Il redattore di Kotaku consciuto come Jason Schreier ha pubblicato un’interessante articolo riguardante alcuni retroscena sullo sviluppo di Anthem, il videogioco online di Electronic Arts e BioWare Studios.
Secondo le informazioni in possesso di Schreirer, il videogioco sarebbe stato concepito sin dalla sua pre-produzione risalente al 2012 come un multiplayer online, ma in particolare non come loot shooter.
Il gioco, infatti avrebbe dovuto concetrarsi maggiormente sull’esplorazione e indagine delle varie regioni, con la conseguente e ardua sopravvivenza per tornare alla propria base sicura. Il punto principale dell’avventura, dunque, era cercare di sopravvivere il più possibile all’esterno con le potenzialità della propria tuta e con attacchi corpo a copro e di fuoco.
Inoltre, ci sarebbe dovute essere in origine meccaniche di accumulazione di risorse e parti dalle navi aliene, al fine di riportare in base e di costruire e potenziare le proprie armi e la propria tuta robotica. Tutto ciò venne considerato “troppo ambizioso“ dal team mentre nel 2014, Casey Hudson, creatore della serie di Mass Effect, abbandonò il progetto subito dopo averne posto le basi di partenza.
Secondo la testimonianza del redattore di Kotaku, il quale non si risparmia dall’assumere un’introspettiva critica sul gioco, lo studio di sviluppo non aveva ben chiare in mente le idee sul titolo in questione. Gli sviluppatori stessi, infatti, “non avevano nemmeno capito che genere di gioco fosse“, mentre “alcune feature e meccaniche di gioco vennero implementate soltanto negli ultimi mesi“ dall’uscita.
Questa introspettiva sulla visione della software house nei confronti del gioco multiplayer, si rifletterebbe anche sulla scelta del titolo. Il gioco, infatti, doveva chiamarsi in realtà Beyond, tanto che gli sviluppatori avevano “addirittura stampato delle magliette con sopra scritto il titolo“ tanto ambito.
Ciò nonostante, sempre secondo quanto riferito da Schreier, venne deciso di cambiare il nome del titolo in Anthem soltanto “pochi giorni prima” della sua presentazione alla conferenza dell’E3 2017. Questo perché iniziarono a circolare voci su una presunta difficoltà legale nell’accettare Beyond come titolo del gioco, dunque si decise all’ultimo minuto per la presentazione E3 un titolo diverso che “nessuno all’interno del team capiva veramente“.
Successivamente, venne spiegato che Anthem of Creation, ossia Inno della Creazione, era un’entità oscura e pericolosa pronta a scombussolare l’ordine e la tranquillità del pianeta.
La vera batosta presente all’interno di questo articolo pubblicato dal portale videoludico, consiste nell’affermare che i dipendenti di BioWare avrebbero subito una pesante pratica di crunch, al fine di rispettare le scadenze, mentre alcuni di essi avrebbero anche presentato problemi di depressione e ansia. L’azienda viene in pratica descritta come “in crisi“.
Ebbene, la stessa Bioware è intervenuta sulla questione, replicando al repor di Kotaku. La software house ha spiegato che la salute fisica e il benessero psichico dei suoi dipendenti rimane una cosa molto importante e da tenere in considerazione, anche se ci sono sempre margini di miglioramento, e che si impegnerà anche per il futuro sotto questo aspetto, senza entrare nel merito della questione.
Qui sotto potete trovare tutto il post che l’azienda ha pubblicato sul proprio blog ufficiale, in risposta all’articolo di Kotaku.
“We’d like to take a moment to address an article published this morning about BioWare, and Anthem’s development. First and foremost, we wholeheartedly stand behind every current and former member of our team that worked on the game, including leadership. It takes a massive amount of effort, energy and dedication to make any game, and making Anthem would not have been possible without every single one of their efforts. We chose not to comment or participate in this story because we felt there was an unfair focus on specific team members and leaders, who did their absolute best to bring this totally new idea to fans. We didn’t want to be part of something that was attempting to bring them down as individuals. We respect them all, and we built this game as a team.We put a great emphasis on our workplace culture in our studios. The health and well-being of our team members is something we take very seriously. We have built a new leadership team over the last couple of years, starting with Casey Hudson as our GM in 2017, which has helped us make big steps to improve studio culture and our creative focus. We hear the criticisms that were raised by the people in the piece today, and we’re looking at that alongside feedback that we receive in our internal team surveys. We put a lot of focus on better planning to avoid “crunch time,” and it was not a major topic of feedback in our internal postmortems. Making games, especially new IP, will always be one of the hardest entertainment challenges. We do everything we can to try and make it healthy and stress-free, but we also know there is always room to improve.
As a studio and a team, we accept all criticisms that will come our way for the games we make, especially from our players. The creative process is often difficult. The struggles and challenges of making video games are very real. But the reward of putting something we created into the hands of our players is amazing. People in this industry put so much passion and energy into making something fun. We don’t see the value in tearing down one another, or one another’s work. We don’t believe articles that do that are making our industry and craft better.
Our full focus is on our players and continuing to make Anthem everything it can be for our community. Thank you to our fans for your support – we do what we do for you.”
Voi cosa ne pensate di questa faccenda?
Ricordiamo che Anthem è disponibile all’acquisto per le piattaforme PC Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One, con supporto alle console di metà generazione PlayStation 4 Pro e Xbox One X.