Come promesso da Google durante la GDC tenutasi pochi mesi fa, le informazioni aggiuntive su Stadia sono arrivate, facendo da apripista all’evento più atteso nell’industria dei videogiochi. Il profilo di Stadia comincia dunque a delinearsi e trova il suo spazio all’interno di un mercato complesso ed ermetico.
Sono bastati poco più di 30 minuti per annunciare Stadia al mondo, Google ha scelto la forma diretta, non proprio una conferenza bensì una sorta di direct mirato a rispondere alle domande più importanti che i giocatori si sono posti sin dal reveal della GDC. Prezzi, modello di vendita, abbonamenti, parco titoli e disponibilità. Si tratta di informazioni chiave, indispensabili per inquadrare il posto che Stadia andrà ad occupare all’interno dell’industria dei videogiochi. Sebbene in seguito all’annuncio di Stadia sia Sony che Microsoft hanno cominciato a muoversi in quella direzione, il progetto di Google resta comunque pioneristico ed apre le porte a quello che un giorno sarà il modo più naturale di concepire il videogioco. L’hardware ha sempre costituito un limite sia per gli sviluppatori che per i consumatori. Da un lato l’impossibilità di upgradare le console durante il loro ciclo vitale ha costretto gli sviluppatori ad adattarsi, cercando di spremere più potenza computazionale possibilità da Hardware già vecchio, scendendo spesso a compromessi e danzando con il diavolo dell’ottimizzazione, dall’altro la necessità di sviluppare un titolo che fosse compatibile con la maggior parte dei setup presenti sul mercato PC. Da parte dei consumatori invece, ogni inizio generazione rappresenta una scelta, in pochi possono permettersi di comprare più di una console al lancio, andando a creare quei fastidiosi schieramenti che spesso precludono esperienze di gioco mozzafiato semplicemente perché non si possiede la console in questione. Stadia trascende dunque il concetto di console fisica, non sarà necessario acquistare Hardware se non un semplicissimo Chromecast, già presente in tantissime case, nel momento in cui si ha la necessità di fruire del servizio attraverso una TV non supportata da Android. La rivoluzione è proprio questa, basta avere una scheda di Chrome aperta per poter fruire dei titoli più importanti senza la necessità di scaricare nulla. Con i problemi legati all’hardware diciamo infatti addio ai tempi di download, alle patch, ai problemi di spazio ed alle installazioni. L’intero gioco viene infatti eseguito all’interno di una macchina situata in un Data Center di Google e l’output video sarà streammato direttamente sul nostro monitor. Quella di Stadia è una rivoluzione che elimina tantissimi processi, dall’ormai conclamata superiorità del mercato digitale sia in termini di costi che di distribuzione ai limiti dell’hardware. Resta ancora un’incognita non da poco il feeling pad alla mano, la latenza effettiva ed il modo di percepirla una volta avviato un gioco, per queste incognite non c’è altra soluzione se non provare con mano la proposta di Google.
Stadia arriva dunque a novembre e si propone in due modalità ben distinte, la base e la pro. Al costo di 9,99€ al mese, Stadia Pro permetterà lo streaming dei giochi fino a 4K di risoluzione e 60FPS, mettendo sul piatto dei giochi distribuiti gratuitamente in pieno stile PSN o Games With Gold. Si inizia con Destiny 2 per poi ampliare la collezione, strizzando l’occhio ad EA Access con sconti dedicati ai membri di Stadia Pro sullo store di Google. Stadia Base non richiede invece nessun abbonamento e si propone semplicemente come una piattaforma sulla quale acquistare i giochi, proponendo una risoluzione massima di 1080p per 60FPS.
Il Founder’s Pack, disponibile in pre-order al prezzo di 129€ garantisce invece 3 mesi di Stadia Pro per il giocatore e per un amico insieme ad un Chromecast Ultra ed un controller. Il controller è venduto anche separatamente ed ha la peculiarità di essere collegato direttamente al router di casa in modo da eliminare la latenza che intercorre tra i dispositivi collegati alla rete locale ed il gateway.
Il parco titoli di Stadia è invece la dimostrazione più lampante dell’interesse generato da Google all’interno dell’industria e dei publisher. Il supporto degli studi più famosi, da Bungie a Ubisoft, Electronic Arts, Bethesda, Bandai Namco, Campcom, 2K, Rockstar e tantissimi altri dimostra come la semplicità di Stadia sia una ventata d’aria fresca per gli sviluppatori. Al lancio il parco titoli vanterà alcune novità come Doom Eternal, Wolfenstein: Youngblood, Baldur’s Gate 3, Borderlands 3, Ghost Recon Breakpoint e tanti altri. I titoli per Stadia non dovranno infatti essere sviluppati necessariamente per accomodare il servizio di Google ma, girando su Data Center, potrebbero tranquillamente essere eseguiti come una versione PC leggermente modificata per poi essere incorniciati all’interno del servizio ma queste sono soltanto speculazioni tecniche. Ciò che è certo è che l’intera industria dei videogiochi ha posato il suo sguardo su Google ed ha supportato pienamente Stadia.
La banda necessaria per supportare i 4K e 60FPS si attesta sui 35Mbps, basta dunque una fibra misto rame per accedere alla versione migliore, secondo Google. Queste cifre però vanno convalidate dall’esperienza sul campo, su reti pubbliche ed infrastrutture che andranno ad ospitare questo massivo flusso di dati, non vogliamo dunque esporci più di tanto su qualcosa che non possiamo dimostrare.
Il profilo di Stadia va dunque a delinearsi sempre come una non console, un servizio da inserire all’interno delle nostre abitudini da giocatore, dandoci la possibilità di usufruire del servizio qualora lo ritenessimo necessario. Una piattaforma capace di erogare la potenza di un Data Center di Google a portata di mano e di click. Un giocatore che possiede Playstation 4 e Xbox One potrebbe per esempio scegliere di giocare le esclusive sulle rispettive console ma di acquistare un titolo di terze parti su Stadia per giocarlo al meglio delle sue possibilità senza investire in hardware dedicato. Uno scenario che vede integrare servizi di più distributori al fine di fornire l’esperienza di gioco più completa in assoluto.
Vedere Stadia come un vero e proprio competitor di Microsoft e Sony è semplicemente deleterio per il giocatore che dovrebbe invece cercare di trarre il massimo da tutto quello che l’industria ha da offrire. Stadia non ha infatti bisogno di esclusive per imporsi sul mercato perché non compete direttamente con le console già distribuite ma propone un’ottica diversa ed avanguardista di vivere il videogioco. Avere la possibilità di giocare ovunque con prestazioni incredibili, che sia da Tablet, Smartphone ( al momento soltanto Pixel 3 o superiori ), PC o TV senza dover investire in hardware fisico rappresenta in tutte le sue forme il futuro del gaming. Restiamo ancora molto dubbiosi sull’effettiva fruibilità dell’esperienza almeno durante i primi mesi del lancio ma l’idea proposta da Google è riuscita veramente a stupirci, regalandoci uno scorcio di un futuro non troppo lontano in cui le barriere dell’hardware saranno finalmente abbattute, permettendo a tutti di giocare nel migliore dei modi senza investimenti da capogiro.