Nel corso di una recente intervista il capo di CD Projekt RED, John Mamais, ha parlato molto riguardo Cyberpunk 2077, attesissimo titolo in produzione da anni, di cui lui è produttore, recentemente protagonista d’un discusso posticipo.
Ha rivelato molti dettagli e curiosità interessanti, come l’inizio del progetto affidato a un piccolo team e avvenuto ancora quando il resto dello studio stava lavorando a The Witcher 3: Wild Hunt. I due team a principio erano di egual misura, ma poi fu deciso di cannibalizzare e dunque rimpicciolire il primo per favorire lo sviluppo del secondo.
Un altra notizia interessante è quella che vuole la visuale, di norma fissa in prima persona, slittare in terza persona ma solo quando si è a bordo di veicoli. La visuale in prima persona sarà anche protagonista di pressoché tutte le cutscene, a eccezione, forse (nemmeno lui ne sembra sicuro), di qualche sequenza a inizio e/o fine gioco.
Pare inoltre che, per quanto rappresenti una scelta difficile a cui tener fede e una strada lunga da percorrere, sarà possibile completare il titolo senza effettivamente uccidere nessuno, quindi limitandosi a eludere i nemici o, al limite, metterli fuori combattimento. La cosa riguarda, sorprendentemente, anche i combattimenti con i boss.
Diversi accenni sono stati fatti anche sulle quest secondarie, che saranno disponibili in gran quantità, sul tempo necessario per completare il gioco, di cui Mamais non è ancora sicuro, e infine sul cyberspazio, di cui ha detto di non voler parlare per ora. “ne parleremo quando saremo più vicini al lancio?” ha dunque chiesto l’intervistatore, al che la risposta è stata “Ne parleremo sul lancio”.
Alle domande sulla tanto discussa modalità multiplayer ha invece risposto dicendo che non desiderano mescolare le due cose e che, per ora, l’unico focus è la modalità a giocatore singolo. Una modalità multiplayer dunque ci sarà, ma rappresenterà un qualcosa di completamente avulso dal resto del gioco, un qualcosa di cui non vogliono ancora discutere.
Ci saranno eventuali DLC/espansioni, il tutto a detta del producer sul modello visto con The Witcher 3: Wild Hunt, quindi pochi contenuti extra ma ben corposi, qualcosa di più vicino alle espansioni come le si intendevano un paio di decenni fa che non al concetto attuale di DLC.
Il gioco, nonostante il rinvio del lancio abbia fatto pensare altrimenti, assicura che sta venendo sviluppato per le console di attuale generazione come focus primario.
Dettagli interessanti, questi, estrapolati da una più lunga intervista nella quale si è discusso anche di altri fatti più piccoli o personali, che se interessati potete leggere (in inglese) alla fonte.
Per quanto riguarda il titolo, noi, come molti di voi, restiamo in trepidante attesa del lancio e siamo qui per condividere con voi ogni eventuale novità, quindi seguiteci su Game-Experience per non perdervi futuri aggiornamenti.