Il portale GamesIndustry.biz ha di recente condiviso un aggiornamento sulla situazione delicata che ha visto CD Projekt hackerata da un gruppo di malintenzionati, i quali hanno anche richiesto un riscatto al team di sviluppo minacciando di pubblicare i dati che sono stati rubati nel corso dell’operazione illecita.
Dato che il team polacco ha dichiarato pubblicamente che non pagherà alcun riscatto, il gruppo di hacker ha provveduto nel mettere all’asta i dati sensibili, tra cui anche i codici sorgente sia di Cyberpunk 2077 che di The Witcher 3 e del gioco di carte collezionabili Gwent.
Ebbene, proprio come riportato da GamesIndustry.biz, questi dati con tanto di codici sorgente sarebbero stati venduti da parte degli hacker a un’asta. Questa sarebbe partita da 1 milione di dollari e sarebbe stata gestita dalla società specializzata in cyber intelligence chiamata Kela.
Gli hacker hanno richiesto delle offerte minime di 500.000 dollari, oppure la scelta di comprare subito l’intero pacchetto al prezzo di 7 milioni di dollari. Non è ancora chiaro quanti soldi siano stati raccolti dagli hacker tramite questa operazione, ma i contenuti della vendita riguarderebbero proprio i codici del Red Engine e di tutti i videogiochi sviluppatori da CD Projekt RED.
Potete trovare un tweet pubblicato da parte di Kela sulla situazione esattamente qui sotto.
Segnaliamo che lo studio di sviluppo polacco è tuttora in silenzio, molto probabilmente per cercare di gestire al meglio la situazione e di indagare a fondo sulla faccenda.
Infine, ricordiamo che CD Projekt ha già confermato che tra i dati rubati dagli hacker non dovrebbero figurare anche dati sensibili dei videogiocatori, fortunatamente. Tuttavia, tra i dati rubati sarebbero presenti anche documenti interni relativi alla contabilità dell’azienda, alle faccende legali, alla gestione delle risorse umane e tanto altro ancora…
Che ne pensate? Si è forse superato il limite oppure no?