Dopo aver letteralmente spaccato in due pubblico e critica, Cyberpunk 2077: Phantom Liberty segna il ritorno di uno dei giochi più chiacchierati di sempre. CD Projekt Red sforna un nuovo DLC per la sua ultima creatura, che espande l’universo narrativo ispirato al gioco di ruolo nato dalla mente di Mike Pondsmith.
V dovrà affrontare nuove insidie e cooperare con nuovi comprimari nell’inedito quartiere di Dogtown. Riuscirà la software house polacca a farci dimenticare il brutto esordio del 2020? Scopritelo con noi in questa recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty.
I fantasmi del passato
Sembrava l’altro ieri, e invece sono passati tre anni da quando uno dei giochi più attesi dell’ultimo decennio uscì finalmente sugli scaffali di tutto il mondo. Doveva essere l’ennesimo “telefonatissimo” successo targato CD Projekt Red, dopo il trionfo di The Witcher 3 ed espansioni, e invece qualcosa è andato storto. La pubblicazione sulle console di ormai vecchia generazione fu un disastro per la software house polacca, che dovette poi ricorrere ai ripari con una sfilza di patch e bugfix.
Una situazione, quella di Cyberpunk 2077, che è sicuramente cambiata radicalmente da quel giorno fino a oggi. Ora il titolo ha risolto gran parte dei suoi problemi e forse ha raggiunto quel livello che gli stessi sviluppatori avevano sperato di ottenere sin dal primo istante.
Difficile però cancellare un inizio così travagliato in cui il gioco si è guadagnato la nomea di calderone di glitch e bug, subendo lo scherno de il disappunto di gran parte dell’opinione pubblica, arrabbiata anche per l’eccessiva difesa al gioco da parte della critica.
Dopo aver lasciato trascorrere il tempo necessario per far sbollire gli animi, CD Projekt Red ritorna con un nuovo DLC per la sua ultima creatura. Phantom Liberty segna l’occasione per ritornare, tre anni dopo, in quella Night City che, nonostante tutto, ha saputo affascinarci e farci sperare in un destino migliore.
Un world building che per tutto questo tempo ha gridato vendetta, viste le potenzialità espresse solo in parte con il gioco base. La stessa redenzione che cercherà V in questa nuova avventura, nella speranza che il “Fantasma” dentro di lui ottenga finalmente quella “libertà” che potrà salvarlo da morte certa. Il tutto con un cast di attori ancora più ricco di quanto non si fosse visto già tre anni fa.
Mi chiami il presidente
Cyberpunk 2077: Phantom Liberty si svolge prima del finale, o meglio, dei finali del gioco base. A patto che abbiate completato la missione Trasmissione, e anche qualora aveste già visto i titoli di coda della storia principale, vi basterà caricare il salvataggio per immergervi in questa nuova espansione targata CD Projekt Red.
Il tuttofare V riceverà una chiamata d’aiuto proveniente da un mittente sconosciuto. Questa la porterà ad addentrarsi verso Dogtown, una nuova area di Night City esplorabile unicamente grazie a questo DLC. Un quartiere difficilmente accessibile, sotto il controllo delle milizie assoldate dal colonnello Kurt Hansen.
Una Netrunner di nome Songbird avrà bisogno del nostro aiuto per salvare la Presidentessa delle NUSA Rosalind Myers, la cui vita sembra essere minacciata da un complotto ordito proprio da Kurt Hansen nei suoi confronti. Come nell’avventura del gioco base, anche il filone di missioni principali introdotte con Phantom Liberty vi porteranno a conoscere nuovi personaggio interessanti, tutti tenuti assieme da una narrativa come sempre coinvolgente e di stampo cinematografico.
Effetto “cinema” amplificato anche dalla presenza di alcuni volti noti del grande schermo, primo su tutti l’attore statunitense Idris Elba, star hollywoodiana vincitore di un Golden Globe per la serie TV Luther. Una storia che ha tutti i crismi del thriller geopolitico narrata attraverso 30 nuove missioni fra principali e secondarie, per un totale di una ventina di ore di gameplay aggiuntive che vanno a sommarsi alle trenta del gioco base.
In questo caso potrete accedere a due finali distinti in base alle scelte, poche per la verità, che compirete durante il DLC, più un finale del gioco base completamente inedito che andrà ad aggiungersi a quelli già presenti in precedenza.
Cyberpunk 2.0
Con Phantom Liberty, CD Projekt Red ha voluto fortemente insistere con la componente narrativa senza però tralasciare il gameplay, che è stato quasi completamente rivisto e migliorato da cima a fondo.
Assieme al DLC infatti, il gioco si aggiornerà alla sua versione 2.0, corposo update che migliora tantissimi aspetti precedentemente problematici del gameplay, ampliandone le possibilità e la quality of life, soprattutto per quanto riguarda il gunplay e la gestione dello sblocco di potenziamenti e abilità.
