Nei giorni scorsi hanno fatto non poco rumore le dichiarazioni di Jeff Ross, director di Days Gone, circa le vendite che ha raggiunto il gioco con protagonista il carismatico Deacon Lee St. John. E queste dichiarazioni hanno fatto non poco rumore visto che, stando all’ex dipendente di Bend Studio, il suo gioco sarebbe stato capace di vendere più di 8 milioni di copie solo su console PlayStation (PS4 e PS5), con un milione venduto su Steam grazie alla versione PC.
E questi dati hanno fatto non poco rumore, scatenando una grande discussione tra il pubblico perché potenzialmente potevano essere addirittura superiori alle vendite effettuate da Ghost of Tsushima, gioco che ha raggiunto ufficialmente gli otto milioni di copie vendute in tutto il mondo proprio pochi giorni fa.
A questo punto alcuni fan hanno iniziato a porsi una semplice domanda: per quale motivo Sony Interactive Entertainment non ha dato il via libero allo sviluppo di Days Gone 2, ma invece ha dato l’ok alla realizzazione del sequel di Ghost of Tsushima?
In queste ore però ecco giungere in rete una novità a dir poco importante di tutta questa faccenda: il director Jeff Ross ha rivelato di aver utilizzato il portale online ormai chiuso e chiamato Gamestat – che si prendeva il compito di tracciare i dati dei Trofei per cercare di capire il numero dei giocatori di un determinato titolo preso in esame – per ottenere i dati di vendita di Days Gone.
E questa è un’informazione importantissima per svariati motivi: il sito di cui sopra non è in alcun modo affidabile quanto una fonte ufficiale, oltre a non tenere conto minimamente delle copie usate oppure ancora degli utenti che giocano al titolo sfruttando le versioni incluse nel PlayStation Plus e PlayStation Now.
A questo punto appare piuttosto chiaro come Days Gone non sia riuscito a vendere 8 milioni di copie, seppur dobbiamo attendere informazioni ufficiali da parte di Sony per risolvere il quesito in modo definitivo.