Apple ha vinto in appello con Epic Games nel processo riguardante le politiche dell’App Store, con il publisher americano a cui dobbiamo Fortnite che accusava l’azienda con la mela morsicata di aver nientemeno che un monopolio in digitale grazie al suo store, ed in particolar modo alle regole imposte alle app presenti al suo interno, in contrasto con le leggi vigenti in materia di antitrust.
Ma la sentenza di oggi della Corte d’appello del nono circuito degli Stati Uniti ha confermato la decisione del 2021 di un giudice di grado inferiore, respingendo in gran parte le affermazioni di Epic Games secondo cui le politiche del mercato online di Apple violano la legge federale, vietando gli store di terze parti sul suo sistema operativo.
La sentenza arriva quando Apple ha apportato modifiche al modo in cui opera l’App Store per rispondere alle preoccupazioni degli sviluppatori da quando Epic ha fatto causa alla società nel 2020. La controversia è iniziata dopo che Apple ha rimosso il gioco Fortnite dall’App Store perché Epic ha creato una soluzione alternativa per pagare meno commissioni sugli acquisti in-app effettuati dei clienti.
Qui di seguito trovate alcune dichiarazioni della corte composta da tre giudici (su segnalazione di Bloomberg):
“C’è un vivace e importante dibattito sul ruolo svolto nella nostra economia e democrazia dalle piattaforme di transazioni online con potere di mercato. Il nostro compito come corte d’appello federale, tuttavia, non è risolvere quel dibattito, né potremmo nemmeno tentare di farlo. Invece, in questa decisione, abbiamo fedelmente applicato ai fatti i precedenti in materia”.
Apple ha salutato il risultato come una “clamorosa vittoria”, affermando che nove affermazioni su 10 sono state decise a suo favore:
“L’App Store continua a promuovere la concorrenza, guidare l’innovazione ed espandere le opportunità, e siamo orgogliosi del suo profondo contributo sia agli utenti che agli sviluppatori di tutto il mondo. Siamo rispettosamente in disaccordo con la sentenza del tribunale sull’unica richiesta rimanente ai sensi della legge statale e stiamo valutando un’ulteriore revisione.
Per chi si fosse perso la causa di orami svariati mesi fa, nel settembre 2021 il giudice distrettuale degli Stati Uniti Yvonne Gonzalez Rogers ha concluso che le politiche di Apple impediscono ai consumatori di ottenere prezzi più bassi, ma ha respinto le affermazioni di Epic secondo cui l’App Store è gestito come un monopolio in violazione della legge antitrust federale.
Dopo un processo di tre settimane a Oakland, in California, Rogers ha ordinato al gigante della tecnologia di consentire agli sviluppatori di applicazioni mobili di indirizzare i consumatori verso metodi di pagamento esterni, concedendo un’ingiunzione richiesta da Epic. Il giudice, tuttavia, non ha visto la necessità di app store di terze parti o di spingere Apple a rinnovare le politiche sulle tariffe degli sviluppatori di app.