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Home»Articoli»Recensioni»Assassin’s Creed Shadows, la Recensione – Riscatto e Redenzione

Assassin’s Creed Shadows, la Recensione – Riscatto e Redenzione

La recensione di Assassin's Creed: Shadows, ultimo capitolo del franchise Ubisoft, disponibile per PC, Xbox Series X/S e PlayStation 5.
ferrogigioBy ferrogigio26 Marzo 2025Updated:27 Marzo 2025
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Assassin's Creed Shadows
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Con ogni probabilità ci impiegheremmo di più a elencare tutte le polemiche che sono nate fin dall’annuncio di Assassin’s Creed Shadows, che a scrivere questa stessa recensione. E dato che solitamente piace prendersela con chi è in difficoltà per via di un’insensata “legge del branco” o gara a chi ha la lama celata più lunga, ovviamente le malelingue hanno tartassato il team di casa Ubisoft fino allo sfinimento.

Con ragione di causa o meno, proviamo, anche solo un attimo, a mettere da parte i rinvii, i guai della casa produttrice, e le tante, piccole e grandi polemiche che hanno accompagnato fin dalla nascita questo nuovo capitolo della saga dell’assassino. I mesi passano, le polemiche si accumulano, ma alla fine il gioco esce.

Si, aspettare ne è valsa la pena

Naoe a cavallo segue un obbiettivo

Solitamente quando un progetto viene rimandato, specie se accompagnato da cattive situazioni riguardanti l’azienda madre, la preoccupazione non può che salire. Quale sarà stato il motivo? Inoltre, è da considerare come due rinvii di qualche mese non possono certo rivoluzionare un progetto che, a detta di molti, stava deragliando. Eppure, il risultato finale è veramente eccellente.

Pronti via e la trama si fa da subito intrigante, coinvolgendoci con la solita, efficace formula della saga: traumatizzare il protagonista. In una terra straziata da violenza, brutalità, guerre e lotte di potere, la storia di Naoe e Yasuke si intreccia con eleganza, non senza però qualche nodo riguardante il secondo personaggio. Nota positiva per i personaggi secondari, scritti egregiamente e ciascuno con qualcosa di interessante da dire.

Riguardo al samurai, parlavamo di nodi: più si va avanti con la trama (ma anche fin da subito, in verità) si nota come la storia è palesemente quella di Naoe. È lei l’assassina, la shinobi, l’elemento attorno al quale ruota tutta la trama principale. Per quanto centrale, e con una storia interessantissima, beninteso, non possiamo non chiederci cosa c’entri in tutto questo un personaggio come Yasuke. Intendiamoci: il samurai non risulta affatto fuori luogo, ed è anche ben contestualizzata e giustificata la sua presenza e il suo contributo alla causa. Ma in verità le sue motivazioni sono molto più deboli di quelle della shinobi, e così facendo finisce con il restare sempe un mezzo passo indietro. Anche per quanto riguarda il gameplay, di cui parleremo più tardi, si fa fatica a preferire l’approccio diretto e guerrigliero, rispetto a uno più furtivo e tattico.

A un certo punto della trama, non possiamo non chiederci cosa ci faccia ancora Yasuke in Giappone, cosa lo spinga a voler rimanere nelle terre d’Oriente, specie dato che parla spesso della sua terra natia. La risposta infine arriva, ma forse troppo tardi, e risulta, a nostro avviso, troppo debole. Ad ogni modo, la narrazione generale è comunque eccellente, e non mancano le piacevoli sorprese a livello di regia nelle cinematics, accompagnate tutte da una OST strepitosa. Peccato per l’espressività nei volti dei personaggi, ancora non perfetta (ma sicuramente migliore rispetto al passato).

From Japan with love

Assassin's Creed Shadows vista su un castello davanti a un lago al tramonto

Accuratezza storica o meno, questo Giappone feudale del 1500 ha un fascino innegabile, anche grazie a una costruzione impeccabile della struttura tecnica generale del mondo di gioco. Ovviamente trattandosi di una sola regione del Giappone (la regione del Kansai ovvero l’odierna Osaka e Kyoto), la scalabilità è migliore rispetto ai capitoli precedenti. Anche grazie a questo, i tipici “spazi vuoti” degli open world, non danno affatto fastidio: la distribuzione degli elementi è più che omogenea e il resto è riempito da fitte foreste e terreni ripidi.

La qualità è ai massimi storici, e ogni elemento è unico ma anche coerente con ciò che lo circonda. Dagli edifici alle strade, dai fiumi alle foreste e campi coltivati. Anche nella qualità minore, la resa grafica è mozzafiato, e il colpo d’occhio ha il suo perché. Non possiamo non citare il grandissimo lavoro svolto su PlayStation 5 Pro, essendo ad ora, forse l’unico titolo per il quale è possibile notare la differenza con la gemella standard. Che sia questo il motivo dei numerosi rinvii?

