Chi gioca a Call of Duty: Warzone non può assolutamente non essere a conoscenza della terribile piaga che ha colpito, da ormai un po’ troppo tempo a questa parte, il titolo sviluppato da Raven Software: ovviamente sì, non possiamo che riferirci ai cheater che hanno letteralmente invaso il celebre Battle Royale free to play.
La cosa piuttoato sorprendente infatti è come il team di sviluppo di cui sopra non sia ancora riuscito ad epurare, eliminare, tutti questi utenti truffaldini che pur di ottenere la vittoria finale fanno di tutto, utilizzando ogni mezzuccio anche quello più subdolo, pur di avere la meglio su chi invece ha deciso di giocare in modo pulito.
Ebbene questa difficilissima situazione sta ovviamente avendo delle conseguenze a dir poco negative per Call of Duty: Warzone, con molti streamer che hanno deciso, loro malgrado, di abbandonare il gioco perché impossibilitati a giocare in modo soddisfacente al celebre Battle Royale. Difatti dopo il celeberrimo caso di POW3R, ecco che il noto portale online VICE riporta come molti influencer si siano stancati di questa situazione, scagliandosi pubblicamente contro Activision e promuovendo in modo deciso Apex Legends, questo almeno fino a quando il publisher americano non troverà una soluzione solida per tenere a bada gli imbroglioni.
Questi streamer hanno inoltre consigliato a Raven Software di abbandonare il suo attuale sistema di anti-cheat per uilizzare un qualcosa di simile a quanto proposto da Vanguard con Valorant. Per chi non lo sapesse infatti Vanguard consente un certo livello di accesso ai file di sistema, cosa questa che può rappresentare un problema per la privacy, ma riesce incredibilmente bene a rilevare software o file che vanno ad immettere cheat nel titolo.
A questo punto non ci resta che attendere e vedere cosa faranno Activision e Raven Software, avendo già bannato nei mesi scorsi oltre 500.000 account. Per quel che vale inoltre proprio Raven Software ha promesso a febbraio che avrebbe “intensificato gli sforzi anti-cheat” pubblicando aggiornamenti frequenti all’anti-cheat, implementando una nuova tecnologia di rilevamento dei cheat e dedicando risorse aggiuntive per monitorare e far rispettare “divieti coerenti e tempestivi”.