Concord, sviluppato da Firewalk Studios e pubblicato da Sony, è LO sparatutto in prima persona più noto di agosto 2024… ma non per una buona ragione. Fin dall’annuncio è stato evidente che il gioco fosse nato “fuori tempo” sia in quanto Hero Shooter, che come Game as Service. Gli 8 anni e milioni di dollari di budget stanziati da Sony avevano fatto sperare i fan degli sparatutto alla Overwatch. Tuttavia, dopo un buon trailer che aveva mostrato cinematiche di qualità eccellente, Concord aveva messo in mostra il suo gunplay con una Beta “controversa” e con parecchie debolezze: derivativa e poco attraente. Purtroppo, il gioco completo ha confermato l’importanza degli aspetti negativi su quelli positivi. Ancora peggio, ha messo in luce la banalità di un titolo meccanicamente buono, ma in ritardo rispetto a una concorrenza più forte di lui e comunque in declino. Perciò scopriamo insieme in questa recensione perché Concord, nonostante tutto, è così in pericolo…
Gameplay collaudato, ma tanto derivativo
Uno degli elementi più interessanti di Concord è senza dubbio il gameplay. Come sparatutto in prima persona, il gioco si basa su un sistema di combattimento e un gameplay frenetico e ben calibrato, con armi variegate e 2 abilità per ogni eroe che possono essere sfruttate per adattarsi a vari stili di gioco. Firewalk Studios ha sviluppato un’esperienza di gioco solida e accessibile, cercando di catturare l’essenza dei migliori titoli del genere e, va detto, non disdegnando di prendere approfonditamente spunto da loro in più di un’occasione.
Il sistema di combattimento è perciò uno dei punti forti di Concord: i movimenti dei personaggi riflettono la loro mole e caratteristiche, i loro poteri, il loro ruolo e capacità. Così, le movenze dei protagonisti più gracili e degli attaccanti sono fluide e più scattanti degli altri, la loro capacità di salire sulle piattaforme più alte e schivare più pronunciate. Rispondono bene e rapidamente ai comandi, a differenza degli altri votati alla difesa o dei support, che sono rispettivamente più pesanti e meno “salterini”, e con una barra degli HP meno elevata che, però, all’occorrenza possono riempire facilmente con i loro stessi poteri curativi. Pensate che a uno di loro basta schivare per recuperare salute.
L’esperienza complessiva mantiene perciò un ritmo incalzante, che tiene alta l’adrenalina del giocatore e ci ha ricordato un esempio illustre: il primo Overwatch al suo esordio. Il livello di rifinitura e attenzione è evidente, così come il tentativo di bilanciare le possibilità dei personaggi e gli equilibri in campo durante le tre modalità presenti: sparatorie in cui vince la squadra da 5 elementi che uccide per prima 30 avversari (c’è il respawn). Oppure, che richiedono pianificazione e strategia, come la modalità di controllo di zone da conquistare standoci dentro. Infine, riflessi pronti e prudenza sono le protagoniste dell’ultima game mode, che non prevede il respawn quando un nemico ci uccide e assomiglia moltissimo a CS Go o Valorant (in questo caso non c’è il respawn).
Tuttavia, il gameplay di Concord non riesce a distaccarsi nettamente da altri titoli del genere e può risultare talmente derivativo da far porre la domanda peggiore che si possa porre in questi casi: perché se già gioco a Overwatch, Valorant o CS Go da un po’, dovrei abbandonarli per iniziare a giocare con Concord? Manca un fattore di novità o di sorpresa veramente memorabile, e al contempo la capacità di mantenere viva l’attenzione anche qualora si decida di dare una chance al gioco. Dopo nemmeno troppo tempo, infatti, anche noi abbiamo iniziato ad annoiarci e a riscontrare tutti i problemi tipici delle esperienze sparatutto a eroi già noti, relativi il matchmaking non troppo bilanciato, per esempio, o l’impossibilità di vincere se non si gioca in squadra adeguatamente. Il bilanciamento fra eroi ci è parso buono e non ci sono elementi irrinunciabili o troppo potenti. Anche se non avere almeno un healer in team può rappresentare un problema per le squadre con elementi meno abili ad eliminare in fretta i nemici.
