Nato come una tesi di ricerca magistrale a tema interattività in ambito videogiochi, Arcadia Fallen è una visual novel a metà fra il fantasy RPG e l’alchemy game. Gli autori sono le menti di Galdra Studios, team situato in Danimarca qui al proprio debutto nel mercato videoludico. Definito dagli stessi creatori una “Visual Novel Roleplay”, Arcadia Fallen ci porta in un mondo fiabesco dove storie di maghi, fate e alchimisti si incrociano con quella del protagonista. Da buona visual novel che si rispetti, ogni nostra azione influenzerà lo svolgimento della trama, con diverse strade percorribili che culmineranno in epiloghi differenti. Per non farci mancare nulla, Arcadia Fallen punta molto sulla componente LGBTQ+ friendly, ma di questo ed altro parleremo in maniera più approfondita in questa recensione del titolo firmato Galdra Studios.
L’apprendista alchimista
Il protagonista di questa storia, nonché nostro alter ego virtuale personalizzabile in una manciata di elementi estetici, è un apprendista alchimista che lavora come garzone in una bottega di pozioni magiche. Già dai primi istanti possiamo notare quanto l’editor del personaggio non brilli propriamente per varietà: oltre ad una manciata di tipologie di capelli e due diverse voci la scelta si limiterà infatti ai colori del vestiario e dei capelli del personaggio. Come già anticipato in apertura, Arcadia Fallen fa dell’inclusività il suo tratto distintivo, cosa evidenziata dalla possibilità di selezionare quali pronomi utilizzeranno gli NPC incontrati nel corso del gioco per rivolgersi a noi.
Creato il personaggio entreremo subito nel vivo di Arcadia Fallen ed inizieremo a conoscere i personaggi che popolano la città di Anemone Valley. Presto al nostro party si aggiungeranno cinque personaggi, ciascuno con le proprie caratteristiche e peculiarità. Mime, Victoria, Ann, Michael, e Kaidan accompagneranno quindi il nostro alter-ego in un viaggio alla scoperta dei segreti che si celano dietro all’improvvisa comparsa di alcune creature demoniache per tutta Anemone Valley. Il percorso dei cinque comprimari verrà influenzato anch’esso dalle nostre scelte compiute durante il gioco, saremo noi infatti a consigliarli e deviarli verso un percorso piuttosto che un altro. E’ chiaro quanto ciò comporti in più epiloghi per ogni personaggio, ma questa non è l’unica interazione possibile con i comprimari di Arcadia Fallen. Nel gioco di Galdra Studios è infatti possibile intraprendere una romance con uno di loro, che esso sia maschio o femmina a prescindere dal nostro sesso. Dopo essere entrati in confidenza con uno dei vostri compagni d’avventure infatti, questi vi proporranno di instaurare una relazione con loro, cosa che vi consentirà di sbloccare nuovi dialoghi.
Oltre a rispondere in un modo o nell’altro, il giocatore sarà chiamato anche a mettere in pratica i dogmi dell’alchimia attraverso minigame e puzzle, senza dimenticare la raccolta e la collezione di materiali ed altri oggetti utili. Ad esempio, durante le primissime fasi di gioco bisognerà cimentarsi nella creazione di un unguento per un cliente facendo ruotare i tre cerchi del tavolo alchemico in modo da allineare al centro le rune richieste per raggiungere il nostro obbiettivo. Il ricettario sulla destra dello schermo ci indicherà le rune corrette per poter ottenere la pozione o l’intruglio desiderato, ma ciò non ci impedirà di sperimentare con gli ingredienti in nostro possesso. Il primo tasto dolente di Arcadia Fallen è sicuramente la poca varietà di enigmi nonché dei minigame presenti nel gioco, non sufficientemente originali e divertenti da spezzare il ritmo serrato dei tantissimi dialoghi (giustamente) contenuti in questo titolo (purtroppo non presenti nella nostra lingua). Più interessante è invece la scrittura di Arcadia Fallen, con dialoghi spesso ispirati e quasi mai banali nonostante un setup trito e ritrito e un incipit che non si discosta dalla maggior parte dei titoli fantasy.
Con poca arte e parte
Personalità carente anche sul fronte artistico, almeno per quanto riguarda lo stile grafico di Arcadia Fallen. Il character design di personaggi e ambientazioni risulta essere forzatamente ispirato al mondo di anime e manga, cozzando quasi del tutto con la natura fantasy-medioevale del titolo. Tutto sembra fin troppo una caricatura dello stile “Nomuriano” visto in The Worlds Ends With You, senza però lo stesso fascino apprezzato nel titolo di Square Enix. Ben più curato invece è l’aspetto sonoro di Arcadia Fallen: oltre ad una colonna sonora decisamente gradevole, il gioco di Galdra Studios può fregiarsi della presenza di alcune voci fra le più riconoscibili in ambito videogames in sala di doppiaggio: Laura Post (Kasumi Yoshizawa – Persona 5 The Royal e Catherine – Fire Emblem: Three Houses), Erica Lindbeck (Futaba Sakura – Persona 5 e Jessie Raspberry – Final Fantasy VII Remake), Joe Zieja (Claude Von Riegan – Fire Emblem: Three Houses). A completare il tutto una opening in stile anime cantata da Emi Evans, già voce di alcune ost tratte dalla serie di NieR.
Torniamo però a parlare della componente LGBTQ+ presente in Arcadia Fallen. L’attenzione rivolta verso la comunità da parte di Galdra Studios è sicuramente lodevole, quello che ci ha convinti è che Arcadia Fallen punta molto (forse troppo, visto anche che sull’essere LGBTQ+ friendly viene data tanta attenzione anche nei comunicati stampa, come se appunto fosse una cosa “anormale”) su questo aspetto, risultando però carente in altri. Quel che emerge, ma speriamo vivamente di sbagliarci, è che sia stato fatto più che altro come espediente per accaparrarsi una fetta di utenza altrimenti poco interessata al gioco, cosa invece meno scontata per titoli di fama ben maggiore e di diversa solidità come, ad esempio, The Last of Us Part II. Ad ogni modo, il gioco riesce comunque ad intrattenere per circa 6-8 ore, attestandosi così su livelli decisamente positivi.
La recensione in breve
Quella di Arcadia Fallen è certamente una storia interessante, ben strutturata e con parecchi elementi ruolistici che permettono al giocatore di influenzarne diversi aspetti aumentando il fattore divertimento. A mancare quasi del tutto è però l'aspetto ludico, poco interessanti i puzzle a corredo, oltre che quello visivo, fin troppo abbozzato e caricaturale il character design che sembra più una brutta copia di quanto già visto su altri titoli più celebri. Lodevole l'attenzione verso la comunità LGBTQ+, ma la superficialità complessiva da parte di Galdra Studios nella realizzazione di Arcadia Fallen rischia di farla sembrare soltanto un'espediente per vendere qualche copia in più.
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Voto Game-Experience