C’è stato un passaggio in questo E3 2018 che si era manifestato un po’ in sordina, quasi a non voler fare eccessivo rumore. Il trasferimento dell’IP di Hitman da Square Enix a Warner Bros ha avuto come effetto principale quello di far vedere al mondo Hitman 2, rendendolo non più una serie episodica, come era accaduto negli scorsi anni, ma facendolo tornare al suo pieno splendore di titolo completo. Non che la formula non avesse funzionato, sia chiaro, ma è sicruamente più soddisfacente poter godere delle missioni dell’Agente 47 nella sua interezza, senza dover attendere mesi tra un assassinio e l’altro. Durante l’E3 abbiamo finalmente potuto mettere le mani su una demo giocabile di Hitman 2, riuscendo a farci un’idea di quanto effettivamente il titolo sia progredito, lasciando però intatte tutte le stesse sensazioni del predecessore.
Per motivi di tempo, abbiamo giocato una demo limitata, con un solo bersaglio da uccidere (mentre la missione ne prevedeva due) e una modalità d’esecuzione abbastanza guidata, date le innumerevoli opzioni a nostra disposizione che sarebbero state altamente dispersive. Nello specifico, dovevamo assassinare una ricchissima e potente imprenditrice durante la sua partecipazione ad una prestigiosa gara automobilistica, facendola saltare in aria con la sua macchina, ma potevamo scegliere tantissimi altre opzioni di ingaggio, cosa sottolineata più e più volte dagli sviluppatori. Il primo impatto con il gioco è stato da subito estremante familiare, dato che la struttura principale di Hitman è ancora in piedi. Hud minimalista, menu ancora più intuitivo del solito e possibilità di interagire praticamente con qualsiasi cosa per arrivare al proprio obbiettivo. L’altro particolare che abbiamo notato è stato l’impressionante numero di npc a schermo che affollavano il livello in questione, ognuno con una propria IA che lo faceva interagire indipendentemente. Non è chiaro se tutte le missioni percorreranno questo trend, ma la partenza è decisamente ottima.
La prova ha messo in risalto il level design del gioco, componente fondamentale per ogni stealth che si rispetti. La struttura dell’autodromo era immensa, strutturata in più livelli e con diverse aree interconnesse tra loro ma dotate di una propria identità, come il paddock, la sala vip, il bar, le officine e naturalmente gli spalti. Tutte queste differenti aree hanno più vie d’interazione e diversi oggetti e personaggi chiave che definiranno l’esito della missione a seconda del nostro modo di giocare, rendendo di fatto i livelli altamente rigiocabili.
In tutto questo non è scomparso lo stile altamente autoironico del gioco, dove all’inespressività e alla serietà dell’agente 47 si affiancano momenti totalmente deliranti, basati sempre sui travestimenti o su alcuni degli oggetti usabili. Nello specifico del nostro provato, potevamo prendere i panni di una mascotte rosa danzante o tramortire alcuni personaggi a pesci in faccia, letteralmente. Lo stile ci ha ricordato molto l’apprezzatissimo Blood Money, e questa contrapposizione tra serietà e totale delirio ci è piaciuta molto, sopratutto perché pone ancora una volta l’enfasi sulle innumerevoli possibilità che il gioco mette a nostra disposizione, dove qualsiasi cosa nelle nostre mani diventa un potenziale strumento di morte. In generale quindi possiamo definirci soddisfatti dalla nostra prima prova con il nuovo Hitman, che siamo sicuri soddisferà i fan più esigenti che come noi, sono sicuramente in attesa di maggiori dettagli che sicuramente arriveranno nelle prossime settimane.