Prima che finisse l’anno, dai The Game Awards, tra premiazioni e annunci, ci sono arrivate anche novità interessanti e succose che promettono di fare bene il loro lavoro per questo e il prossimo anno. Una in particolare è stata un tripudio di successo ed ha colpito in maniera molto precisa l’attenzione del pubblico, tanto che di “reaction” su Youtube se ne vedono in lungo e in largo per il mondo ancora adesso. E anche se con un pelino di ritardo, non potevamo non parlarne anche noi: del trailer di Senua’s Saga: Hellblade II ovviamente!
Sapevamo che lo studio di recente acquisizione Microsoft fosse al lavoro su Bleeding Edge ma non che quelli della Ninja Theory ci avrebbero stuzzicato con una chicca derivata da una delle loro migliori produzioni. Questo è anche dipeso dal fatto che l’avventura di Hellblade: Senua’s Sacrifice sembrava si fosse conclusa all’interno del titolo stesso, strizzando solo gli occhi ad un’occasionale ritorno della protagonista pitta che tenta di riportare in vita il sua amato.
Ma ora che si parla di sequel, lo scenario si allarga. Inutile proferire parole sul trailer girato in maniera sensazionale, che fa intravedere un balzo generazionale spaventoso sotto ogni prognostico. Proviamo piuttosto ad analizzare il trailer e a ricomporre i pezzi della storia della nostra protagonista.
Avevamo lasciato Senua dopo un travagliato viaggio nel proprio passato fatto di malattie e depressione, sempre in balia delle voci ma con l’anima “in pace”. La nostra eroina aveva finalmente accettato la morte di Dillion, dandogli l’addio finale, e ricordato le parole della madre che le dicevano di guardare al mondo con occhi brillanti. Senua aveva quindi accettato il fatto non potesse cambiare la propria situazione nè il fato dei propri amati, ed aveva continuato per la sua strada con – come uniche “amiche” rimaste – le voci nella propria mente, sapendo che tutto ciò che il padre l’aveva indotta a credere di sè stessa negli anni era falso ed invitando lo spettatore a seguirla nel racconto di altre storie.
Il ritorno dell’oscurità
Se alla fine del primo gioco Senua sembrava finalmente conscia di quanto accadutole veramente nel suo viaggio, questo non significa che la signorina non faccia comunque parte di una tribù proto-celta sterminata che si pitturava di blu per nascondersi meglio nella nebbia durante le notti di guerra. E’ quindi possibilissimo che, dopo la profonda ricerca interiore sviluppata nel primo Hellblade, il secondo capitolo riguardi più le azioni dirette della protagonista contro quegli uomini del Nord che le devono un villaggio e un fidanzato.
Analizziamo i particolari con ordine: l’aspetto di Senua mostrato nel trailer è molto più oscuro e intricato rispetto a prima; le pitture facciali sono rosse e le percorrono la faccia ed il collo assieme a marchi neri che rappresentano rune e altri simboli che somigliano a tuatuaggi. Il mento le è stato pitturato con un colore più scuro, lasciando l’impressione che del liquido le stia uscendo ai lati della bocca. La fascia che porta in testa è semplificata rispetto a prima, composta solo da un pezzo di cuoio curvato a cui è stato applicato il sigillo del suo Focus, mentre il resto del vestiario somiglia di più ad primitiva armatura in cuoio tenuta insieme da legature in metallo. L’intero modo in cui si presenta allo spettatore suggerisce un intento vendicativo nei confronti di chiunque le abbia fatto del male.
