In rete è spuntato un nuovo filmato che mostra il ciclo di sviluppo dello sfortunatissimo Dead Rising 5, titolo Capcom funestato che dietro le quinte era funestato da enormi problemi che, in conclusione, hanno portato alla cancellazione del progetto.
Un progetto durato ben pochi mesi dopo l’annuncio, che ha portato una grossa fetta di pubblico in trepidante attesa a dire addio al delirate gioco ammazza-zombie e alle sue meccaniche sandbox. La fine di quello che fu un importantissimo franchise che ci lascia con quattro titoli e un film tie-in da che fu lanciato su Xbox 360 nel lontano 2006.
Era il 2018 quando Capcom pensò di dedicarsi allo sviluppo di Dead Rising 5, e l’inizio dei lavori avvenne in un clima di totale ottimismo. Ottimismo destinato a durare poco. Bastarono infatti pochi mesi a tramutare il progetto in un fallimento, al punto che Capcom Vancouver, da tempo sviluppatore della serie, arrivò a chiudere i battenti una volta per tutte.
Da allora i molti fan della serie si sono chiesti cosa l’atteso Dead Rising 5 avrebbe offerto di nuovo, e cosa possa essere andato tanto male da portare a un tale nefasto destino in cosi breve tempo.
Ora, Liam Robertson di Game History Secrets ha fornito alcuni dettagli relativi a tutti questi quesiti rimasti senza risposta, il tutto in un recente filmato postato sul canale YouTube DidYouKnowGaming?
Robertson entra nel dettaglio narrando la storia del franchise Dead Rising, incluso il caotico sviluppo dell’ultimo, mai pubblicato, capitolo. Pare che Dead Rising 5 ci avrebbe nuovamente calati nei panni di Chuck Greene, già eroe del secondo capitolo, e la sua ora cresciuta figlia Katie, dotata di speciali poteri psichici per via dell’infezione zombie.
Nel gioco avremmo dovuto combattere un cartello della droga e una nuova apocalisse zombie in un setting molto più vibrante di quelli dei capitoli passati. Ad ogni modo, il team inesperto incontrò subito enormi problemi affiancati da problemi di licenza relativi all’uso di Unreal Engine 4. Tutto ciò spinse alla fine Capcom a decidere di staccare la spina al progetto.
Prima ancora dell’inizio del travagliato sviluppo di Dead Rising 5 la serie era entrata in un territorio difficoltoso con il molto discusso Dead Rising 4, titolo spinto con foga attraverso lo sviluppo risultato in un poco acclamato lancio nel 2016.
La risposta della critica fu mista e molti utenti non apprezzarono i toni goffi e il fatto che molti componenti chiave dei passati episodi fossero stati estirpati, come la rimozione dei limiti di tempo per il completamento della campagna che secondo alcuni apportava un essenziale tensione all’avventura, definendo secondo molti Dead Rising come serie.
Il gioco risultante vendette cosi poco che un quinto dello staff di Capcom Vancouver fu lasciato a casa già prima dell’annuncio ufficiale di Dead Rising 5, che avrebbe di li a poco portato alla chiusura definitiva dello studio.
Ci sono serie destinate al successo e altre che, purtroppo, perso lo smalto dei primi fortunati titoli lasciano poco di se. Questo Dead Rising 5, evidentemente, non era destino venisse prodotto e, forse, è giusto cosi.
Forse in futuro vedremo risorgere, in forma di reboot, questa serie. Forse in quel futuro un nuovo capitolo troverà la giusta strada per il successo, ma per ora, purtroppo, non ci resta che guardare avanti e mettere una grossa pietra sulle nostre aspettative per Dead Rising 5.
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