Dambuster Studio torna con il secondo (e a quanto pare ultimo) DLC dedicato a Dead Island 2, intitolato SoLa. Torniamo dunque nell’assolata e desolata Los Angeles post – apocalittica, armi di fortuna alla mano, pronti per affrontare qualsiasi non-morto si pari davanti a noi, questa volta in una location “Coachella-style” dove la musica, però, uccide. Questo DLC avrà saputo dare una degna chiusura del cerchio a Dead Island 2? Scopriamolo insieme in questa recensione del DLC Dead Island 2: SoLa.
Ambientazione e Storyline
In Dead Island 2: SoLa ci troveremo a viaggiare presso una location che ha ospitato un enorme festival che ricorda a sprazzi proprio il famoso Coachella americano, ambientato in un parco immenso. A quanto pare, un ritmo psichedelico ha improvvisamente iniziato a risuonare dalle casse del main-stage durante un concerto, al quale stavano partecipando più di 30.000 persone, che sono state tutte improvvisamente trasformate in non-morti. Il nostro obiettivo sarà dunque scoprire l’origine di questo ritmo per tentare di riportare la situazione alla normalità, ammesso che di normalità si possa parlare durante un’apocalisse zombi.
Nulla di particolarmente brillante o innovativo, ma di per sé la storia funziona, riesce nell’intento di spingerci a scoprire quale entità si nasconda dietro a questa immensa tragedia che ha colpito il festival. Vagheremo quindi attraverso aree concerti, aree ristoro, lounge bar, bungalow, piscine ed aree dancing che, nonostante abbiano subìto quest’apocalisse, riflettono ancora il fascino e il glamour pop di eventi di questa portata.
Le ambientazioni studiate da Dambuster Studio sono diverse, diversificate e davvero ben realizzate. Ad un certo punto, citando la protagonista Dani, ti viene quasi voglia di prendere una tenda e fingere che il festival sia ancora “vivo”. Ogni area è, come anticipato poc’anzi, diversa dalle altre e riflette un “tema” differente.
Ci troveremo a vagare uccidendo orde di zombi nell’area Food, caratterizzata da tantissimi Food Truck diversi, così come nell’area “Lounge” dove troveremo diversi bar e altrettanti ristoranti sempre ben pensati e dettagliati, riflettendo i trend del momento in termini di design dei festival più famosi al mondo. Fantastica l’area “Green” del SoLa Festival, caratterizzata da una moltitudine di bungalow a tema eco-friendly, che così green poi non sono: una sottile critica all’apparenza patinata del green hollywoodiano, che dietro le quinte non è poi così eco-friendly e vero come sembra.
Considerando che si tratta di un DLC lungo più di 4 ore se ci si cimenta nel loot più approfondito delle aree, il parco del festival si rivela essere considerevolmente grande e alla lunga forse un po’ troppo dispersivo se pensiamo agli intenti di trama. Resta comunque artisticamente centrato ed arricchito dalla sottile (ma tagliente) satira contemporanea tipica di Dead Island 2 che abbiamo saputo apprezzare nell’ultimo anno: i richiami alle ipocrisie della società moderna sono onnipresenti e spesso spiazzanti quanto divertenti.
Nuovi nemici, Nuove armi e tantissimo sangue
Dead Island: 2 SoLa non introduce nulla di innovativo in termini di gameplay: tutto è come lo abbiamo lasciato al dayone. Nessuna nuova skill, nessuna nuova dinamica di “Furia”. L’intento degli sviluppatori è fornirci ulteriori 4 ore di smembramenti e botte da orbi come abbiamo sempre fatto durante la storia principale e l’ultimo DLC.
Troveremo però qualche nuovo ed insidioso nemico ad intralciarci il percorso, allargando quindi il roster degli zombi “speciali” che potremo dover uccidere. In linea di massima il tempo passato a smembrare orde di non-morti è volato, ma altrettanto non si può dire delle boss fight, spesso un po’ troppo lunghe e logoranti per quello che è l’intento di questo gioco.
Insomma, quando ci si ritrova a combattere lo stesso boss per una decina di minuti, il pathos e l’adrenalina caratteristici di Dead Island 2 vanno a scemare, lasciando spazio ad un po’ più di noia e volontà che il combattimento finisca presto. è infatti fondamentale che in Dead Island 2 l’adrenalina scorra a fiumi per la buona riuscita del gioco stesso, il cui intento è consentirci di staccare la testa e staccare teste ai non-morti.
C’è comunque da sottolineare l’enorme varietà di armi disponibili in gioco, ulteriormente ampliate da alcune novità incluse con il DLC SoLa. È sempre divertente e stimolante testare le diverse armi, modificandole e migliorandole nell’arco del gioco, per dare un po’ di varietà alle mutilazioni degli zombi. Come sempre le armi da fuoco restano spesso sedute in panchina a favore delle diverse armi melee: sono innegabilmente più soddisfacenti da usare e vantano un numero non indifferente di animazioni davvero ben realizzate.
Naturalmente la scelta delle armi varia in base al protagonista scelto, nel nostro caso Dani: perennemente incazzata e particolarmente adatta ai combattimenti ravvicinati.
Comparto tecnico e resa finale
Abbiamo giocato questo DLC su un PC che monta una GPU Nvidia GeForce 3080 che ci ha consentito ti tenere al massimo le impostazioni grafiche e il responso è che Dead Island 2: SoLa è una meraviglia per gli occhi: è stato un piacere commettere un massacro di zombi in questo parco immenso e così ben dettagliato in ogni singola area.
Il comparto tecnico regge egregiamente, non abbiamo infatti mai notato né cali di frame o stutter fastidiosi, né bug di alcun tipo. Dambuster Studio ha confezionato un ottimo DLC conclusivo per Dead Island 2, sempre divertente e carico di adrenalina. Il comparto audio merita oltretutto una menzione speciale sia per le musiche scelte, perfettamente centrate con l’ambientazione, che per l’audio di gioco sempre perfettamente direzionato e distanziato. I jump scare nono sono decisamente mancati in alcune situazioni, valorizzate appunto da un ottimo comparto sonoro perfetto per spaventare il giusto ed alzare l’adrenalina nei momenti “morti”.
In Conclusione
Dead Island 2: SoLa non porta chissà quali novità di sorta in termini di gameplay, ma va benissimo così: è un comparto che ha sempre funzionato bene, anche se qualche nuova skill non avrebbe rovinato il mood. Il parco del festival pensato dagli sviluppatori è una gioia per gli occhi, riflette le scelte di design più recenti e i trend più “instagrammabili” del momento.
La trama riesce bene nello spingerci a scoprire quale entità si cela dietro questo massacro, senza risultare invadente, sorretta egregiamente dal nostro protagonista, sempre sul pezzo in termini di sarcasmo e carisma (quantomeno Dani). Abbiamo inoltre apprezzato particolarmente la satira legata all’ipocrisia della società contemporanea, sottile ma tagliente e sempre spiazzante.
La recensione in breve
Dead Island 2: SoLa si rivela essere un ottimo capitolo conclusivo di quello che è stato Dead Island. Più di quattro ore di ulteriori smembramenti, uccisioni creative e loot infinito in un'ambientazione spettacolare dal design fenomenale. Il lato negativo si concentra sulla dispersività dell'ambientazione stessa e sulle boss fight: troppo lunghe!
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Voto Game-eXperience