In vista dell’uscita di Morrowind, l’espansione in arrivo per The Elder Scrolls Online, abbiamo fatto rotta verso Vvanderfell e toccato con mano quello che sembra essere un richiamo dal passato per tutti i fan di The Elder Scrolls. Una nuova isola, una nuova classe e tantissime altre novità andranno ad arricchire il vasto mondo di The Elder Scrolls Online mantenendo quelle che sono le basi del gioco ma strizzando l’occhio ai nostalgici.
Casa dolce casa
Il nome Morrowind rappresenta per tantissimi giocatori l’apice qualitativo di tutto l’universo di The Elder Scrolls. Il terzo capitolo della saga targata Bethesda ha infatti segnato la storia degli RPG occidentali portando con se una formula rivoluzionaria destinata a protrarsi ed evolversi anche nei successivi Oblivion e Skyrim. Sono ormai passati ben 15 anni dall’uscita del titolo e il tributo di Bethesda nel proporre un nome tanto altisonante all’interno di The Elder Scrolls Online è chiaramente mirato agli appassionati della serie, in particolare per coloro che non hanno particolarmente apprezzato le dinamiche da MMO di The Elder Scrolls online, allontanandosi inevitabilmente da Tamriel e dal suo fascino dalle innumerevoli sfumature.
The Elder Scrolls Online: Morrowind arriverà a Giugno e porta con se tantissime novità legate non soltanto alle meccaniche di The Elder Scrolls Online ma ad un’esperienza di gioco incentrata più sul giocatore che sul gruppo. Le dinamiche tipiche degli MMO non sempre riescono a garantire quel livello di immersione al quale la saga di Bethesda ci ha abituati per anni, sono tanti quei giocatori che si sono imbarcati nel viaggio di The Elder Scrolls Online per uscirne delusi, non tanto per la scarsa qualità del titolo, quando per quella sensazione di “freddezza” imposta dalle dinamiche di gioco da multiplayer.
The Elder Scrolls Online: Morrowind cerca di avvicinarsi a quei giocatori che amano giocare in solitaria, proponendo una nuova storyline nell’isola di Vvanderfell ricca di missioni variegate che si distaccano dalla natura “ripetitiva” del titolo. Le missioni più importanti godranno anche di un doppiaggio dedicato che addolcisce la pillola della mancata localizzazione in italiano proponendo un doppiaggio di qualità ma pur sempre in lingua inglese. Vvanderfell è un isola variegata e di grandissime dimensioni, piena di vita e di biomi capaci di mostrare i muscoli di un titolo che non perderà mai il suo taglio artistico. I riferimenti a Morrowind sono tantissimi, l’intera isola è stata infatti rimappata per ricordare ai giocatori più datati le vecchie esperienze di gioco, sebbene The Elder Scrolls Online: Morrowind sia ambientato in un periodo temporale molto diverso da The Elder Scrolls III: Morrowind, addirittura 700 anni prima. Ritroveremo dunque un ambiente diverso ma familiare, come una proiezione del passato di quelli che erano i nostri ricordi su Morrowind.
L’intera esperienza di gioco, in termini puramente narrativi, si basa sulla citta di Vivec, ovvero la prima grande città che andremo a visitare una volta sbarcati su Vvanderfell, la leggendaria città, ancora in costruzione, è la dimora di Lord Vivec uno degli dei immortali già visti in Morrowind. Sarà nostro compito scoprire la fonte che sta prosciugando i poteri del sovrano della città, un piccolo espediente per mandarci in esplorazione nella grande isola di Vvanderfell. La premessa, pur non essendo tra le più originali, va ad impostare subito la natura dell’espansione spingendo il giocatore all’esplorazione dei punti più remoti dell’isola nella quale incontreremo diverse civiltà e personaggi carichi di quest secondarie e dialoghi.
