Sin dal 2017, la media di utenti attivi sui videogiochi di Blizzard Entertainment è crollata da 46 milioni di giocatori fino agli attuali 26 milioni.
Come riportato dal portale GameRant, il drastico declino dei giocatori all’interno dei titoli targati Blizzard (inclusi World of Warcraft, Overwatch ed Hearthstone, è stato rivelato durante un recente incontro con gli investitori di Activision Blizzard.
Lo studio di sviluppo ha raggiunto il suo picco di utenza attiva nel secondo trimestre del 2017 con ben 46 milioni di giocatori, un anno dopo il lancio sia di Overwatch che dell’espansione Legion per World of Warcraft.

Comunque sia, i numeri hanno poi cominciato a scendere anno dopo anno, nonostante una piccola stabilizzazione intorno ai 32 milioni di utenti attivi mensilmente tra il 2019 e il 2020, cioè quando molte persone si sono ritrovate per molto più tempo in casa a giocare ai videogiochi, per via della pandemia da coronavirus.
Nonostante l’espansione Shadowlands di WoW sia stata l’espansione PC più venduta in fretta di tutti i tempi, il suo lancio avvenuto a dicembre non ha fatto molto per poter ribaltare la situazione di declino dei giocatori.
Non sono ancora ben chiari i veri e propri motivi dietro a questo declino di massa, ma i fan pensano che la mancanza di supporto a Overwatch da parte della compagnia, come anche i rumor su Overwatch 2, abbiano contribuito significativamente a tutto questo.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che molti giocatori stanno effettivamente abbandonando World of Warcraft in favore di Final Fantasy XIV, il quale è riuscito a battere il suo rivale MMO nelle classifiche di Steam. Questo esodo è stato ovviamente spinto anche da diversi streamer famosi che sono passati da un gioco all’altro, spingendo i follower a fare la stessa cosa.
Infine, i recenti problemi legali dell’azienda hanno spinto molti giocatori a protestare e a non giocare più ai loro titoli, in seguito anche alla denuncia nei confronti di Activision Blizzard da parte dello Stato della California su casi sistematici di dicriminazioni e molestie.