BioWare, in previsione del lancio dell’attesissimo Anthem, fissato per il prossimo 22 febbraio 2019, ha dichiarato di essersi impegnata nella realizzazione d’una strategie contro gli utenti tossici.
Con il termine tossico ci si riferisce generalmente a quel tipo d’utente capace di rendere opprimente e disagiante l’ambiente di gioco, di solito mediante insulti gratuiti, razzisti, sessisti o di simile risma. Una piaga, questa, oramai tristemente molto diffusa nel mondo del gaming multiplayer.
Christ Schmidt, senior system designer di BioWare, ha detto di avere molto a cuore questo problema e ha fatto riferimento ai criteri stabiliti dalla Free Play Alliance, un accordo di collaborazione mediante il quale oltre trenta compagnie, tra cui oltre a BioWare figurano anche Epic Games e Blizzard, si sono impegnate nella realizzazione di politiche comuni per combattere i comportamenti razzisti e sessisti che fin troppo spesso si palesano nel corso delle esperienze di gioco online.
Il problema principale secondo Schmidt è che non c’è modo di prevedere quanto una data comunità si dimostrerà tossica prima del lancio effettivo del titolo, ma ha dichiarato (senza dare informazioni troppo specifiche) che il team di sviluppo è già al lavoro per ridurre quanto più possibile il palesarsi di simili atteggiamenti all’interno di Anthem.
“abbiamo intrapreso un approccio di tipo proattivo: studiare i casi e le pratiche migliori e di successo verificatesi all’interno dell’industria e applicare alcuni di questi principi in Anthem. per il momento non posso scendere nei dettagli, ma ho un piano per affrontare qualsiasi tipo di comunità che si insedierà in Anthem”.
Simili comportamenti sono, ovviamente, indifendibili e chi li pratica dovrebbe farsi un approfondito esame di coscienza. Nella speranza che questo piano si possa dimostrare funzionale e di successo, attenderemo con ansia di conoscere maggiori dettagli a riguardo.