Blood Bowl 3 di Cyanide Studio è la terza incarnazione dello spin off più famoso di Warhammer Fantasy. Dopo l’eccezionale lavoro svolto con il secondo capitolo, che ha portato migliaia di fan a continuare a giocare ancora oggi, Cyanide ha deciso di puntare in alto offrendo una nuova interpretazione del gioco di Games Workshop pensato appositamente per l’esport.
Blood fo the blood bowl
Posticipato ad un generico 2022, Blood Bowl 3 continua comunque a mostrarsi al pubblico grazie ad una serie di closed beta a cui abbiamo avuto l’onore di assistere, che ci hanno permesso di saggiare le ultime novità e la qualità del lavoro finora svolto. L’impatto del secondo capitolo è ancora forte, ma da quanto abbiamo potuto vedere, anche quest’ultima trasposizione sarà in grado di farsi amare dai fan.
Blood Bowl 3 è una variante dark fantasy del football americano, giocata da squadre di elfi, orchi, mutanti, uomini, nani e qualsiasi altra razza partorita dalla mente dei designer di Warhammer, dove non conta solo il numero di touchdown da segnare ad ogni partita, ma anche mantenere vivi i propri giocatori dagli assalti furiosi della squadra avversaria. Le regole sono fedelmente trasposte dal gioco da tavolo e con grande soddisfazione, Blood Bowl 3 si rifà alla versione 2020 di queste, adottando un regolamento molto più snello e improntato all’azione dei precedenti, senza però snaturare assolutamente la parte strategica. Infatti, se vi aspettate una simulazione di football, siete nel posto sbagliato: Blood Bowl 3 è prima di tutto un gioco strategico, con tantissime opzioni a disposizione e una curva d’apprendimento regolare ma comunque improntata verso l’alto.
Per questo abbiamo apprezzato la presenza di una campagna single player, chiamata Clash of Sponsors, che permetterà di affrontare le basi del gioco e arrivare successivamente a competere nelle leghe classificate con altri giocatori. L’infarinatura generale è sufficiente per gettarsi subito nella mischia e giocare, ma serviranno ore e ore di pratica per affinare le proprie strategie e conoscere i punti di forza e di debolezza della propria squadra.
Collezionismo at its finest
A tal proposito, nella beta abbiamo potuto testare quattro delle dodici razze che saranno presenti all’uscita del gioco e senza soffermarci troppo sull’aspetto tecnico, possiamo dire che sono ben strutturate e caratterizzate. Quello che invece ci ha colpito moltissimo è stata la possibilità di personalizzazione che ogni singolo giocatore e la squadra come entità hanno a disposizione. Sarà possibile scegliere tra centinaia di opzioni diverse, sia di forma che di colori, per la gioia dei collezionisti, aspetto che era mancato nei capitoli precedenti e che veniva esaudito tramite mod. Lo spirito del collezionismo viene preservato, per la gioia di molti fan (e del sottoscritto).
Nel proseguire con il beta testing, abbiamo provato a competere anche con avversari non IA, ma il matchmaking per ora è abbastanza instabile, quindi ci siamo fatti mazzolare per bene dal computer a difficoltà elevata, divertendoci comunque. Abbiamo deciso di sorvolare sui difetti della beta in quanto lo stato attuale dell sviluppo sicuramente non riflette quanto visto e lo scopo di queste closed è proprio quello di mettere in luce le cose da cambiare, ma rimane comunque il fatto che il comparto tecnico non ha fatto grossi passi in avanti da quello di sei anni fa del secondo capitolo. Artisticamente il gioco è molto ispirato, ma tecnicamente siamo al di sotto degli standard medi. Nulla che non si possa migliorare in questi mesi di raffinatura, ma siamo anche consapevoli che non si gioca a Blood Bowl 3 per il suo comparto grafico. Abbiamo già avuto modo di apprezzare Cyanide Studios sotto molti aspetti (Styx su tutti) e per questo abbiamo cieca fiducia sul loro lavoro.