Che Anthem fosse uno dei titoli più attesi di questo E3 2018 era palese. Si parla pur sempre del ritorno in grande stile di Bioware, e soprattutto di un’esperienza multiplayer che punta ad avere tutti i punti di forza di un MMO e nessuno dei suoi punti deboli. Mostrato nuovamente durante la conferenza EA con un video gameplay, di cui abbiamo poi potuto approfondire la visione in separata sede, Anthem ci ha stupito immediatamente per due motivi: il primo per la spettacolarità della messa in scena, il secondo per il comparto tecnico davvero incredibile.
Partiamo subito dal fatto che il nuovo lavoro di Bioware punta tutto sull’impressionare il giocatore a livello visivo: mech che sfrecciano lungo le giungle del pianeta, enormi manufatti alieni di origini sconosciute, mostri giganteschi da combattere, il tutto condito da una sana dose di esplosioni e piombo. La nostra presentazione è stata un kaleidoscopio di fuoco e fiamme in una lussureggiante giungla tropicale, il tutto facendo sfoggio delle armature potenziate dei mercenari. Il tutto con un livello di dettaglio impressionante, che spinge il motore Frostbite al massimo. Tolta quindi la prima patina di maestosità tecnica, è ora di parlare del gioco vero e proprio e di tutto quello che ne consegue.
Innanzi tutto, la prima novità riguarda le quattro tipologie differenti di tute mech che sarà possibile selezionare durante le missioni, ognuna dotata di particolari abilità e armamenti. Il Colossus è la classica armatura da tank, più lenta ma pesantemente armata e corazzata; l’armatura Ranger è dotata di un armamento a lungo raggio in grado di arrecare danni gravissimi a medio e lungo raggio, non disdegnando però una buona mobilità e resistenza, rendendola così la classe più versatile del gioco; lo Storm è una sorta di dps ad area, con abilità legate al danno elementale, come ghiaccio e fulmini, ma decisamente più debole in difesa; in ultimo l’Interceptor, di cui si è visto pochissimo, ma ipotizziamo sia una classe legata molto alla velocità e alla mobilità. Ogni classe ha a disposizione due armi, intercambiabili anche con quelle trovate durante le missioni, che vanno dai classici mitra ai più devastanti lanciagranate e potenti lanciafiamme. Ci saranno a disposizione anche due abilità speciali, legate ai poteri offensivi dell’armatura, oltre ad un’abilità Ultra differente per ogni tuta potenziata. Nel nostro caso, la prova era incentrata sul Colossus, che come abilità disponeva di un lanciarazzi a puntamento e una specie di cannone al plasma dal devastante effetto esplosivo. La sua ultra invece ci dava l’accesso ad un lanciarazzi potenziato in grado di infliggere danni enormi. In tutto questo, il Colossus poteva anche contare su di uno scudo d’acciaio in grado assorbire i danni in arrivo, segno che quindi anche le altre classi avranno con loro abilità analoghe relative ai loro punti di forza. Tutte le armature possono ovviamente volare, si per spostamenti lunghi, sia per brevi tratti stazionari, così da poter sparare e volare contemporaneamente. L’introduzione della barra di surriscaldamento dei motori ha dato modo agli sviluppatori di anticipare anche il concetto di mondo dinamico dove tutto interagisce con il giocator e la squadra, anche una semplice cascata d’acqua, che può ad esempio raffreddare i motori della tutta permettendoci di volare più a lungo.
Le missioni rappresentano l’anima di Anthem, affrontabili sia in giocatore singolo che ovviamente in compagnia, con una cooperativa drop in-drop out che permette anche l’adeguamento istantaneo per i membri del gruppo con i livelli più bassi. Un aspetto che ci ha colpito positivamente è che tutte le abilità delle varie armature vanno in combo tra di loro, infliggendo ai vari nemici danni e condizioni aggiuntive. Una feature interessante, che sicuramente avrà un impatto positivo sul gioco di squadra. Le missioni avranno obbiettivi differenti che fino a quanto visto finora non variano certo dai classici del genere, ma sarà possibile anche incontrare obbiettivi e scontri randomici durante ogni percorso, così da rendere diverso ogni tentativo. Per quattro giocatori ci sono anche particolari missioni definite Stronghold, molto simili alle incursioni, o raid, in cui alla fine di una serie di dungeon più o meno complessi, c’è un boss da affrontare. Nella nostra presentazione un gigantesco insetto simile ad una larva infestava delle caverne ed era compito nostro distruggerlo. Oltre alla mole consistente del boss, ci ha colpito anche i vari cambi di pattern durante la fights, resa così più varia e per certi versi impegnativa.
Se dobbiamo essere sinceri, ci sono ancora molti aspetti da chiarire su Anthem, primo fra tutti la gestione della componente “ruolistica” del gioco, intesa come spartizione dei ruoli nella squadra. Nella prova non ci è parso di vedere una predisposizone del Colossus a tankare ad esempio, e non è presente nessuna gestione dell’aggro nemico, rendendo quindi i ruoli solamente una scelta di preferenze e non di necessità, e la cooperazione limitata solo alle combo delle abilità. C’è anche da capire la questione del multigiocatore e di come questo influirà sulla narrativa, anche se gli sviluppatori hanno assicurato che in Anthem vedremo qualcosa di “veramente mai visto prima”. Verrebbe da chiedersi anche come verrà gestito il sistema dei livelli e soprattutto dell’end game, con attività continuative e nuovi contenuti proposti con costanza. Gli errori di Destiny sono ancora vivi nei ricordi di molti, quindi non dovrebbe essere difficile evitarli.
A conti fatti, Anthem si conferma come la nuova IP perfetta per attirare il pubblico anche meno coinvolto, con esplosioni, grafica di prim’ordine e una fortissima componente multiplayer. È anche innegabile il talento di Bioware nel creare delle ottime storie, quindi siamo ottimisti anche dal punto di vista narrativo; resta solo da capire la questione dell’endgame e della gestione dei ruoli, ma fino al 22 Febbraio 2019, data d’uscita ufficiale del gioco, abbiamo tutto il tempo di raccogliere maggiori informazioni. Nel mentre, se queste assolate lande americane ci assistono, cercheremo di scoprire altre informazioni sulla nuova IP di punta di EA.