Ci avremmo tutti scommesso qualcosa sul fatto che Nintendo avrebbe sfruttato Switch 2 per un rilancio di due giochi che hanno segnato indelebilmente la vita della prima console ibrida, vale a dire i due Zelda open world. Troppo, troppo importanti per non sfruttare il momento: Breath of the Wild ha già ormai 8 anni sulle spalle, mentre Tears of the Kingdom, molto più giovane, era sì magnifico su Switch 1 facendo però sentire il peso di una piattaforma che già all’epoca sembrava essere arrivata al suo massimo in termini di prestazioni. Per inaugurare la nuova console, oltre a Mario Kart…
Autore: Andrea Peroni
Un metroidvania in pixel art. Sì, un altro, ma non bisogna certo lamentarsene. Il genere, negli ultimi anni, ha subito una nuova impennata di popolarità grazie ad alcune grandi produzioni, tra le quali vale la pena nominare Ori di Moon Studios, Prince of Persia: The Lost Crown di Ubisoft e, incredibilmente, Metroid: Dread di Nintendo. Chi l’avrebbe mai detto. Il piccolo Cardboard Sword, ora, prova a inserirsi in questo affollato e pericoloso genere, vista la presenza di cotanti esponenti di alto livello, per provare a dire la sua. Lo fa con The Siege and the Sandfox, ennesimo metroidvania in due…
Nel mondo incantato del teatro, dove le storie prendono vita tra quinte di cartone e luci soffuse, si tessono favole malinconiche e poetiche. È proprio in questa ambientazione che il team statunitense dei Flatter Than Earth ha deciso di ambientare Once Upon a Puppet, la loro opera di esordio, che si muove tra platform, puzzle ed emozione narrativa. È un gioco che, pur con i suoi inciampi tecnici, riesce a lasciare il segno grazie a un’estetica fortemente caratterizzata e un cuore pulsante nascosto tra sipari sdruciti e marionette dimenticate. L’analisi, in dettaglio, nella nostra recensione. Sotto il palcoscenico La premessa…
Fatemi capire una cosa: quand’è che ha iniziato a diffondersi la convinzione che “live service = successo assicurato”? No, davvero, io non ricordo un momento preciso. Forse bisogna tornare al momento dell’esplosione atomica dei battle royale, quando già PUBG stava affondando gli artigli sul mercato videoludico prima che Epic Games tirasse fuori l’idea del secolo con la modalità free to play di Fortnite. Ma del resto, come si può pensare di non essere attratti da questo modello di business? Mentre avete letto queste righe, Tim Sweeney ha guadagnato grazie a Fortnite probabilmente più di quello che guadagnerete in tutta la…
Da qualche anno a questa parte, forse spinto dall’incredibile Hollow Knight o da quel ritorno tra i grandi della serie Nintendo che ha dato origine a tutto questo, il genere metroidvania è diventato una costante. Blasphemous 2, Animal Well e Nine Sols, ad esempio, hanno fatto perfettamente uso di tutto questo, così come il simpaticissimo Disney Illusion Island o anche Returnal di Housemarque, che pur non essendo un metroidvania puro è riuscito a integrare intelligentemente alcune dinamiche. Impossibile poi non ricordare il grande Guacamelee!, che speriamo tutti possa un giorno tornare con un terzo capitolo. Abbiamo così assistito a una…
Ci sono due grosse notizie di cui discutere in questi giorni di ritorno al mondo reale dopo il periodo della vacanze. Tre, se ci mettiamo anche gli incendi di Los Angeles. La prima è che il secondo mandato di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti è iniziato con parole dure di un uomo davvero strano: vuole rinominare il Golfo del Messico perché sì, e soprattutto vuole annettere il Canada e la Groenlandia agli USA per questioni di sicurezza nazionale. Perché si sa, come diceva Barney Stinson in How i met your mother, il Canada non può essere una nazione.…
Non vi siete accorti anche voi che il Natale, da qualche anno a questa parte, è… diverso? Non sto parlando tanto della condizione climatica, per la quale comunque è già un miracolo vedere qualche fiocco di neve in questa stagione – proprio mentre scrivo, fuori dalla finestra cadono piccoli fiocchi, i primi e forse anche gli ultimi della stagione, utili solo a sporcare le strade e dare fastidio al mio povero cane Charlie che già non ha voglia di uscire quando c’è il Sole, figuriamoci adesso. No, parlo di altro. Parlo di atmosfera, di evento, di amicizie che possono nascere…
Io me la immagino così una riunione tra i grandi capi di Ubisoft, con il CEO Yves Guillemot che chiede “Cosa facciamo a Capodanno?” e tutti, come noi, che iniziano a sbuffare dicendogli di non rompere troppo le scatole. Capodanno mette ansia. Significa organizzare e fare piani a lungo termine. Piani che vanno fatti pensando al presente ma che poi possono avere intoppi, possono cambiare, modificarsi, mutare, esplodere, ridursi, rivoluzionarsi. Ecco, benissimo, state tranquilli: Yves Guillemot sa già cosa fare a Capodanno, quindi il problema non si pone davvero. Il fatto è che il Capodanno, per Ubisoft, è ormai qualsiasi progetto…
Serviva una ventata d’aria fresca. Quando le grandi aziende non riescono più a stupire, schiacciate tra AAA troppo tradizionali o fastidiosissimi live service che nascono con l’intento di durare un decennio e si sciolgono invece come neve al sole dopo un paio di settimane (ogni riferimento è puramente casuale), devono intervenire gli indie. Ambiziosi, colorati, creativi. Ecco, creativi. La parola che forse più si addice a The Plucky Squire, un vero e proprio trionfo di innovazioni e idee messe in campo per spronare i giocatori a pensare fuori dagli schemi, proponendo una familiare atmosfera Zelda-like ma senza cadere nell’errore della…
Quando l’industria degli AAA, o AAAA nel caso di colossali e ambiziose produzioni come l’impareggiabile Skull and Bones, falliscono o semplicemente non riescono più a sorprendere, tocca al settore indie fare la magia. Tirare fuori il coniglio dal cilindro. Sbrogliare il bandolo della matassa. Uccidere il vitello grasso. Ok, non esageriamo, ma la voglia di sorpresa e genuino divertimento, specie in un’estate torrida come quella appena vissuta e un’industria sempre più impantanata in live service che non vanno da nessuna parte, è tangibile. Ed ecco, come un faro nella nebbia, All Possible Futures con il suo primo videogioco. The Plucky…