Ne avevamo già parlato un po’ di tempo fa, ma ad oggi è finalmente realtà: lo spin-off di Baldur’s Gate, chiamato Dungeons & Dragons: Dark Alliance per evitare pericolose sovrapposizioni, ritorna al pubblico con una mise-en-scene frenetica che vuole essere accattivante e spensierata, pensata per essere principalmente giocata in cooperativa in un massimo di quattro persone. Disponibile fin dal day one sul Game Pass di Microsoft, questo titolo mette in gioco i personaggi iconici del Faeurun con le loro storie in una miscela esplosiva, alternando schivate esagerate, combo e salti ad una spruzzata di elementi GDR: quanto sarà riuscita? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Quattro eroi per salvare la giornata
Partiamo dalle basi, per chi non avesse già avuto modo di consultare la nostra anteprima: Tuque Games ci presenta un prodotto completamente ispirato alle storie scritte da R. A. Salvatore a partire dagli anni ’80 e recentemente ri-pubbicate settimanalmente in oltre 30 volumi, ambientate nel famoso ed enormemente espanso universo dei Forgotten Realms. La penna dello scrittore ed il gioco si muovono nella stessa direzione, tanto è vero che il titolo va ad occupare un anfratto specifico non trattato nelle pagine: stiamo parlando della saga La Leggenda di Drizzt pubblicata da Wizard of the Coast, dove per la prima volta troviamo un elfo oscuro – razza del sottosuolo solitamente schiva e malvista dagli abitanti della superficie – in qualità di eroe ribelle a tutto tondo della storia. In Dungeons & Dragons: Dark Alliance ci troveremo a guidare proprio Drizzt Do’Urden, assieme ai suoi compagni Catti-brie, Bruenor e Wulfgar (rispettivamente ladro/ranger, ranger, guerriero e barbaro), in una serie di dungeon ambientati nella Valle del Vento Gelido, nella parte del continente più comunemente indicata col nome di Icewind Dale. Invece di celebrare le loro vittorie dopo la sconfitta di Akar Kessel, il gruppo viene catapultato all’inseguimento dell’artefatto senziente con cui ha combinato ogni genere di guaio. Questo oggetto maligno ha un tale potere da essere capace di chiamare a sè ogni creatura malvagia – dai nani grigi duergar ai più classici goblin, ma anche orchi, necromanti/cultisti e persino lich. Compito del gruppo sarà quindi di combattere contro le schiere chiamate a raccogliere il richiamo irresistibile del potere, per poter infine distruggere definitivamente il cristallo.
Solo i cattivi hanno le ferie
Come abbiamo già anticipato, Dungeons & Dragons: Dark Alliance è un action RPG in terza persona che può essere giocato in solitaria od online fino a quattro persone, usando uno solo dei personaggi o intercambiandoli di missione in missione. Gli eroi a nostra disposizione coprono gli archetipi classici interpretabili dal giocatore durante una sessione al tavolo: il barbaro Wulfgar si apre la strada con attacchi brutali e pericolosi; Bruenor il guerriero – il più anziano e rodato – è invece un vero e proprio tank capace di resistere di fronte a danni spropositati. Cattie-brie fornisce protezione dalla distanza con le sue abilità da ranger e di cura, mentre il beniamino Drizzt – sicuramente il personaggio più amato e conosciuto – attacca velocemente grazie alle sue due scimitarre e alle abilità da ladro, che lo rendono invisibile. Inoltre, come la lore vuole, Drizzt ha la possibilità di evocare al suo fianco la pantera Guenhwyvar per dare supporto all’intero gruppo. Se la parte action è piuttosto classica e ben rodata con un sistema di parate, difesa e “blocco” sul nemico con visuale in terza persona da tipico hack ‘n’ slash, dall’altra è presente anche una componente ruolistica e di assegnazione dei punti esperienza che concorre a far proseguire la storia lungo gli archi narrativi proposti dagli sviluppatori, non negando agli amanti del GDR quella spruzzata di elementi caratteristici. Dungeons & Dragons: Dark Alliance si sviluppa lungo 12 capitoli divisi in archi narrativi, per un totale di 21 missioni ad alta densità di combattimenti. Meno visibile è una certa componente di esplorazione, necessaria ad affrontare i dungeon proposti in nove capitoli aggiuntivi di difficoltà crescente, che approfondiscono tutta quanta la mitologia di Icewind Dale e per cui sono previsti tre DLC, di cui due gratuiti ed un terzo a pagamento contenente il quinto ed ultimo fondamentale membro del gruppo, Regis.
