Billy Markus, co-creatore dei tanto chiacchierati Dogecoin, evidentemente non crede a quanto sta avvenendo con la sua “criptovaluta”. Perché virgolettato? Perché più che una vera valuta digitale i Dogecoin volevano essere una sorta di meme, Infatti Markus ci tiene a ricordare a tutti che questa sua valuta è stata creata all’incirca in due ore, senza tener conto di tutte le questioni etiche relative all’ambiente o all’economia.
In poche parole, scommettere su Dogecoin equivale a scommettere sul nulla, cosa che però molti non sembrano aver capito, scambiandola per una normale criptovaluta. La differenza sostanziale tra le vere valute digitali e Dogecoin è che le altre poggiano la propria fondazione su solide basi. Una valuta nata più come un espediente goliardico: uno schermo. Fino a poche settimane fa infatti non era accettata da nessun grande sito come metodo di pagamento.
Perfino l’eccentrico filantropo Elon Musk ha voluto cavalcare l’onda mediatica sorta attorno a questa critpovaluta su TikTok e Reddit, giocando molto con gli appassionati di Dogecoin a suon di divertenti battute, ma non si è fermato a ciò. Ha anche lasciato intuire che un giorno Dogecoin potrebbe divenire una valuta accettata da Tesla, anche se è probabile sia più uno scherzo che altro. Lo stesso Musk, nel corso della settimana ha dato una scossa all’intera industria delle critpovalute annunciando che Tesla non avrebbe più accettato i Bitcoin, un metodo di pagamento introdotto nel solo mercato statunitense solo il mese scorso. La motivazione è l’elevato impatto che queste critpovalute hanno sull’ambiente, definito un “costo proibitivo”.
Lo stesso Billy Markus ha reagito con una emote divertita al comunicato di Tesla, al che qualcuno ne ha approfittato chiedendogli se, in sede di progettazione di Dogecoin, fosse stata presa in considerazione la questione emissioni di CO2 e del consumo delle risorse ambientali. Qui è giunta la risposta: “Ho creato i Dogecoin in circa due ore, non ho preso nulla in considerazione”. La sua valuta infatti adopera il protocollo Proof-of-Work, il quale esige un sempre maggior consumo di energia elettrica per funzionare.
I Dogecoin sono basati grandemente sui protocolli già impiegati in un altra criptovaluta esistente, i Litecoin. Pare chiaro dunque come Markus stia cercando di mandare un chiaro messaggio. Non c’è nulla di serio nel suo progetto e non sarà mai un nuovo standard per il mercato finanziario.