Tra le tante novità presentate durante L’E3 2017 di Los Angeles, abbiamo assistito alla presentazione di A Way Out. Dai creatori di Brothers: a tale of two sons, la nuova proprietà intellettuale propone un’esperienza cooperativa davvero curiosa ed innovativa.
Protetti dalle grandi ali di Electronic Arts, i ragazzi di Starbreeze Studios hanno avuto l’opportunità di crescere dopo il lancio di Brothers: a tale of two sons. Il titolo cooperativo indipendente ha raggiunto il successo durante la scorsa generazione, guadagnandosi anche una versione rimasterizzata su Xbox One e Playstation 4. Dimenticate però le atmosfere fiabesche dei due fratelli per immergervi in un mondo più vivo, crudo e spietato. A Way Out inscena uno dei setting più classici dell’intrattenimento che, da Fuga da Alcatraz a Prison Break hanno da sempre affascinato il pubblico: la fuga dal carcere di massima sicurezza.
A Way Out si propone come un’esperienza innovativa fortemente incentrata sulla collaborazione di due giocatori e porta con se una carica cinematografica molto corposa. Ci ritroviamo dunque a vestire i panni di due detenuti in conflitto tra loro che, per motivi legati alla necessità di evadere, si ritrovano a collaborare nello sviluppo e nell’eventuale riuscita del piano. A Way Out propone però un’esperienza che va al di fuori delle mura della prigione e continua anche nel mondo “esterno”, la storyline del titolo racconta infatti anche le vicende legate al post-evasione e di come i due prigionieri saranno comunque costretti a collaborare per sfuggire alle forze dell’ordine. Gli elementi narrativi legati a Prison Break sembrano dunque evidenti e, sebbene non impersoneremo un architetto in prigione per salvare il fratello, il concetto di collaborazione dentro e fuori dalla prigione riposta alla mente le vicende della famosa serie TV. Tra le novità più evidenti troviamo sicuramente la scelta di optare per una configurazione in split-screen anche per quanto riguarda le sessioni di gioco online. Sarà infatti utile avere la prospettiva del nostro compagno al fine di procedere durante il gioco. Uno split-screen spesso asimmetrico si preoccupa di mettere in evidenza gli elementi più importanti, conferendo ai giocatori la possibilità di interagire attraverso un ampio ventaglio di scelte. Sebbene sia facile cadere nel tranello di un’esperienza similare a quella già vissuta nei titoli di Quantic Dream, A Way Out promette un’esperienza di gioco che da grande importanza all’aspetto ludico senza ovviamente tralasciare la regia e la narrazione.
Nel trailer mostrato durante la conferenza di Electronic Arts abbiamo potuto notare delle sezioni più adrenaliniche legate alla guida o alcune fasi di shooting che destano una genuina preoccupazione quando si pensa che a svilupparle è un team relativamente inesperto nel settore . La speranza è che Electronic Arts collabori in modo attivo per rendere l’esperienza di A Way Out piacevole in termini di shooting e guida, sebbene questi non siano gli obiettivi principali del titolo.
Spesso i personaggi si ritroveranno a discutere tra loro per prendere delle decisioni, influenzando sia il corso della storia che l’approccio dei due giocatori che andranno a sostenere una tesi piuttosto che un’altra. Insomma, A Way Out sembra proporre qualcosa di veramente innovativo, capace di legare due personaggi molto diversi tra loro grazie anche all’interazione di due persone “reali” che dovranno calarsi nei panni dei due amici-nemici. Una ventata d’aria fresca per un genere fin troppo stantio e fossilizzato su tecniche narrative ormai esplorate in lungo e in largo. A Way Out sembra quindi essere una vera novità che, grazie anche al supporto di EA Origins potrebbe segnare il secondo successo dopo Brothers. Tecnicamente parlando il titolo non sembra avere grandi pretese ma l’utilizzo, seppur non approfondito, dell’Unreal Engine 4 riesce a mantenere la resa grafica su livelli accettabili senza però impressionare. Ovviamente non stiamo parlando di una produzione Tripla A che spende tempo e risorse per rifinire la singola texture ma il lavoro dei ragazzi di Starbreeze sembra comunque essere piacevolmente sufficiente anche da un punto di vista non proprio fondamentale ai fini della riuscita dell’opera. Non ci resta che attendere i primi mesi del 2018 per mettere le mani sul titolo e constatare se quanto mostrato corrisponde al sentore di novità ed innovazione che percepiamo in questo momento.
ASPETTATIVE:
- Ottimo comparto narrativo
- Meccaniche di gioco innovative
- Trama classica ma interessante
DUBBI:
- Quanto sarà influenzabile il corso degli eventi?
- Lo split-screen online potrebbe causare problemi
- Fasi di guida ancora incerte