L’intero titolo si sviluppa attorno all’hub principale da cui intraprendere le diverse missioni: l’accampamento del gruppo, posto sul Tumulo di Kelvin, permette di gestire i personaggi, cambiare il loro equipaggiamento (non modificabile durante la missione), gestire i preziosi ed i ritrovamenti, i punti esperienza ed ancora, di migliorare l’attrezzatura dal mercante. Nonostante la presenza della modalità single player, il giocatore è in realtà sempre connesso al sistema e può decidere in ogni momento di unirsi ad un gruppo con altri tre eroi, in modalità simili a quelle già viste in The Division, Destiny e Warframe. L’assegnazione delle quest avviene usando la mappa di gioco, in cui diverse zone sono bloccate: gli archi narrativi rimangono sospesi fino alla successiva progressione, che aprirà nuove aree in cui spostarsi. Accedendo alle missioni, possiamo scegliere il personaggio che preferiamo per progredire: ognuno di loro è dotato di un attacco leggero, un attacco pesante, un’abilità a distanza, due abilità uniche con cooldown ed un potere speciale pensato per fare grossi danni, che si carica principalmente concatendando combo e uccisioni varie. Il gioco di gruppo è fin dall’inizio avantaggiato: certe condizioni si attivano solo quando gli eroi attaccano sfruttando tutti i loro poteri, in combinazione con debolezze particolari degli avversari e livelli di stamina piuttosto bassi. Abbiamo infatti a disposizione una barra dell’energia e la più classica barra di stamina che si riduce dopo parate, capriole e schivate. La difficoltà sta nell’eseguire delle mosse perfette, al limite della precisione minuziosa, più che nelle missioni in sè. Se eseguite in maniera scorretta (e andranno eseguite alla perfezione perchè abbiano efficacia) potremmo rimanere senza l’importantissima capacità di muoverci correttamente sul campo in assenza della carica necessaria.
Completata la missione, la schermata riassuntiva ci mostra i dati relativi ai danni inflitti, a quelli subiti, alle uccisioni e svariati altri. Raggiunto l’hub possiamo inoltre aprire finalmente il forziere dei tesori, dove vengono raccolti tutti i guadagni della missione da svelare, ognuno con diversi livelli di potenza e rarità. Gli oggetti sono tutti potenziabili usando i relativi cristalli trovati nell’esplorazione, mentre i consumabili (ne possiamo portare fino a 4 diversi) possono essere acquistati con facilità dal mercante ed ulteriormente livellati per aumentarne l’efficacia. Inoltre essi vengono ripristinati automaticamente ad ogni inizio sessione e durante ogni riposo. Da notare che l’inventario e le ricompense non sono condivisibili tra personaggi di uno stesso account, nonostante il gioco ci permetta di interpretare a piacimento uno di essi. Per quanto riguarda l’importante componente ruolistica, Dungeons & Dragons: Dark Alliance richiama alcuni elementi del gioco da tavolo senza scontentare i più dediti: abbiano delle schede personaggio (inizialmente un po’ scrause) di cui possiamo alzare i parametri a nostra totale discrezione, ed un albero dei talenti che ci permetterà di ottenere determinati benefici, come vantaggi, resistenze, danni maggiori, fortuna e via dicendo. Il gioco implementa queste funzioni con la sua natura action senza troppe forzature: nella sua semplicità permette al fruitore occasionale di passare qualche ora in compagnia senza affanni. Interessanti sono anche due meccaniche inserite in gioco: dopo gli sconti più difficili ci verrà data l’opzione di salvare tramite un riposo breve, ristorando il gruppo e gli oggetti consumabili nell’inventario, oppure di proseguire a nostro rischio e pericolo per ottenere in ricompensa oggetti di livello maggiore. In secondo luogo, il titolo implementa alcuni meccanismi tipici delle sessioni come piccoli enigmi, trappole ed esplorazione dell’ambiente in forma di obbiettivi secondari. Purtroppo questi ultimi vengono scartati velocemente a favore dell’azione, ed altri problemi concorrono a minare leggermente le qualità di Dark Alliance. Prima tra tutti la difficoltà di portare a compimento le parate nello specifico, principalmente per via delle animazioni che non possono essere bloccate prima del loro compimento completo. Il sistema di blocco sul nemico risulta approssimativo e a volte scomodo, costringendo alla visuale libera per gestire i combattimenti; gli indicatori visivi non sono facilissimi da individuare e appare evidente un certo dislivello di partenza tra alcuni personaggi, che infliggono meno del dovuto sulla distanza a favore di una battaglia più coinvolgente e “mischiona”. Anche l’IA dei nemici non brilla, a prescindere dal livello di difficoltà selezionato.