Il susseguirsi delle stagioni è quel tipo di aggiunta che non ti aspetti, e che non solo serve a far passare il tempo, e a ripristinare alcuni elementi di gioco come le vedette, i livelli di allerta e le risorse disponibili per il rifugio, ma serve soprattutto a immedesimarci ancora di più nella bellezza della natura del Giappone di un tempo. Dalla stagione delle piogge, al freddo inverno, sono condizioni che non solo cambiano la mappa di gioco, ma influiscono anche nel gameplay: lo stealth infatti sarà facilitato durante le forti alluvioni autunnali.

Assassin's Creed Shadows cambio stagionale

La mappa si divide in nove regioni, ciascuna con il suo diverso livello di difficoltà. È raro finire con il dover viaggiare per lunghe tratte: la trama fa in modo che il giocatore segua degli spostamenti bene o male corti. Eppure, in caso di necessità, rimangono disponibili i punti di osservazione, che fungono come sempre come viaggio rapido. Il viaggio rapido permette anche di cambiare in contemporanea il personaggio, cosa molto utile e gradita per velocizzare il processo. Piccola nota negativa: era comodo il poter mettere il “pilota automatico” al cavallo nei capitoli precedenti, elemento rimosso e di cui si sente la mancanza.

A compensare questa cosa, per chi non amasse viaggiare troppo a cavallo, nella mappa sono presenti alcuni punti di interesse con viaggio rapido. Questi punti sono sbloccabili pagando una piccola cifra in Yen direttamente dal menù per qualsiasi location, permettendo, oltre al viaggio rapido, anche la gestione di elementi di gioco come le vedette, le missioni da mercenario e altri elementi di gioco. Questi avamposti sono cruciali, specie se è necessario l’utilizzo di Yasuke, e non si vuole finire sul cucuzzolo di un palazzo con un omaccione di 130kg che non dovrebbe nemmeno riuscire a raggiungere quelle altezze.

Infine non possiamo non parlare del tanto discusso mancato rispetto alla cultura giapponese, che di fatto non sussiste. In Assassin’s Creed Shadows sono molte le occasioni che abbiamo per godere della bellezza della cultura del paese del Sol Levante. Dalle cerimonie del tè, alle missioni nei templi per le quali è necessario pregare, o anche solo i piccoli santuari per strada, presso i quali è possibile fare offerte e pregare per ottenere buff momentanei in combattimento.

È perfino presente un messaggio a inizio gioco che invita i giocatori a non arrampicarsi sui Torii, anche se la cosa non ha conseguenze in game. Al Day One è stata anche aggiunta una patch che impedisce la distruzione degli altari religiosi nei templi, per accontentare e venire incontro a tutti. Una soluzione un filino eccessiva, ma che non da affatto fastidio proprio perché totalmente superflua ai fini di gioco.

Un gioco, due gameplay

Assassin's Creed Shadows, Yasuke e Naoe fanno team up contro un nemico

Sebbene il titolo sia uno, il gameplay si diversifica in parecchi aspetti per quanto riguarda Naoe e Yasuke. Non solo il gioco, già da subito strizza l’occhio (anche troppo) alla shinobi, costringendo il giocatore a utilizzarla per le prime 7/8 ore di gioco (ma anche di più se si bighellona in giro per la mappa), ma anche molte missioni secondarie e di completamento sono incentrate sullo stealth. Non si può di certo entrare negli avamposti e combattere sempre un costante 10 (o più) contro 1 utilizzando Yasuke. O meglio, si può fare al giusto livello o difficoltà impostata, ma tutto sommato ci si può fare strada a calci e mazzate solo fino a un certo punto: rimane pur sempre un Assassin’s Creed.

A tal proposito, il gioco è molto furbo nelle impostazioni della difficoltà: l’IA di gioco si divide tra combattimento e stealth, con i nemici che hanno un campo visivo e una consapevolezza dei dintorni maggiore o minore in base al livello impostato. Inoltre è possibile attivare la possibilità di uccisione istantanea con la lama celata in fase stealth, che sovrascrive i livelli di danno. Questo elemento rendere il gameplay più fluido e divertente, oltre ad essere una opzione più che gradita (e attesa) ai fan di vecchia data.

Gli approcci dei due personaggi sono diametralmente opposti, proprio per accontentare tutti e diversificare al massimo il gameplay. Vero però, che tirando le somme di tutte queste considerazioni, è verosimile che passi presto la voglia di giocare controllando Yasuke. Questo, nonostante la soddisfazione data dal calciare via un nemico facendolo volare per metri e metri. Ecco quindi spiegato il motivo per il quale il gioco propone spesso e volentieri, specie nelle missioni principali, combattimenti improvvisi o agguati, suggerendo l’approccio bellicoso del samurai.

