Imprenditori e professori accademici chiedono uno stop momentaneo, dalla durata di circa sei mesi, all’addestramento delle intelligenze artificiali, in particolare di GPT-4 arrivato proprio a marzo. Fra questi anche Elon Musk e lo stesso fondatore di OpenAi, ma per trovare personalità che spiegano le motivazioni per il quale bisognerebbe fermare lo sviluppo del fenomeno non dobbiamo lasciare il Paese. Domenico Talia, professore di Ingegneria Informatica presso l’Università della Calabria, durante una chiacchierata con Italian Tech ha condiviso le ragioni a favore dello stop.
L’innovazione non può essere fermata, ma questo è un discorso diverso. Sta accadendo tutto troppo velocemente, le competenze di questa tipologia di tecnologie non sono chiare neanche agli sviluppatori. In pochi mesi potrebbe debutterà una GPT-5, ancora più potente rispetto alla versione precedente. Ciò potrebbe sconvolgere tutto e cambiare definitivamente il lavoro di milioni di persone, soprattutto lavori intellettuali.
Tramite il sito web Futureoflife.org dunque viene chiesto uno stop per permettere di creare sistemi di sicurezza: ovvero una vera e propria regolamentazione che permetta di monitorare le intelligenze artificiali per poi realizzare una tecnica per creare una netta distinzione fra artificiale e reale.
Dunque oltre al professore Talia e il già menzionato Musk, ad opporsi allo sviluppo incontrollato, troviamo Yuval Noah Harari, autore di Sapiens e Sam Altman, capo di OpenAi. Lo stesso Altman ha affermato di essere sconvolto dalla sua stessa creazione, soprattutto in termini di disinformazione, spiegando infatti come la società abbia bisogno di tempo per adattarsi. Mentre un report spiegava come Microsoft fosse pronta a investire ben 10 miliardi di dollari in OpenAi per poi ricevere un profitto del 75%, ora a seguito delle parole degli esperti le carte in tavola potrebbero cambiare radicalmente.