Narrazione peculiare, con data di scadenza
Concord pur essendo un titolo multigiocatore online possiede comunque una componente narrativa che dovrebbe, nelle intenzioni, arricchire l’esperienza di gioco. Il metodo scelto per raccontare la storia dei Freerunner, cacciatori di taglie/eroi a tempo perso che non provano nemmeno a distanziarsi dai Guardiani della Galassia, ovvi ispiratori della lore e dell’universo di gioco, è particolare. In parte simile a quello di Overwatch, la cui storia veniva e viene raccontata tramite saltuari filmati in computer grafica con protagonisti gli eroi. In parte, vicina al recentemente chiuso sparatutto di Capcom Exoprimal.
Da Overwatch infatti Concord eredita la scelta di usare filmati preregistrati di ottima qualità per proseguire nelle vicende, mentre da Exoprimal deriva probabilmente l’idea di presentare i personaggi e le loro storie una volta a settimana, ogni volta con una nuova cutscene e cadenzando dunque il racconto parallelamente al gioco in multi. Che nel frattempo, va detto, prosegue indisturbato e senza vincoli imposti dalla release dei filmati.
Il gioco propone così un racconto derivativo ma ben costruito, per ora, che si evolverà nel tempo con cutscene settimanali e aggiornamenti della trama tramite la “Guida Galattica,”: una sorta di mappa dinamica che tiene traccia degli eventi e delle missioni… almeno per i prossimi sei mesi. Questo è il tempo minimo (in questo caso è diventato massimo) che Sony aveva comunicato a suo tempo come “periodo di supporto” del titolo. Pertanto, anche se questa scelta narrativa è di base interessante e offre ai giocatori un motivo per tornare a giocare regolarmente seguendo l’evoluzione della storia, purtroppo non tiene conto del fallimento proprio di Overwatch e delle sue vicende narrate “a metà”. Cosa c’è di peggio di una brutta storia? Una storia interessante che non avrà mai fine, in quanto è legata a un gioco online più interessato al comparto ludico. O, come in questo caso, di cui si conosce già l’epilogo a breve termine.
Di nuovo, anche se fa più male dirlo che tacerlo, notiamo che le cutscene sono davvero ben realizzate dal punto di vista visivo e registico, e aggiungono un tocco cinematografico al gioco con scene che ricordano i migliori momenti di serie televisive di fantascienza. Certo, se non vi piace l’umorismo Marveliano ve le godrete molto Di meno. Concord ne è infatti infarcito quasi in modo fastidioso a volte. Per lo meno, tutto è tradotto, doppiato e adattato in un italiano perfetto. Ma, in effetti, la dissonanza ludo-narrativa non se la possono permettere tutti, ammettiamolo. Ammesso che abbiate seguito le cutscene, può comunque far strano vedere nemici che giocano nello stesso team online, o alleati che si combattono uno contro l’altro.
Il casting della discordia
Un altro aspetto critico di Concord riguarda la caratterizzazione dei personaggi. In un gioco che cerca di costruire un universo narrativo complesso, e ancora di più in un gioco il cui genere hero shooter presuppone che ci siano degli HERO interessanti con cui giocare, è ovvio che i personaggi giocano un ruolo fondamentale nel creare un legame emotivo con il giocatore. Overwatch funzionò proprio grazie alla presenza di caratterizzazioni memorabili, design accattivanti e semplici, diventando via via sempre meno “attraente” per alcuni proprio quando le nuove creazioni si erano fatte inutilmente complesse. Concord ce la mette tutta in tal senso: è evidentissimo quanto gli sviluppatori si siano sforzati di dar voce, personalità e sostanza ai loro eroi personali.
In senso stretto e guardando solo alla “tecnica” infatti, potremmo quasi dire che i personaggi di Concord sono perfetti: variegati nella fisicità, negli schemi di colori e negli armamenti. Persino nella sessualità e nell’identità di genere, specificata per ciascuno con grande chiarezza (dettaglio che ha fatto scalpore tra chi si sente messo in dubbio dal pronome usato in un videogioco: fatevi due domande). Addirittura, e questo non è da tutti, le animazioni delle mani e delle armi sono qualitativamente identiche a quelle di Overwatch, facendo in modo che dalla sola schermata di gioco ciascuno possa immediatamente identificare l’eroe usato a colpo d’occhio. Eppure, Concord alla fine fallisce anche in questo aspetto cruciale. Nonostante la presenza di un cast variegato e ben rappresentato dal punto di vista visivo, i personaggi mancano infatti grandemente di profondità e carisma.
