Diciamo che far piacere qualcosa che in buona parte non si capisce, vuoi per il genere, vuoi per la complessità, vuoi perchè Resolutiion sembra un viaggio in una realtà cyberpunk farcita di Synthwave, pompata di acidi e caricata di colori saturi, è difficile. I tedeschi di Monolith of Minds ci hanno provato con risultati assai strani che potrebbero vagamente ricordare Hyper Light Drifter, che come titolo ha in realtà pochissimo in comune. Ecco… ci hanno provato anche con buoni risultati. Solo che non ho ancora capito benissimo cosa sto giocando.
Giusto un po’ di Zelda dal sapore cyber-apocalittico
Resolutiion è un videogioco 2D di azione/avventura ispirato ai classici Zelda, creato da Monolith of Minds, guidata da due fratelli tedeschi che secondo le descrizioni hanno riempito il loro mondo di combattimenti caotici, puzzle confusionari e di una storia affatto lineare che ci vede nei panni di un vecchio killer a scortare un’IA. Tolti i combattimenti e i puzzle che risultano esattamente come descritti, davanti alla narrazione è la prima volta che mi capita di vederne una così volatile da non afferrarla alla prima botta: per la carità, siamo tutti umani, capita. Il punto è che neanche avviando Resolutiion una seconda volta ed una terza si va molto oltre a quanto ci è stato dato, almeno non in un paio d’ore di gioco sulle venti promesse: abbiamo un protagonista che vive in un mondo devastato da un conflitto globale e che deve accompagnare un’IA a raccogliere pezzi di conoscenza, sotto forma di codici, nel frattempo scontrandoci contro nemici piccoli e grandi, contro boss che levitano nell’aria e si teletrasportano e contro gatti giganti (?) pronti a sbranare chiunque attraversi il loro desertico territorio. Nemmeno dai brevissimi dialoghi con i PNG si riesce ad interpretare di più, in quanto la storia viene (forse volutamente?) presentata in maniera criptica assieme a chi siamo e cosa dobbiamo fare. Insomma, ci vuole un po’ perfino per capire che oltre ad esplorare liberamente, ci si deve in qualche modo recare nel punto indicato sulla mappa e “fare qualcosa”. O che si può parlare ai png semplicemente rimanendo vicini a loro invece di dover premere un bottone per farlo o, ehm, ucciderli tutti di primo acchito. Colpa mia.
Gameplay interessante…
E’ difficile capire qualcosa della storia di Resolutiion in poco più di due ore di gioco e quindi, stando alle premesse che ci raccontano di una trama ripartita su più di venti ore, per il momento mi riservo sul giudizio in quanto la narrazione potrebbe chiaramente svilupparsi nelle fasi più avanzate del videogioco. Tutt’altra storia per quanto riguarda il gameplay, che risulta facile e si concentra tutto sull’utilizzo di pochissimi tasti, una mappa e sui combattimenti. Quest’ultimi convincono: il protagonista può inizialmente sferrare solo colpi in corpo a corpo ai nemici, evitando i loro attacchi grazie ad una schivata che ci permette di schizzare via ad alta velocità. Procedendo entrerà in possesso di altre tecnologie, ovvero armi, che possono essere usate a distanza o anche per interagire con l’ambiente durante l’esplorazione: fucili laser, gatling e cariche “esplosive” che oltre ad annientare gli avversarci ci permetteranno di cancellare dall’esistenza gli ostacoli che bloccano il passaggio verso determinati posti. Attenzione ai colpi che vibriamo, comunque: nel caso dovessimo inavvertitamente colpire una piantina blu (e ce ne sono a bizzeffe ovunque) potremmo giocare per un brevissimo periodo con colorazioni insolite, suoni e controlli invertiti, in un trip che probabilmente qualcun del team potrebbe aver anche sperimentato.
E’ nei dungeon che si vede l’ispirazione ai vari Zelda: grotte e ambienti brulicanti di nemici, con alcuni enigmi ambientali da affrontare e gli imperdibili combattimenti contro boss imbarazzantemente grossi rispetto a noi, decisamente impegnativi almeno in questa versione. Gli scontri di Resolutiion risultano in generale difficoltosi e richiedono tempo, in quanto bastano davvero pochi colpi per farci morire e ripartire dal checkpoint più vicino (generalmente all’inizio di un’area o vicino al boss), ma sono anche gratificanti: nessuna soddisfazione è più grande dell’arrivare alla fine ad eliminare il nemico enorme di turno dopo aver smanettato a lungo su bottoni o tasti (nel caso dell’uso di tastiera), uscendone vincitori.
Resolutiion risulta al suo netto intrigante, grazie al gameplay e all’interessante scelta artistica dei due fratelli che usando la pixel-art sono riusciti a dare vita ad un ambiente deserto e ostile, che ci vuole morti a tutti i costi. Il combattimento, così come la narrazione frammentata, incuriosiscono assieme a questo mondo post apocalittico intriso di tecnologia ed ermetica letteraria. Tutti questi elementi permettono al gioco di funzionare in maniera sommaria per ora, ma ricordando quanto detto prima, ci aspettiamo in futuro che la trama si sbrogli o venga presentata in modo più chiaro, permettendoci di godere molto di più di un mondo così evocativo ed impressionante.