Il cielo sopra la fiera aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto. Ho sempre desiderato poter iniziare un testo con l’incipit di Neuromante di Gibson, e non ho trovato occasione migliore di questa per poterlo finalmente realizzare. Quale modo migliore di parlare di Cyberpunk 2077 se non citando il libro che diede origine a tutto il filone fantascientifico da cui è scaturito un vero e proprio universo? Mettendo per un attimo da parte la narrativa, il gioco di CD Projekt Red esiste, è reale e molto più vivo di quanto immaginassimo. L’E3 2018 è stato il palco dal quale lanciare la nuova IP della casa polacca dopo lo sterminato successo di The Witcher, con tutti gli occhi del mondo puntati addosso. Non esageriamo nell’affermare che Cyberpunk 2077 è forse il titolo che più aspettavamo quest’anno, e devono averlo pensato anche parecchi altri colleghi, visto che lo stand del gioco era letteralmente preso d’assalto ad ogni ora del giorno. E ci siamo riusciti alla fine, affrontando la lunga presentazione della fiera ricchi di aspettative, sogni e speranze, ed uscendo con un’unica consapevolezza: il day one è sempre troppo lontano.
Partiamo dalle basi: Cyberpunk 2077 è un gioco di ruolo in prima persona in cui interpreteremo V, un mercenario dei bassifondi di Night City, la brulicante città fittizia teatro del gioco. L’universo cyberpunk è stato preso direttamente dal gioco di ruolo cartaceo omonimo creato da Mike Pondersmith, dove potenti corporazioni controllano le vite di milioni di cittadini, costretti a lavorare in città tecnologicamente avanzate e sterminate, ma ricche di contrasti sociali e culturali, dove la carne si sostituisce lentamente ma inesorabilmente al metallo. Il protagonista sarà completamente personalizzabile tramite un potente editor, ma per la demo gli sviluppatori hanno optato per la versione femminile standard di V. La prima persona scelta per il gioco dona un’immersività totale nelle profondità di Night City, ma è palese l’intenzione di CD Projekt di spingere l’acceleratore sul versante FPS, uno dei punti focali del gioco. La prima parte della demo era incentrata infatti proprio sulle meccaniche di shooting, che ci hanno permesso di notare come poggi su solide basi classiche, coadiuvate da l’utilizzo di alcune mosse speciali come scivolate, bullet time tramite stimolanti e attacchi corpo a corpo. Non è presente alcun tipo di sistema di copertura, cosa che spinge molto l’acceleratore sulla parte aggressiva del combattimento, mantenendo un ritmo elevatissimo per tutta la durata dello scontro. Le armi a dipsosizione sono molteplici e varieranno a seconda della loro provenienza, da quelle recuperate nei bassifondi a quelle top di gamma della corporazione Militech.
La seconda parte della presentazione era incentrata sulla narrazione ed il mondo di gioco. Diciamo subito che Cyberpunk 2077 è un titolo CD Projekt e si vede: valutato per adulti, non si fa scrupolo a mostrare scene di sesso, droghe, alcool e tutto quello che le associazioni perbeniste vi dicono di non guardare. Ottima notizia quindi, anche perché avrebbe cozzato parecchio sullo stile decandente dell’ambientazione cyberpunk. A proposito dello stile, Night City è l’esempio perfetto di architettura cyberpunk new retro wave, con miscugli di futuristico, antico e orientale. Night City è la gigantesca città teatro delle nostre avventure, con ben 6 zone diverse, ognuna con le proprie caratteristiche peculiari ed immediatamente riconoscibili, tutte esplorabili nel dettaglio, anche in verticale, dati i tantissimi grattacieli che compongono la città. Lo Sprawl è brulicante di NPC, tutti con potenziali quest da affidarci o dialoghi da ascoltare, restituendo la sensazione di una città viva e vibrante, dove anime e macchine vivono e muoiono senza che qualcuno si accorga di loro.
La terza ed ultima parte della demo ci ha presentato la struttura delle missioni di gioco, permettendoci così di scoprire anche alcune altre feature aggiuntive. La prima e più evidente è ovviamente quella del sistema di guida, dove potremo viaggiare per Night City via auto o moto, sfruttando una visuale in prima o in terza persona. Durante gli spostamenti potranno innescarsi eventi randomici che ci costringeranno ad agire, come ad esempio l’attacco da parte di alcuni banditi. L’altra funzione di gioco riguarda i innesti cibernetici che V potrà installare, i quali potenzieranno passivamente ed attivamente le capacità del personaggio, come le statistiche e le abilità. A proposito di statistiche, Cyberpunk 2077 funziona esattamente come i giochi di ruolo classici, permettendoci anche di scegliere tra tre professioni diverse, ovvero Netrunner (più legato alle armi), Techie (più sulle abillità tecnologiche) e Solo (un miscuglio dei due). La missione che eravamo chiamati a svolgere prevedeva il ritiro di alcune informazioni per conto di terzi, in qualunque modo volessimo. Gli approcci erano diversi, ed ognuno di questi portava ad un finale diverso, evidenziando ancora come la narrativa del gioco sia tutt’altro che lineare. Le linee di dialogo sono infatti infarcite di risposte a scelta multipla, con le quali potremmo scegliere l’andamento della nostra avventura. Anche la differenza d’approccio nelle missioni, come già detto, andrà a modificare sensibilmente come gli altri personaggi vedano V, se con rispetto, con paura o rabbia. L’infiltrazione durante la missione ci ha anche dato la possibilità di vedere da vicino alcuni dei giocattoli più interessanti di V, ovvero le braccia taglienti che già si erano visti sulla donna del primo famosissimo trailer di gioco, oltre alla possibilità di rimanere attaccati ai soffitti e alle pareti per creare punti strategici d’appoggio e per passare semplicemente inosservati.
Venendo alla componente tecnica, la brulicante massa di gente e di acciaio che forma Night City non è mai stata così viva, con un livello di dettaglio impressionante. Colori, luci, movimenti, tutto è in grado di immergere il giocatore in un contesto in cui si potrebbe essere tranquillamente di passaggio e questo continuerebbe a vivere per conto proprio. La fluidità di gioco è incredibile, così come la profondità che è in grado di offrire, superando anche titoli simili come ad esempio deus Ex, il quale risultava decisamente più lento e macchinoso. Cyberpunk 2077 ha alimentato ancora di più le nostre aspettative già altissime a causa della reputazione dei suoi sviluppatori e dall’ambientazione di riferimento, con un gioco che grida CD Projekt Red da tutti i pori. Siamo usciti dalla dimostrazione estremamente soddisfatti ma al tempo stesso delusi perché ne volevamo di più, consci del fatto che la data d’uscita è ancora lontana probabilmente e non accenna a rivelarsi. Quando torneremo a cavalcare le onde del cyberspazio? Sempre troppo tardi a questo punto.