Con La Forma Ultima, la guerra di Destiny 2 arriva finalmente a una conclusione. Se prima del suo trailer di annuncio questo “finalmente” poteva sembrare una liberazione, ora è certo che il suo connotato è più che positivo. Sembra quasi che Bungie abbia deciso di tirare fuori l’intera prole di conigli (di Giada) dal cappello in una sorta di finale pirotecnico, dove tutti i fuochi d’artificio vengono fatti esplodere insieme per la gloria dell’intrattenimento.
Ma era davvero necessario attendere fino all’ultimo per un’espansione così godibile? Era così difficile mirare al podio insieme al Re dei Corrotti?
Un’ottima premessa
Il Viaggiatore è ferito per via del Testimone, trasportato dal desiderio di imporre la propria visione sull’intero universo. Mosso dalla spasmodica ricerca di redenzione, è il Corvo a fare il primo passo e ritrovare un vecchio “amico”: si tratta di Cayde-6, sempre rimpianto dai suoi compagni dell’Avanguardia e da ogni Guardiano che abbia a cuore Destiny.
Nel frattempo, il resto del team attende al di fuori del Viaggiatore per capire come procedere. Il passaggio dal portale è estremamente pericoloso, motivo per cui è proprio il nostro Guardiano a ricevere una pacca sulla spalla e tanti cari saluti.
Scherzi a parte, l’avventura finale di Destiny 2: La Forma Ultima inizia subito con una sana dose di nostalgia. L’interno del Viaggiatore, plasmato anche in base a ciò che il Testimone vuole mostrarci, è un ricalcolo approssimativo di molte destinazioni viste nel gioco originale, dalla Torre all’Impasse, dove per la prima volta siamo stati trovati e resuscitati dallo Spettro.
La Campagna migliore di Destiny 2
Il resto è da giocare, per non rischiare di rovinarvi l’esperienza. La storia di Destiny 2: La Forma Ultima è infatti tra le migliori mai scritte per questo titolo. Ritornano in grandi stile le cutscene in CGI, probabilmente foraggiate dai badili di dollari sversati da Sony. Ci sono anche quelle più disegnate, scelte per raccontare storie e ricordi. L’equilibrio tra la quantità/qualità di queste cutscene e l’effettivo playtime è ciò che rende encomiabile il lavoro di Bungie.
Non si tratta infatti solo di effetti luminosi e di mero manierismo estetico, ma anche di emozioni liberate tra compagni di squadra, ricongiungimenti dolori, discorsi strappalacrime e curiosità insperate. Per citarne alcune, la storia tra Saint-14 e Osiride, mai suggellata con qualcosa di visibile. Oppure il vero senso della seconda esistenza di Cayde-6. O ancora la devastante crescita di un personaggio inizialmente scomodo e poco articolato, il Corvo. C’è pane per i denti di tutti i giocatori di Destiny.
Ma soprattutto c’è qualcosa che raramente Bungie ha donato ai suoi giocatori, probabilmente per tenere in vita il più possibile questo gioco. C’è la chiusura, un fine ultimo per i personaggi che ci hanno accompagnato in questi anni. Nemmeno Destiny 1 aveva saputo fare una cosa simile, soprattutto dopo il combattimento confusionario e inconcludente nel Giardino Nero.
L’incontro finale col Testimone è preceduto da una serie di eventi con intensità, importanza e significato sempre crescente. Alla fine è ben chiaro cosa sia il Testimone, perché agisca così e come poterlo sconfiggere in unione con gli altri Guardiani. Meglio di così, Destiny 2 non aveva mai fatto finora.
La sottoclasse Prismatica regna incontrastata
Destiny 2: La Forma Ultima tira le somme anche riguardo il suo gameplay. Già preannunciata prima del lancio, la sottoclasse Prismatica è ciò che completa al 100% la sua esperienza di gioco, permettendo ai Guardiani di costruire una sottoclasse completamente personalizzata in base alle proprie preferenze e necessità. Poteva sembrare una mossa pigra da parte degli sviluppatori, una sorta di “ok Guardiani, prendete e distruggetene tutti, fate un po’ quello che volete”, ma è proprio lì la sua bellezza. Per fare “tutto” occorre comunque una ricerca delle componenti da sbloccare tramite missioni secondarie e attività. Stesso funzionamento visto in passato per Stasi e Telascura.