L’albero delle abilità è stato completamente rivisto, motivo per cui se proseguirete con il vostro salvataggio potrete scegliere come riassegnare gli punti abilità già spesi in precedenza. Ora la schermata ove è possibile sbloccare le abilità è meno confusionaria di prima, alcune abilità sono state addirittura rimosse in favore di altre, un fattore che ridisegna completamente le strategie adottabili in battaglia a 360°.
Oltre a ciò, il DLC introduce una nuova categoria di abilità interessanti legate al Relic, come l’invisibilità o nuovi impianti bellici per il combattimento corpo a corpo, i cui punti potranno essere acquisiti solo in determinati luoghi della mappa.
L’aggiornamento, che precisiamo essere disponibile a tutti coloro che possiedono una copia di Cyberpunk 2077, introduce anche una serie di migliorie per l’IA nemica, oltre a una totale rivisitazione della polizia, ora più reattiva e credibile. Dimenticatevi gli spawn improvvisi dalle spalle, ora gli agenti giungeranno sfrecciando a bordo dei loro veicoli in base al livello di gravità della situazione, evidenziato ora con un sistema a stelle molto simile a quello reso celebre da Grand Theft Auto.
Soltanto coloro che scaricheranno Phantom Liberty invece potranno beneficiare di alcune feature esclusive, come nuove armi, vestiti, tre nuove radio e un nuovo level cap portato al livello 60. La nuova Dogtown offre quindi diverse possibilità e non mancheranno persino alcune chicche per coloro che hanno apprezzato l’anime Cyberpunk: Edgerunners su Netflix. Insomma, i contenuti sono parecchi.
Un piccolo appunto sull’esperienza ludica, forse ancora un po’ troppo sbilanciata verso lo shooter, con ancora una volta le componenti GdR fin troppo sacrificate, per non parlare dello scarso impatto delle scelte sul corso della storia, ancora una volta relegate solo alla parte finale.
Cyberware grafico
Con la nuova versione 2.0, Cyberpunk 2077 si rifà pesantemente il trucco. Anche se le versioni PS5 e Xbox Series non sfigurano affatto, come al solito è la versione PC a mostrare i muscoli grazie al supporto del DLSS 3.5. La nuova tecnologia definita Ray Reconstruction sfrutta appieno le schede video NVIDIA GeForce RTX per aumentare esponenzialmente la qualità di riflessi e rifrazioni, creando stupendi effetti visivi.
Il colpo d’occhio di Dogtown e, più in generale, di tutta Night City, è veramente mozzafiato. L’aver tagliato fuori le versione PS4 e Xbox One, non supportate né da questa patch né tanto meno dal DLC, ha permesso a CD Projekt Red di concentrarsi maggiormente sull’aspetto tecnico.
Purtroppo però non tutta la totalità dei bug è stata risolta e talvolta è ancora possibile incappare in qualche glitch piuttosto fastidioso. Compenetrazioni, fisica ballerina e modelli che sprofondano sono alcuni degli errori che abbiamo riscontrato durante la nostra esperienza con Phantom Liberty.
Certo, rispetto al disastroso esordio del 2020, Cyberpunk 2077 è a oggi un gioco ampiamente godibile e questo DLC non fa che aggiungere ulteriore carne al fuoco per un’esperienza tanto travagliata quanto consigliatissima.
Con Phantom Liberty, CD Projekt Red chiude con ogni probabilità il ciclo di vita di Cyberpunk 2077, visto che non sono previsti ulteriori DLC. L’abbandono di REDEngine in favore dell’Unreal Engine 5 aprirà la strada verso le prossime iterazioni di The Witcher e dello stesso Cyberpunk, già confermati dalla software house polacca.
Questa esperienza, tra alti e bassi, servirà sicuramente da lezione a CD Projekt Red che dovrà necessariamente rivedere i piani per le prossime release onde evitare altre figuracce. In ogni caso, Cyberpunk 2077: Phantom Liberty è il lieto fine sperato di un franchise fin qui troppo in chiaro e scuro.
La recensione in breve
Un DLC che serviva a chiudere in bellezza questo primo capitolo di Cyberpunk 2077. Cyberpunk 2077: Phantom Liberty espande ulteriormente le vicende di V a Night City, proponendoci una nuova avventura adrenalinica fra complotti politici e tanti, ma tanti proiettili e tecnologia militare. Grazie alla nuova corposa patch, l'intero gioco è stato perfezionato, migliorandone molti aspetti soprattutto legati al gameplay. Nonostante la reiterata presenza di qualche bug e glitch, l'ultima fatica di CD Projekt Red non può che mostrare finalmente tutto il suo potenziale e questo DLC è la giusta ciliegina sulla torta. Meglio tardi che mai.
-
Voto Game-Experience