L’arrivo di Call of Duty: Warzone 2.0 non significherà la fine della prima versione del celebre battle royale free-to-play, stando a quanto sostiene il beneinformato e decisamente affidabile Tom Henderson. Stando a lui, il gioco base continuerà a essere espanso e supportato cambiando nome in Warzone Caldera.
Call of Duty: Warzone 2.0 sarà un nuovo inizio che lascia spazio al passato?
Naturalmente nonostante Tom Henderson si sia dimostrato a più riprese degno di fiducia il nostro invito, come sempre, è di non dare simili notizie per certe finché non arriva una conferma ufficiale – specie considerando quanto una simile manovra sarebbe strana a vedersi: di norma i giochi di questo tipo al debutto d’una nuova versione vedono calare il sipario su di se, tra l’altro anche per convogliare il pubblico, volente o nolente, nella nuova edizione, e per evitare di ritrovarsi con due titoli da supportare a lungo termine e simultaneamente.
Secondo l’insider il cambio di nome in Warzone Caldera del primo titolo avverrà il prossimo 28 novembre, cosi da lasciare campo libero a Call of Duty: Warzone 2.0 almeno per quanto concerne il nome. La rinominata versione del vecchio titolo sarà concentrato sulla mappa di cui porta il nome, una mappa a cui la comunità di gioco si è particolarmente legata.
Vista l’enormità della community alle spalle di Call of Duty: Warzone questa manovra guadagna del senso: niente può infatti garantire che una cosi grande comunità si sposti in toto sul nuovo capitolo della serie, dunque mantenere attiva la vecchia versione potrebbe tornare utile a non disperdere gli utenti tenendoli impegnati fino a che non dovessero decidere di passare alla nuova versione del titolo.
I Call of Duty: Warzone sono titoli molto impegnativi, sia da gestirsi per la software house, sia da gestire per il pubblico: tra il peso enorme dei giochi in questione sui dispositivi di memoria, l’impegno richiesto da ambo i titoli e via discorrendo, il nostro consiglio è quello di ponderare bene se restare sul vecchio o passare al nuovo – un buon sistema per decidere senza farlo in prima persona potrebbe essere quello di seguire gli amici con cui si gioca abitualmente; dopotutto stare dove gli amici non intendono restare potrebbe avere poco senso parlando di giochi multiplayer.
Cosa ne pensate? Secondo voi potrebbe davvero andare a questa maniera, oppure Tom Henderson l’ha detta troppo grossa? In attese di conferme ufficiali, lasciamoci andare a educate e costruttive speculazioni nell’apposito spazio sottostante dedicato ai commenti.