Non ci sono figure che spiccano o che riescono a catturare l’immaginazione del giocatore, lasciando una sensazione di piattezza e nessuna “memorabilità”. Non c’è un profilo, una silhouette che si lasci ricordare più delle altre, né uno stile ludico peculiare, dato che la maggior parte degli eroi ha kit che richiamano direttamente e con abbastanza poca fantasia quelli di personaggi provenienti da altri sparatutto simili (Overwatch, di nuovo, è in cima alla lista degli ispiratori). Esempi come Tracer di “Overwatch” o Master Chief di “Halo”, mostrano chiaramente quanto sia importante avere figure ben caratterizzate che possano diventare simboli del gioco stesso. Concord non ne ha, e gli eroi sono sì diversi, variegati e ben equipaggiati “tecnicamente parlando”, ma anche privi di quella scintilla che potrebbe farli emergere e trasformarli in icone.
Lo stesso vale per le mappe e per il design complessivo del gioco, che sebbene sia tecnicamente ben realizzato non riesce a compensare questa prepotente mancanza di personalità. Gli ambienti di gioco sono dettagliati e ben costruiti, con un’estetica che mescola fantascienza classica e moderna, ma anche qui manca un elemento distintivo che possa veramente differenziare Concord da altri giochi dello stesso genere.
Che futuro può avere Concord?
Avendo atteso qualche giorno prima di condividere la nostra analisi, possiamo permetterci uno sguardo ai risultati di Concord anche dal punto di vista commerciale e alla sua diffusione tra il pubblico. Nonostante un marketing piuttosto aggressivo e il coinvolgimento di Sony, però, è evidente a tutti che il gioco non è riuscito a raggiungere un vasto audience. In particolare, su piattaforme come Steam il numero di giocatori attivi è stato sorprendentemente basso fin dai primi giorni di disponibilità, ed è oggi intorno al centinaio di player: praticamente niente se si pensa a quanto importante sia stato economicamente Concord per Sony. Nonché un peccato, perché è ovvio quanto questo dato sia preoccupante per il futuro un titolo che si presenta come un’esperienza premium, in un mercato dove la concorrenza è feroce e dove titoli free-to-play dominano le classifiche multigiocatore.
Uno dei fattori che ha contribuito a questo scarso successo è sicuramente il prezzo di lancio. Nonostante Concord sia stato offerto a un prezzo più basso di qualunque titolo moderno, 40 euro, molti giocatori lo hanno ritenuto troppo costoso rispetto a ciò che il gioco ha effettivamente da offrire. In un mercato dove i giocatori sono abituati a ottenere giochi di alta qualità a costi ridotti o addirittura gratuitamente, la scelta di posizionare Concord come un prodotto premium non ha “pagato”. Molti prima di noi lo hanno suggerito, e noi ci accodiamo: un modello di distribuzione diverso, come l’inclusione in abbonamento su PlayStation Plus, avrebbe potuto attirare un pubblico più ampio e dare al gioco una chance migliore di successo.
Se i dati resteranno come sono, Concord ha solo due possibilità per sopravvivere. Escludendo una redenzione improvvisa, che non è possibile non perché non lo vogliano gli sviluppatori, ma perché il pubblico ha ormai deciso da che parte stare nei confronti del titolo (che a detta loro non vale nemmeno 40 euro) passare al modello free to play potrebbe invogliare qualcuno a dare una chance allo sparatutto. Andrebbe bene anche solo il succitato inserimento nel catalogo PlayStation Plus, per quanto questo limiterebbe la fruibilità da PC e rappresenterebbe comunque uno scoglio. Se niente di tutto questo avverrà, Concord ha i mesi contati: appena sei, in teoria, che come vi abbiamo già raccontato sono il lasso di tempo deciso contrattualmente da Sony prima del lancio per il supporto a stretto giro di contenuti aggiuntivi.
La recensione in breve
"Concord" è un gioco con delle buone basi, ma che ha da subito faticato a trovare una propria identità in un mercato estremamente competitivo. Il gameplay è solido e il sistema narrativo ha del potenziale, ma la mancanza di personaggi memorabili, una narrazione disconnessa e un prezzo di lancio elevato ne limitano fortemente l'attrattiva. Nonostante le ambizioni degli sviluppatori, "Concord" sembra perciò essere destinato a chiudere, a meno di promozioni che ne favoriscano la diffusione anche contro i pareri di alcuni scettici e detrattori. Nonostante tutto infatti, non possiamo fare a meno di chiederci quanto la feroce critica dei social, soprattutto di una parte politicamente schierata dei social, non abbia influito in parte nel decretare l’insuccesso così rapido di questo titolo. “A furor di popolo” si diceva una volta, prima che “il furore” del popolo dei social si rivelasse troppo spesso un’arma dissennata e con basi effimere, cionondimeno potentissima e devastante per chi gli si oppone.
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Voto Game-Experience