La storia di Bloodborne — e più in generale del successo di FromSoftware — non dipende solo dal talento degli sviluppatori, ma anche da una serie di scelte tecniche e industriali. In un episodio del podcast Your Perfect Console, l’ex presidente di Sony Interactive Entertainment Shuhei Yoshida ha spiegato come la PlayStation abbia incanalato quel cambiamento: la decisione di usare CD-ROM invece delle costose e lente cartucce ha reso il mercato dei giochi più accessibile a realtà che prima non avrebbero potuto permetterselo. I CD costavano meno da produrre e, soprattutto, permettevano ristampe in giorni anziché in mesi, eliminando un grande ostacolo logistico per chi voleva entrare nel settore.
Come leggiamo su Eurogamer, questo vantaggio pratico ha fatto sì che aziende come Atlus e FromSoftware guardassero con interesse alla nuova piattaforma. Yoshida ricorda che FromSoftware, allora concentrata su software per aziende, ha realizzato che la PlayStation come sistema a CD offriva una via d’ingresso economica e rapida al mercato videoludico: «Un’azienda come FromSoftware pensò ‘oh, possiamo diventare un editore di videogiochi’», ha detto Yoshida. A ciò si aggiunse la capacità 3D della console, un elemento che rese possibili esperienze visive e ludiche di nuova generazione.
La combinazione di questi fattori — supporto hardware per la grafica 3D, formato di distribuzione più flessibile e il coinvolgimento di partner che portarono titoli di richiamo (Capcom con Resident Evil, Squaresoft con Final Fantasy VII, Bandai Namco e altri) — creò un ecosistema fertile. In questo contesto FromSoftware poté evolversi, diventarne un attore importante e, col tempo, dare vita a franchise e progetti ambiziosi come la serie Souls, Bloodborne e ora titoli recenti come Armored Core 6.
Ricordiamo infine che secondo alcuni analisti, Sony dovrebbe realizzare una remastered o remake di Bloodborne.
