A poco più di un anno dal lancio disastroso di Cyberpunk 2077, CD Projekt RED continua il suo percorso di redenzione nella speranza di ritornare nelle grazie di quei milioni di giocatori che nel 10 dicembre 2020 hanno dovuto fare i conti con una realtà desolante in seguito ad una campagna di Hype senza precedenti.
Siamo tornati dunque a Night City in occasione non soltanto del lancio della patch 1.5 ma anche della versione next-gen.
Il crollo verticale di Cyberpunk 2077 è destinato a restare nella storia. Uno dei titoli più attesi di sempre, destinato a rivoluzionare il modo di concepire i GDR Open World da parte di una delle case di sviluppo più amate nell’industria si è rivelato una delle più cocenti delusioni del decennio. Disastroso dal punto di vista tecnico e con innumerevoli problemi su ogni fronte della produzione, Cyberpunk 2077 è stato il primo titolo tripla A ad essere rimosso dallo store Playstation in seguito al suo lancio ufficiale. Un disastro che nessuno poteva aspettarsi, celato dietro ad una comunicazione mirata ad esaltare alcuni elementi inconfutabilmente meravigliosi del titolo nascondendone però i disastrosi retroscena. Cyberpunk 2077 è dunque passato da titolo più atteso della generazione a bersaglio di odio, disprezzo e, in alcuni casi, cause legali.
È ormai passato più di un anno, la roadmap proposta da CD Projekt RED non è stata minimamente rispettata ma lo studio polacco continua a lavorare incessantemente al titolo cercando di migliorare gli aspetti critici, introducendo quando possibile alcune migliorie tanto richieste dai fan oppure elementi presenti durante i vari trailer di presentazione ma mai portati nella release finale. La ricostruzione partendo dalle macerie non è certamente facile, si lavora a ritmi molto lenti sebbene i miglioramenti siano di fatto tangibili rispetto al Day One. La patch 1.5 arriva dopo mesi di silenzio assoluto ed introduce moltissime “novità”. La patch note della versione 1.5 è davvero corposa e va a toccare tantissimi elementi dell’opera, dalle performance per quanto riguarda le console Next-Gen (che nel frattempo sono diventate current gen, ndr) fino ad arrivare nuovi contenuti e funzioni fino ad ora non disponibili. Tornare a Night City dopo tanto tempo non è dunque così traumatico come potevamo immaginare anzi, abbiamo avuto modo di riscoprire quel fascino che è riuscito ad ammaliarci per i primi giorni. Se c’è un capolavoro in Cyberpunk 2077, questo è da ricercare nella città. Night City è ancora una volta vibrante, colorata e ricca di un fascino davvero irresistibile.
Tra le numerose novità presenti nella versione 1.5 di Cyberpunk 2077, una delle più interessanti riguarda la possibilità di “affittare” nuovi appartamenti sparsi per la città. Si tratta di una di quelle funzioni mostrate durante i vari gameplay trailer del gioco, mai inserita finora. Il nostro V avrà dunque la possibilità di acquistare diversi appartamenti con prezzi che variano in base alla zona della città. Sarà inoltre possibile aggiungere delle personalizzazioni anche all’appartamento iniziale. Avere un hub centrale al quale tornare di tanto in tanto senza dover ripercorrere tutta la città per tornare al primo ed unico appartamento è sicuramente un’opzione valida, non l’avremmo definita prioritaria ma appena visitati i “nuovi” appartamenti ci siamo dovuti ricredere: si respira la stessa aria pre-release. In concomitanza con i nuovi appartamenti sarà inoltre possibile modificare alcuni aspetti estetici del nostro personaggio finora rimasti immutabili. Anche in questo caso si tratta di un’aggiunta molto gradita ma visto e considerato che non vedremo mai il nostro personaggio non possiamo darle il peso che vorremmo.