L’impronta immersiva che The Elder Scrolls Online: Morrowind si concede durante le prime ore di gioco è tuttavia destinata a svanire con il passare del tempo, mostrando sempre di più la sua natura da MMO che inevitabilmente va ad intaccare un’esperienza di gioco più profonda. D’altro canto è praticamente impossibile conciliare i due generi ma The Elder Scrolls Online nasce come MMO e questo è un fatto che non si può cambiare con una semplice espansione, tuttavia è possibile affrontare le missioni della trama principale in solitaria ed avventurarsi nelle profondità di Vvanderfel.
Guardiani della natura
Oltre a proporre una location nostalgica e profonda, The Elder Scrolls Online: Morrowind porterà con se una nuova classe che per certi versi è la vera novità dell’espansione in termini ludici. Il Warden, una classe estremamente dinamica e versatile, è pensato per tutte le razze ed abbraccia quello che per molti versi è il Druido di World of Warcraft. I suoi tre alberi delle abilità si dividono infatti in Animal Companion, una specializzazione estremamente votata alla natura DPS del guardiano che mette in campo numerose abilità legate agli animali. Sarà infatti possibile evocare un Orso che ci accompagnerà in battaglia o scagliare contro i nostri nemici diverse bestie come pipistrelli o centipedi. La caratteristica principale del Warden nel ramo di Animal Companion è data dal leggero ritardo di esecuzione delle magie, non si tratta di una classe che fa il filo al mago e proprio per questo la sua natura richiede pianificazione ogni spell entrerà in funzione con un leggero ritardo che ci permetterà di sguainare la nostra arma e continuare a colpire prima che la magia si risolva. Green’s Balance è la specializzazione del Warden dedicata a coloro che vogliono diventare gli Healer nei party, tutte le abilità di questo albero vanno ad incrementare il nostro potere curativo, permettendoci di ripristinare sia l’energia vitale che il mana o la stamina non solo del nostro personaggio ma anche dei nostri compagni, un curatore puro, essenziale per ogni gruppo. Infine troviamo Winter’s Embrace, ovvero la specializzazione che fa leva sulle resistenze, gli scudi e le abilità di controllo che rendono il Warden un Tank formidabile capace di resistere agli attacchi più feroci e di immobilizzare i nemici grazie alle abilità basate sul ghiaccio. Il Warden si presenta dunque come un perfetto mix tra tutte le classi, capace di occupare qualsiasi ruolo e di svolgerlo in modo efficace, sebbene vi è qualche dubbio sulla sua utilità come DPS. Un personaggio “tuttofare” ideale per permettere ai giocatori di provare tutti i ruoli del gioco senza necessariamente creare un personaggio dedicato.
Laddove finisce la trama e l’immersività di The Elder Scrolls Online: Morrowind, dopo la scoperta delle abilità del nostro nuovo personaggio, uno scoglio insormontabile va a minare l’esperienza di gioco che comunque non risulta snaturata rispetto al titolo “vanilla”. Il sistema di combattimento risulta infatti ancora poco soddisfacente che non regala un feeling appagante ma si limita a proporre un sistema di parate e schivate che, pur essendo soddisfacente, non trova riscontro negli attacchi e nelle collissioni. I vari moveset risultano essere ancora troppo primordiali e l’effetto delle magie non convince più di tanto. Non esiste infatti un combattimento particolarmente avvincente in The Elder Scrolls Online e proprio per questo il titolo potrebbe stancare se non si è disposti a scendere a patto con questa mancanza, rivolgendo magari il proprio sguardo alle innumerevoli meccaniche da MMO che il titolo ci propone. The Elder Scrolls Online: Morrowind sembra dunque fare un piccolo passo avanti verso coloro che non hanno digerito bene le nuove vesti da MMO della saga ma è ancora lontano dal richiamare l’esperienza di gioco di un The Elder Scrolls puro.
Aspettative:
- Il fascino intramontabile di Vvanderfell
- Una nuova classe molto bilanciata
- Un passo avanti verso un’esperienza più personale
Dubbi:
- Il sistema di combattimento è ancora poco soddisfacente
- Nostalgia a parte, c’è veramente poco di Morrowind