Il trailer inizia con una panoramica del mare in tempesta, per poi condurci attraverso un deserto di roccia fin davanti ad una montagna da cui sembra si sollevi fumo, o polvere. Senua, circondata da fiamme, si vede subito prima della veduta di un villaggio a cui ci avviciniamo, mentre la nostra protagonista inizia ad intonare un canto di guerra che viene condotto principalmente da quelle che sembrano essere le nostre care voci. Nel frattempo vediamo teschi, ossa fracassate e arti mozzati (o corpi interi) appesi a pali di legno, un preludio a quella che sembra l’esplosione di una calda rabbia repressa dalla protagonista, che finalmente nè da sfogo: il volto pulito della ragazza sparisce sotto al trucco precedentemente accennato, assieme agli occhioni da cerbiatto e agli sguardi persi, indice della nuova consapevolezza di Senua il cui volto si contorce in smorfie che fanno stridere i denti – personalmente, non vorrei essere nei panni di quelli che l’hanno fatta incazzare.
Nel mentre quella che sembra una processione di druidi, simili a quelle condotte da suo padre al villaggio, si interseca con l’avanzata degli uomini sulla spiaggia armati di scudo rotondo ed elmi di stampo chiaramente vichingo. Se provassimo a ricollegarci alla storia del nostro mondo (in quanto quella di Senua si colloca in maniera abbastanza accurata negli avvenimenti reali), potremmo trovarci a metà nel 9° secolo, laddove le invasioni vichinghe distrussero Northumbria, poco prima di una grande battaglia in cui uccisero il Re di Dial Riata nel 839. In effetti, mentre i druidi danno vita al loro rituale bruciando un simbolo con una persona appesa, “crocifissa” sopra di esso, sembra che gli invasori scoprano a proprie spese il mitico potere delle terre irlandesi imbattendosi in un gigante delle montagne. Poco dopo, Senua finisce il suo canto e attorno alla città si forma un simbolo luminoso molto simile ad una bussola runica (il Vegvísir), che illumina gradualmente sia lei che gli uomini armati alle sue spalle: è chiaro che Senua si trovi nel villaggio mostrato, probabilmente sulle mura nell’attesa di un assedio da parte dei vichinghi e con a disposizione un corposo drappello di uomini dotati di torce e lance, che si sgorgono da diverse angolazioni dall’alto, guardando l’interno del villaggio.
Da questi piccoli particolari ben nascosti nel disegno generale, sembra che Hellblade 2 possa, o voglia concentrarsi più su un conflitto reale rispetto che a quello interno alla protagonista, già esplorato nel primo titolo. Ciònonostante c’è il forte dubbio che Ninja Theory voglia mettere completamente da parte i discorsi sulla psiche della nostra protagonista, ora più che mai dato ne determinano di fatto i comportamenti, la nuova veste con cui entra in scena e forse persino la rinnovata forza con cui è riuscita a radunare un gruppo di uomini per combattere o vendicarsi dell’accaduto.
Quanto al tipo di gioco, è difficile per ora fare teorie. E’ molto facile che Ninja Theory sfrutti il già ben collaudato ibrido tra avventura narrata e action in terza persona messo in atto in Senua’s Sacrifice, che funzionava proprio grazie ad una resa realistica, all’assenza di qualsivoglia indicatore e ad una certa libertà rivolta al giocatore nella gestione del combat system, arricchendolo ulteriormente di puzzle ambientali e di moveset senza però mai rischiare di spezzare la sospensione dell’incredulità dello spettatore con inutili barre o indicazioni a schermo. A questo proposito le voci che la protagonista sente nella propria mente potrebbero diventare parte della meccanica, proseguendo l’interessante esperimento iniziato nel primo, dandoci indicazioni e assistenza oltre che avvertirci e fare parecchio baccano nelle situazioni più inaspettate. Ovviamente tutto questo verrà chiarito nei prossimi mesi, eventualmente con nuovi trailer, ma al momento queste sono le ipotesi più vicine alla realtà che ci possiamo aspettare. Che dovesse aggiungere o togliere, Hellblade 2 sembra già da ora un gioco mozzafiato che ci terrà incollati allo schermo per ore ed ore, con fiumi di parole e una resa visiva strabiliante!