In seguito alla pubblicazione del nuovo trailer di Death Stranding, IGN ha avuto l’opportunità di intervistare direttamente Hideo Kojima. Durante questa intervista sono sorte alcune novità inerenti alla Lore e al gameplay del gioco.
Kojima ha voluto far luce sul fatto che uno dei temi principali del gioco è la vita e la morte, e che non sarà la fine quando i giocatori moriranno all’interno del gioco. Infatti durante l’ultimo trailer mostrato ad un certo punto Sam si ritrova in un mondo immerso nell’acqua, e questo è il luogo in cui ci si ritroverà una volta morti. Quando si muore in Death Stranding, si viene trasportati in questo purgatorio, dove si è liberi di esplorare l’ambiente in prima persona. A questo punto, come spiega Kojima, non si sarà ne morti ne vivi, e sarà l’equivalente della schermata con scritto “Continua”. Per ritornare al gioco basterà tornare all’interno del corpo di Sam. Il video inoltre ha mostrato un cratere, e una volta tornati in vita il cratere era ancora li; quindi a seconda dai giocatori si potranno avere anche più crateri sparsi in tutta la mappa. Importante notare che ogni volta che si morirà il mondo di gioco rimarrà influenzato dalle azione svolte in precedenza.
Nel trailer viene mostrata anche una pioggia che sembra poter manipolare il tempo, facendo invecchiare in pochi secondi un umano che ne viene a contatto. Kojima ha spiegato che si tratta di una pioggia di un altro mondo chiamata Timefall, e sarà parte integrante della Lore di Dearh Stranding.
Per quanto riguardo il bambino mostrato nel trailer Kojima ha spiegato che è legato sia alle meccaniche di gioco che alla storia nel suo insieme. Sembra che le braccia robotizzate montate sulla spalla di Sam e dei suoi compagni di Corpse Disposal Team 6 si attivino quando quella persona viene in possesso del bambino.
Ricordiamo che Death Strandig è attualmente in fase di sviluppo per PlayStation 4.