Yasuke in tenuta da samurai, in tutta la sua imponenza

Il sistema di livelli è intelligente: è il giocatore a salire di livello, e quindi entrambi i personaggi si evolvono di pari passo. Per ogni punto abilità guadagnato utilizzando la shinobi, ne corrisponde uno per il samurai. Inoltre il complesso ma intuitivo sistema di abilità diviso tra armi e sezioni di interesse, rende il titolo adatto ad ogni palato. A tal proposito non possiamo non lodare la grande varietà di armi disponibili oltre le semplici spade. Gli approcci al combat sono tantissimi: dalle Katane ai Kunai, dalle Grandi Mazze all’Archibugio, e così via. Ciascuna tipologia di arma (esclusiva a seconda del personaggio) ha il suo skill tree dedicato con mosse e combo uniche, e la possibilità di intercambiare in combattimento tra arma principale e secondaria, rende tutto più dinamico e semplicemente divertente.

Purtroppo non possiamo che storcere il naso per una sospensione dell’incredulità più che forzata: di trama Yasuke e Naomi viaggiano separati, ma è comunque possibile scambiare il personaggio in qualsiasi momento, rimanendo nello stesso luogo. Fin qui poco male, anzi: questa scelta è più funzionale a livello di gameplay rispetto a, per esempio, uno scambio alla GTA V dove cambiando il personaggio, si finiva con lo spawnare in un punto random della mappa.

La cosa però accade anche nelle cutcene principali: nel mentre che si utilizza un personaggio, talvolta la trama richiede la presenza di entrambi, cosa che forza un (bel) po’ la credibilità narrativa. Se abbiamo appena scalato una torre furtivamente con Naoe, che senso ha il veder spuntare Yasuke dal nulla nella cutscene?

Ad ogni modo, questa alternanza non è troppo un problema e, in verità, funziona parecchio. Sono ovviamente presenti dialoghi e scelte uniche esclusive dei personaggi, così come intere missioni dedicate. Tutto sommato la gestione del duo è più che riuscita, e non possiamo che esserne soddisfatti.

La miglior Assassina di sempre

Naoe in azione in combattimento

In termini di gameplay puro, Naoe è la migliore assassina di sempre. Di fatto, è il resoconto finale e il culmine di tutto ciò che funzionava nei protagonisti precedenti, senza gli elementi che non funzionavano o semplicemente che non erano coerenti con l’approccio classico della saga. Eliminata (finalmente!) la surreale aquila-drone dei precedenti capitoli, la sostituisce una sorta di Occhio dell’Aquila secondario, che permette di targhettare i nemici, elementi di interesse e tesori.

Il parkour è moderno e articolato, e muoversi pad alla mano risulta leggero e semplice. Le abilità da shinobi si rifanno egregiamente allo stile stealth dell’assassino, tra coltelli da lancio, bombe fumogene e quant’altro. Come espresso in precedenza, per gli scontri diretti è meglio Yasuke, ragion per cui è spesso preferibile ritirarsi dalle battaglie invece che affrontarle.

Il sistema di mimetizzazione è più raffinato che mai. Entrando in una zona ombreggiata, di notte, Naoe sarà molto meno visibile rispetto a una zona al chiaro di luna. Ecco perché è necessario sfruttare situazioni come notti piovose, o anche dover semplicemente spegnere le candele che illuminano le zone buie, per sfruttare al meglio l’ombra. Di giorno infatti lo stealth è molto più difficile.

L’aggiunta apparentemente banale del poter strisciare poi, è più rivoluzionaria del previsto. Ciò permette di sfruttare anche l’erba bassa (fino a un certo punto) o anche di poter entrare negli edifici tramite fessure sotto il pavimento. Tutte piccole aggiunte, che seppur minori, vanno a sommarsi creando una quantità di novità più che considerevole.

“Ma queste missioni secondarie, sono effettivamente secondarie?”

Al di là della trama, che ha una durata attorno le 30/40 ore, come per ogni titolo della saga, non mancano le missioni secondarie, comunque necessarie per progredire. Concentrandosi unicamente sulle primarie, ad un certo punto non si potrà non finire con l’essere sotto-livellati. Tra le missioni minori, troviamo il completare gli avamposti, migliorare l’Hub centrale del rifugio e svolgere qualche missione minore da mercenario, ma tanto vale la pena spendere il proprio tempo ad approfondire i personaggi secondari, ciascuno interessante e con qualcosa da aggiungere alla storia, venendo ricompensati con più punti esperienza, punti abilità, ma soprattutto materiale e equipaggiamento.

Fortunatamente però, anche alle difficoltà più alte non è davvero necessario svolgere a pieno queste attività fino alla fine per non essere sotto-livellati. Inoltre, per chi ricerca un approccio più diretto sarà possibile concentrarsi unicamente sulla trama principale, composta dalle missioni personali dei due personaggi, più quelle dedicate alle eliminazioni di ciascun membro di una misteriosa setta che è responsabile di molti crimini in Giappone.

La recensione in breve

8.5 Imperdibile

La moda del bollare come fallito un progetto solo perché marchiato da una certa azienda sfortunatamente fa fatica a passare. Eppure, come un impavido samurai, il team incassa i colpi per poi restituirli al mittente con decisione ed eleganza. Assassin's Creed Shadows non è il titolo che Ubisoft merita, ma ciò di cui ha bisogno.

  • Voto Game-Experience 8.5
  • User Ratings (1 Votes) 8.6
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