Uno dei temi principali di Death Stranding è senza alcun dubbio la morte, elemento presente davvero in ogni dove nel titolo finendo addirittura per caratterizzare l’intera opera di Hideo Kojima.
Ebbene in queste ore il celebre sviluppatore giapponese ha parlato proprio di questo elemento nel corso di un’intervista con Vulture, intervista questa dove il game director giapponese ha parlato del suo rapporto con i genitori ed in particolar modo con sua madre, genitore morta quando lui lavorava su Death Stranding.
Hideo Kojima ha quindi ricordato di aver perso suo padre quando aveva solo tredici anni, evento che lo ha colpito e che gli ha fatto crescere un legame davvero molto forte con la madre.
Proprio a casa di questo forte sentimento l’uomo ha quindi deciso di non far preoccupare la madre per la la sua nuova avventura con Kojima Productions che offriva maggior libertà creativa ma certamente più rischi rispetto a quanto militava in Konami.
Avevo pensato ‘glielo dirò quando avremo un pochino di successo’, perché non volevo che lei si preoccupasse per me.
Mentre continuavano i lavori su Death Stranding però la donna è venuta a mancare:
I fantasmi nel gioco (le CA, ndr) – forse i miei genitori sono uno di loro, continuano a vedermi mentre sono in questo mondo. Volevo esprimere questo tipo di metafora: che, dentro di te, sei sempre connesso alle persone che non ci sono più.
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In un futuro non troppo lontano, il mondo è sconvolto da misteriose esplosioni, che danno vita a una serie di eventi soprannaturali chiamati Death Stranding.
Con creature ultraterrene che infestano il paesaggio e un’incombente estinzione di massa, sarà Sam Porter Bridges a dover attraversare una terra desolata e devastata per cercare di salvare il genere umano dall’imminente annientamento.
Vi ricordiamo infine che Death Stranding è disponibile ufficialmente su PlayStation 4 dall’8 novembre 2019 mentre approderà su PC nell’estate del 2020.