Ogni giorno che passa vede in pratica spuntare in rete nuove indiscrezioni riguardanti Battlefield 6, titolo in sviluppo presso DICE e pronto ad approdare sul mercato nel corso della fine dell’anno su console e PC. Infatti dopo avervi prontamente segnalato nella giornata di ieri il nuovo leak che ha permesso ai fan del gioco di potersi gustare le prime due immagini del titolo, ecco che torna nuovamente a parlare del sesto capitolo della serie un noto insider.
Ebbene sì, come molti di voi avranno giù intuito, si tratta ovviamente dell’ormai indiavolato Tom Henderson, insider ritenuto un vero e proprio punto di riferimento quando si parla della serie Battlefield, che ha pubblicato un nuovo video dedicato ovviamente al nuovo capitolo della serie FPS di Electronic Arts.
In questo filmato quindi il buon Henderson ha affermato come Battlefield 6 potrebbe approdare sul mercato a fine 2021 senza includere la chiacchierata modalità Battle Royale, che lui ribadisce anche in questa occasione essere comunque in fase di sviluppo. Secondo il leaker infatti Electronic Arts starebbe prendendo in seria considerazione di rilasciare questa modalità del titolo in modo simile a quanto fatto da Activision con Call of Duty: Warzone.
Tom Henderson continua quindi affermando come questa modalità potrebbe seguire in tutto quanto fatto dalla diretta concorrenza, approdando sul mercato in modo autonomo e con titolo differente, con un rilascio che potrebbe avvenire nel corso della metà del 2022. L’attivissimo Henderson continua poi suggerendo come Electronic Arts e DICE possano fare l’annuncio di Battlefield 6 entro la fine del mese in corso, maggio 2021, con un rilascio che pare possa avvenire in esclusiva per console di nuova generazione e PC, ma in tal senso rivela che non è stato ancora deciso nulla in modo definitivo.
Vi ricordiamo inoltre come Battlefield 6 dovrebbe includere anche un ciclo giorno/notte, con tanto di meteo dinamico anche nella modalità multigiocatore che dovrebbe catapultare nel feroce campo di battaglia ben 128 giocatori, il tutto con un’ambientazione che pare gettare le sue radici nell’Eurasia del 2030.