Se all’inizio può sembrare complicato sfruttare le due barre di Luce e Oscurità, con poco tempo diventa tutto più fluido. La potenza della sottoclasse Prismatica, unita a una classica Supercaricata, consente di trovare il giusto approccio nei confronti di qualsiasi situazione, anche a chi non è pratico di configurazioni puntigliose.
È oltretutto un potere necessario per fronteggiare le forze del Testimone, molto più agguerrite e letali rispetto alle altre fazioni. La loro capacità di sfruttare con una certa frequenza Stasi e Telascura rende pericoloso ogni scontro, soprattutto in solitaria. Come al solito, l’esperienza di Destiny 2: La Forma Ultima è migliore se condivisa, a volte anche forzatamente. Per la prima volta viene infatti introdotta un’attività ripetibile a 12 giocatori, avviata dopo la prima settimana di lancio e quindi disponibile ora per tutti.
Nuove attività per mesi a venire
Il Pallido Cuore del Viaggiatore, scelto come nuova destinazione per Destiny 2: La Forma Ultima, nasconde molti segreti che verranno svelati nel corso del tempo. Esistono già elementi di gioco inspiegabili oppure aree al momento inaccessibili, ma c’è comunque molto da fare nelle prime settimane di gioco, complici anche gli Echi che completano l’esperienza del DLC.
La quantità di boss in giro per la mappa aumenta per via di un nuovo sistema di ricompense. I sentieri di Scoperta, disponibili per il Pallido Cuore e per le attività in matchmaking come Assalti, Crogiolo e Azzardo, creano ogni volta diversi obiettivi da raggiungere per creare un percorso che porta a ricompense particolari. Il giocatore ha piena facoltà di scegliere quali missioni intraprendere per arrivare all’obiettivo, che si resetta ogni weekend oppure al costo di qualche decina di migliaia di Lumen.
Sempre nel Pallido Cuore compare anche Rovesciamento, un’attività specifica per ogni luogo della mappa dove occorre combattere contro migliaia (letteralmente) di nemici per arrivare a una boss fight finale con grandi ricompense, come le Benedizioni che permettono di avere determinati bonus per un massimo di 26 ore.
Bungie si è svegliata e ha scelto la nostalgia
Destiny 2: La Forma Ultima è parecchio infame per quanto riguarda il fattore nostalgia. Ogni momento di questo DLC è condito da riferimenti capaci di riportarci fino ai tempi del lancio del primo titolo. Le musiche sono scelte consapevolmente per veicolare le emozioni che Bungie voleva trasmettere. È impossibile non fermarsi qualche secondo a pensare “era da così tanto tempo che non sentivo questa colonna sonora”.
Il rapporto tra i personaggi dell’Avanguardia viene messo a dura prova dal Testimone, autentico corruttore di chi sembrava essere coriaceo fino al midollo. Come detto anche nel gioco, la sua arma è l’uso della speranza per creare falsità. Potendo accedere ai ricordi e alle storie dei Guardiani, manco fosse un Gigante d’Attacco con modulo wireless applicato, è virtualmente impossibile batterlo. Solo virtualmente appunto, grazie all’intraprendenza del Guardiano e alla sua affinità con l’Oscurità.
Come dicevamo prima, la capacità di Destiny 2: La Forma Ultima di dare una conclusione a tutto, seguita comunque da una lunga serie di attività accessorie per estirpare i seguaci del Testimone, è la ciliegina sulla torta. Sotto forma di cutscene, semplici abbracci, oppure messaggi radio, la storia dei singoli personaggi raggiunge un punto conclusivo e una realizzazione del loro nuovo ruolo di Guardiani (oppure semplici mortali).
VERSIONE TESTATA: PC
La recensione in breve
Destiny 2: La Forma Ultima è la rappresentazione di ciò che i DLC di Destiny 2 dovevano essere fin dall’inizio. Corposa, emotiva, finalizzante e completa nel suo gameplay, sembra quasi essere il canto del cigno per l’universo di Destiny, o anche un modo che Bungie ha scelto per far vedere cosa può ancora arrivare a fare. Ignorare questa espansione dopo la delusione della precedente è un errore fatale. A pensarci fa rabbia, perché non si comprende il motivo di un tale andamento altalenante di performance per i contenuti di Destiny. Ma se tutto ciò ha portato a La Forma Ultima, allora va benone dare questa carezza a Bungie e sperare che in futuro ci possa regalare un’altra Bomba Nova di pure emozioni.
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Voto Game-eXperience