All’annuncio dell’ennesimo gioco di Dragon Ball, più di qualcuno avrà giustamente pensato che forse è tempo di passare oltre. Nonostante tutto però, il franchise di Toryama sembra avere ancora molto da raccontare, soprattutto se affiancato ad un team di sviluppo dal talento sconfinato come gli Art System Works. Si perché Dragon Ball Fighter Z, picchiaduro prodotto da Namco Bandai e sviluppato proprio dagli Arc System, rischia di essere il gioco di Dragon Ball definitivo, quel picchiaduro che tanto mancava dalle scene e che potrebbe finalmente aver trovato la sua dimensione definitiva.
Dragon Ball Fighter Z è un picchiaduro in 2.5 dimensioni pensato appositamente per i fan dell’anime, che ormai avranno raggiunto tranquillamente il miliardo di persone e le 20 generazioni. Il colpo d’occhio è infatti impressionate: la trasposizione videoludica di Dragon Ball è praticamente indistinguibile dall’anime, con un risultato impressionate per un titolo simile. Tutti i personaggi e le mosse sono esattamente identiche a quelle dell’anime, di modo che chiunque sia un fan della serie saprà già cosa i personaggi sono in grado di fare. Quello estetico è un aspetto importantissimo per l’utenza e per il titolo in particolare, visto che il fascino della serie porterà gli ammiratori di Goku e compagnia ad interessarsi al gioco, che siano esperti di picchiaduro o meno. Un’ottima trovata, studiata nel minimo dettaglio che siamo sicuri ricompenserà gli sforzi degli sviluppatori, anche perché siamo di fronte ad un prodotto di eccellente qualità. Durante la nostra prova a Los Angeles ne siamo stati completamente catturati, con decine di effetti a schermo che esplodevano davanti ai nostri occhi, fluidi e dai colori vivissimi, e per un secondo nella nostra mente siamo tornati bambini, a quando dopo la scuola la puntata del cartone era un appuntamento imprescindibile.
Pad alla mano, il tocco degli Arc System si vede e si sente, violentemente. I sei personaggi disponibili alla prova (Goku, Vegeta, Gohan, Boo, Cell e Freeza) erano tutti estremamente diversi tra loro e dotati di decine di mosse uniche. Il sistema di combo e attacchi è molto simile a quello di Guilty Gear ma con l’ovvia aggiunta degli attacchi energetici e delle trasformazioni, attivabili con la carica della classiche barre di special, ormai diventate indispensabili in tutti i giochi del genere. Ad aggiungere carne al fuoco ci sarà anche la possibilità di combattere in squadre da tre combattenti, potendo cambiare durante l’esecuzione di una combo il proprio personaggio o aggiungerlo per aumentare il moltiplicatore. In questo modo si avranno combo molto più lunghe e spettacolari con un ampliamento delle possibilità d’attacco enormi. Nella nostra breve prova al boot di Namco abbiamo effettuato qualche scontro e i risultati sono stati estremamente soddisfacenti. Le mosse non vengono eseguite con combinazioni di tasti eccessivamente lunghe, ma il loro numero è elevato ed il bilanciamento generale per i combattenti da noi provati è ottimo, dove tutti i personaggi nella loro diversità risultano molto adattabili a tutte le situazioni. Non saranno ovviamente solo i sei presentati a far parte del roster definitivo per l’uscita del gioco, prevista nel 2018, con l’arrivo di numerosi altri protagonisti iconici dell’epopea di Dragon Ball.
C’è ancora mistero per quanto riguarda le modalità disponibili, ma Arc System non ha mai deluso neanche sotto questo versante, quindi ci aspettiamo grandi cose, soprattutto per quanto riguarda un’eventuale modalità storia. Il multiplayer online sarà ovviamente supportato, ma anche qui i dettagli sono pochissimi. Quel che è certo è che Dragon Ball Fighter Z è un titolo che nel campo dei picchiaduro farà faville, sia perché regala ai fan della serie esattamente quello che sperano, sia perché grazie alla profondità di gameplay può essere considerato il nuovo punto di riferimento dei picchiaduro in 2D, con le conseguenze sull’esport che potete facilmente immaginare.