Archiviate le questioni meramente estetiche, la patch 1.5 di Cyberpunk 2077 introduce diverse novità per quanto riguarda uno dei punti più critici dell’intera produzione: l’IA. Chiunque abbia fatto un giro su reddit nell’ultimo anno, ma anche nei vari social, avrà visto almeno una volta un video di Cyberpunk 2077 dove i passanti svanivano nel nulla o scendevano in maniera sincronizzata dall’auto per poi accucciarsi in maniera indefinita. Bene, quei giorni sono ufficialmente finiti. CD Projekt RED ha lavorato molto sul fronte dell’intelligenza artificiale, ora i passanti si muovono in maniera più credibile, scappano se minacciati ed in alcuni casi ingaggiano anche in combattimento. Stesso discorso vale per la polizia, altro elemento molto discusso soprattutto sul fronte degli inseguimenti, i quali tuttavia mancano ancora all’appello. Anche la vita nel traffico di Night City ha potuto beneficiare della patch 1.5, il traffico adesso è più credibile, gli NPC alla guida cercheranno di scappare in preda al panico in situazioni di pericolo e potranno addirittura morire se vittime di incidenti (e qui siete liberi di leggerlo con un tono ironico, ndr).
La lista dei miglioramenti è davvero lunga e va a coprire diversi aspetti del titolo, durante il nostro test abbiamo potuto constatare come un’IA più responsiva migliori l’esperienza di gioco ma, anche in questo caso, non la stravolge minimamente.
Molto più attesa e sicuramente molto più interessante della patch 1.5, è finalmente disponibile la versione Next-gen di Cyberpunk 2077. Abbiamo provato l’aggiornamento su Playstation 5 e possiamo sicuramente considerarlo una ventata d’aria fresca per il titolo di CD Projekt RED. L’implementazione del Ray Tracing per quanto riguarda le ombre è soltanto la punta dell’iceberg in un aggiornamento che di fatto vale quanto la prima release del titolo. La versione next-gen porta due modalità grafiche: la modalità performance e la modalità ray tracing.
- La prima offre una risoluzione di 4K scalati puntando ai 60FPS e, fatta eccezione per sporadici cali nel frame-rate, riesce a mantenerli quasi costantemente rinunciando però al ray tracing e ad alcuni dettagli grafici.
- La seconda opta invece sempre per una risoluzione a 4K scalati aumentando la qualità ma puntando ai 30FPS per un’esperienza meno votata alle performance.
Dopo aver provato le due modalità, il nostro consiglio resta quello di giocare in modalità performance con un frame-rate più elevato. La versione Playstation 5 può inoltre vantare l’implementazione delle funzioni aptiche del DualSense, non stiamo parlando di un’implementazione fuori di testa ma riesce comunque a risultare piacevole. Le novità per quanto riguarda la gestione della IA, del Ray Tracing e delle migliorie grafiche riguarda ovviamente soltanto le versioni next-gen, le versioni old gen non sono state minimamente impattate se non per qualche funzionalità e contenuto come l’aggiunta degli appartamenti, nuove armi e bilanciamenti di gameplay.
A questo punto, dopo aver sviscerato a dovere l’aggiornamento, arriva la domanda fatidica: tutto questo è abbastanza? La risposta è un secco “No.” per quanto riguarda la patch 1.5 mentre per quanto concerne l’aggiornamento alla versione Next-Gen, si, ne è sicuramente valsa la pena se consideriamo in che stato versava il gioco sulle console di vecchia generazione. Tornando alla patch 1.5, non è abbastanza, neanche lontanamente. Cyberpunk 2077 ha bisogno di un rework molto più profondo che vada ad esplorare le radici stesse di quanto imbastito da CD Project RED realizzando quelle che erano le promesse espresse in fase pre-release.
Un giocatore PC che torna su Cyberpunk 2077 troverà interessanti i nuovi appartamenti, si divertirà a far spaventare i passanti ed esplorerà qualche nuova linea di dialogo nelle varie romance ma è ancora troppo poco e quei 14 mesi che ci separano dal Day One pesano come un macigno. Restiamo nella speranza che, avendo scaricato il peso delle versioni next-gen, CD Project RED si concentri davvero sul futuro del gioco migliorando le varie criticità ed introducendo i contenuti aggiuntivi promessi ma mai visti in questi mesi. Non ci resta che salutare ancora una volta Night City nella speranza di ritrovarla ancora più splendente.