Multiplayer
L’avventura sviluppata da Tuque è ovviamente pensata per almeno due giocatori, dal momento che il single player inasprisce parecchio i difetti. In quest’ultimo caso infatti, salvo poter giocare Cattie-brie e Drizzt, il titolo non restituisce tutto il divertimento che invece si prova con un party ben assemblato – tant’è che il ritmo viene retto dalla presenza di attacchi combinati e dalla continua interazione tra giocatori. Anche tutte le regolazioni, da quelle riguardanti il livello del party ai nemici, alle ricompense, alle abilità, sono meglio tarate per essere sfruttate in modalità multiplayer.
Never split the party
Il comparto grafico di Dungeons & Dragons: Dark Alliance è piuttosto buono, nonostante certi errori di rifinitura. Se nei trailer i modelli sembravano eccellenti ma legnosi, nell’attuale versione del gioco la qualità è minore a favore di movimenti molto più fluidi ed una velocità di esecuzione estrema. Gli effetti vibranti di trappole, fulmini, attacchi nemici o amici sono veramente belli da vedere, anche se concorrono a creare confusione. Le mappe sono in grado di farci immergere appieno nel mondo di gioco, nei combattimenti crudeli e violenti che ci rendono partecipi delle battaglie degli eroi letterari, senza esagerare nella dispersione e senza eccedere nella semplicità. Sicuramente ha aiutato, da questo punto di vista, la suddivisione delle missioni in aree rispetto al se fossero state seminate in giro per una mappa più vasta da open world: ogni missione è ben progettata e seguire il percorso tracciato dagli sviluppatori è possibile, così come è possibile deviare, venendo ricompensati per averlo fatti con forzieri ed oggetti, o piccoli segreti da esplorare. La longevità è abbastanza limitata: ci vogliono 15 ore per completare tutte le mission coop e 30 per portare al massimo livello i personaggi.
La ripetitività si sente sopratutto durante le partite in single player, che costringono ad un grinding lento ed esasperato, a rivisitare all’infinito gli stessi dungeon a più livelli di sfida per raggiungere il massimo livello.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance gira ad un frame rate stabile sui 60 con un PC discreto.
La parte sonora del gioco è di sicuro quella meglio riuscita: si rivela divertente ed esaltante, con musiche di stampo fantasy che diventano incessanti ed incalzanti durante i combattimento. Le voci sono ben caratterizzate (se si ha una vaga infarinatura dei giochi, anche di più), i nemici ci insultano durante il combattimento ed i personaggi si scambiano a voce opinioni e battute durante tutto l’andamento del titolo restando credibili e fedeli a sè stessi.
In ultimo, sono previsti altri dungeon per chi arriverà al livello 20, garantendo missioni sempre più difficili con loot migliore. Post lancio, verrà introdotto tramite patch anche il coop locale con lo split-screen, in modo da poter giocare anche in casa con un amico.
versioni disponibili: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series S|X
versione provata: PC
La recensione in breve
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è un gioco che non pretende, che non si assesta fuori dai binari già creati dai libri ma rimane godibile. Non pretende assurdità, non si perde inutilmente, esprime in modo grezzo e forse inesperto tutto l'amore per le storie e le ambientazioni tipiche del Faerun. E' un titolo creato per essere immediato - forse non troppo profondo -, perfetto per una partita durante una serata con gli amici. Purtroppo le ingenuità pesano, e per quanto buono per ora il titolo risulta troppo poco rifinito: bisognerà dargli tempo e supporto perchè risplenda davvero per le sue capacità. Buono per le serate fracassone, mantiene un bilanciamento un po' troppo spostato sull'immediatezza. Nonostante la grafica non sia sempre a livelli di eccellenza, il titolo si mantiene godibile - più in compagnia che da soli.
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Voto Game-Experience