Chiunque sia un grande appassionato di videogiochi non può che essere a conoscenza della tistemente celebre console war. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta di una vera e proprio faida intrapresa dai possessori di una piattaforma specifica nei confronti dell’altra “fazione“, con l’esempio più semplice che non può essere riguardare i fanboy di PlayStation contro quelli di Xbox.
Ma pare che finalmente questa storia stia per scemare, con un nuovo report che svela come da un po’ di mesi a questa parte siano sempre di più gli utenti che possiedono sia una console di Sony Interactive Entertainment che di Microsoft.
Questo significa quindi che sempre più giocatori hanno deciso di mettere da parte la console war per portare nelle proprie case sia l’offerta dell’ecosistema PlayStation che quella proveniente dall’intero mondo Xbox. A rivelare questa importante novità è stato “Game Consoles 2021: Respawned and Leveled Up“, pubblicato questo mese da Hub Entertainment Research.
Quest’azienda ha infatti riscontrato come più di un terzo (34%) degli intervistati abbia affermato di possedere sia una PlayStation che una Xbox nel corso del 2021. E questa è una crescita piuttosto importante dato che appena un quarto dei giocatori su console poteva dire lo stesso nel 2019.
Parlando con oltre 2.600 consumatori statunitensi di età compresa tra 13 e 74 anni, Hub ha scoperto che questo picco non ha avuto nulla a che fare con l’aumento dell’interesse per i giochi per console; la società di ricerca ha infatti scoperto che il numero di persone che interagiscono con PS4, PS5, Xbox One e Series X o S è rimasto sostanzialmente lo stesso nel 2021 (36%) rispetto al 2019 (33%).
Naturalmente la pandemia da COVID-19 ha evidenziato, stando ai report di Deloitte, Mintel e Ukie, un netto aumento della quantità di denaro speso per i videogiochi durante i vari lockdown.
Jon Giegengack, fondatore e presidente di Hub, ha dichiarato:
“La quantità di contenuti di intrattenimento continua a crescere, ma ci sono ancora solo 24 ore al giorno. Il gioco sta guadagnando una quota maggiore di quel tempo disponibile. Ma ancora di più sul ruolo centrale che il gioco ha assunto nell’interazione sociale e nella comunicazione: abitudini formatesi durante la pandemia, ma che persisteranno molto tempo dopo”.
David Tice, consulente senior di Hub e coautore dello studio, ha concordato con le affermazioni di cui sopra, aggiungendo che i videogiochi offrono:
“una seria concorrenza per il tempo e l’attenzione di molti americani. Offrire le integrazioni desiderate nei giochi e, in alcuni casi, esposizioni uniche come la realtà virtuale, offre ai professionisti del marketing una reale opportunità di ‘potenziarsi’ quando cercano di raggiungere i giovani consumatori”.