsoft, con tanto di soddisfazione finale per la vittoria e premio MVP (ma restiamo umili).
Che cos’è dunque Bleeding Edge? Stiamo parlando di un titolo multigiocatore 4v4 molto simile ad un MOBA in terza persona modello Smite, qualcosa di totalmente differente a quanto sviluppato da Ninja Theory in questi ultimi anni. La prima cosa che salta all’occhio è lo stile con il quale il gioco ci viene presentato: un miscuglio tra cyberpunk e caos totale, che in alcuni frangenti ci ha ricordato tantissimo Sunset Overdrive, cosa di cui siamo stati estremamente felici. I personaggi disponibili non ricalcano poi alcuno stilema tradizionale, regalandoci qualcosa di incredibilmente nuovo e fresco, spaziando da bambine in mitra a samurai afro ricoperti di bombolette, passando successivamente per matrone a cavallo di improponibili monocicli e un Baron Samedi con tanto di serpentone sputa veleno al seguito. I personaggi disponibili durante la nostra prova e molto probabilmente anche al lancio erano in totale dieci, divisi tra tank, supporto e DPS, ognuno dotato diverse abilità. Queste sono tre per ogni personaggio, tutte diverse tra di loro e che coprono l’intero spettro di utility già visto in decine di altri giochi simili, ma che ritrovano comunque in Bleeding Edge un’ottima collocazione. Oltre a queste abilità a cooldown “classiche”, ogni personaggio avrà a disposizione una mossa finale selezionabile tra due diverse alla scelta del personaggio, che si sbloccherà più avanti nel corso della partita, esattamente come accade già negli hero shooter come Overwatch.
Scopo di ogni partita è conquistare punti prendendo il controllo di tre differenti punti di controllo sulla mappa di gioco, che si attiveranno ad intervalli regolari durante la partita. La prima squadra che arriva a 500 punti vince. Semplice, veloce, letale. Gli scontri sono estremamente brutali anche se non frenetici come ci si aspetta, ma risultano anche abbastanza tattici, in virtù anche dell’utilizzo di numerose skill ad area d’effetto e di posizionamento. Per poterle evitare, può essere utile sfruttare il dash che ogni personaggio ha a disposizione, anche questo soggetto a ricarica nel tempo (niente spam, sorry). Oltre ai giocatori, bisognerà stare attenti anche alla mappa stessa. Nella nostra prova un treno passava per tutta la lunghezza dell’arena, devastando qualsiasi cosa si trovasse lungo il suo cammino, giocatori compresi. Un’ottima variante ai classici scontri tra giocatori, che aggiunge un ulteriore livello di sfida e di uccisioni creative ad ogni partita. Data la natura delle partite, la mobilità è essenziale e per questo in Bleeding Edge ogni personaggio può evocare una hoverboard per muoversi molto più velocemente sulla mappa.
Dalla nostra breve prova è ancora impossibile dare giudizi su bilanciamento o altri aspetti simili, ma è stata già annunciata a breve una fase di alpha privata sulla quale non vediamo l’ora di mettere le mani sopra, soprattutto per provare anche la versione PC, curiosissimi per vedere gli effetti sul gioco del frame rate aumentato. Bleeding Edge si conferma un’IP estremamente interessante nel parco Microsoft che se curata e supportata a dovere, può diventare un’eccellente evoluzione dei multiplayer online, soprattutto grazie al talento visivo di Ninja Theory.