David Lynch, figura cardine del cinema surrealista e visionario, si è spento a 78 anni. Il regista, noto per il suo stile unico che fonde elementi di noir, horror e surrealismo, lascia un vuoto ovviamente incolmabile nel panorama artistico globale.
Come riportato su Variety, la notizia è stata confermata dalla famiglia tramite un post sui social, con un riferimento ironico al suo celebre aforisma: “Guardate la ciambella e non il buco.” Lynch era da tempo affetto da un grave enfisema, che gli aveva impedito di lavorare negli ultimi anni.
Lynch non è stato solo un regista: il suo contributo ha rivoluzionato il modo di raccontare storie, mescolando realtà e sogno, e ha ispirato generazioni di artisti, dal cinema ai videogiochi. Nato nel 1946 a Missoula, Montana, Lynch manifestò fin da giovane un interesse per l’arte visiva, iniziando la sua carriera come pittore. Dopo essersi trasferito a Los Angeles, entrò all’American Film Institute, dove iniziò a esplorare il mezzo cinematografico. Il suo primo lungometraggio, Eraserhead (1977), fu una pietra miliare del cinema indipendente, catturando l’attenzione per la sua estetica onirica e inquietante.
Il successo arrivò con The Elephant Man (1980), che ottenne otto nomination agli Oscar, e proseguì con Blue Velvet (1986), un viaggio nella psicologia oscura di una cittadina americana, e con la serie televisiva Twin Peaks (1990). Quest’ultima, grazie alla sua miscela di mistero, surrealismo e introspezione, ridefinì la narrazione televisiva, ponendo le basi per serie moderne come True Detective.
Nel corso della sua carriera, Lynch ricevette numerosi premi, tra cui l’Oscar onorario nel 2020, il Leone d’Oro alla carriera a Venezia e la Palma d’Oro per Cuore Selvaggio (1990). Nonostante alcuni insuccessi, come l’adattamento di Dune (1984), la sua capacità di innovare lo stile narrativo e visivo rimase costante.
Oltre al cinema e alla televisione, Lynch si avvicinò all’industria videoludica, influenzando profondamente il genere horror psicologico. Restando invece in ambito videoludico, David Lynch ha collaborato con Sony nel 2000 per lo spot “Welcome to The Third Place” della PlayStation 2, concependo inoltre un videogioco, Woodcutters from Fiery Ships, però mai completato. Aggiungiamo inoltre che la sua estetica surreale è stata fonte d’ispirazione per giochi come Silent Hill, Alan Wake e Deadly Premonition.
Negli ultimi anni, Lynch si dedicò alla pittura, alla musica e alla promozione della meditazione trascendentale tramite la sua fondazione. Malgrado i problemi di salute, continuò a sperimentare nuovi linguaggi artistici fino agli ultimi giorni.
Con la sua morte, il mondo perde un narratore unico, capace di spingersi oltre i confini della realtà per esplorare l’inconscio collettivo. Lynch lascia un’eredità che continuerà a ispirare e provocare le generazioni future.