Past Cure è un titolo con tutte le potenzialità per essere un discreto action shooter, con spruzzata di sci-fi e soprannaturale, ma qualcuno dalle parti di Phantom 8, gli sviluppatori del titolo, ha voluto strafare. Per una volta non perché di idee non ce ne fossero, ma anzi ci ne sono decisamente troppe. Tentare di infilare ogni possibili scelta di game design e di narrativa uscita negli ultimi dieci anni all’interno di un unico gioco è una mossa estremamente azzardata, soprattutto se queste non vengono integrate alla perfezione. Past Cure è proprio uno di questi titoli, che abbiamo provato in anteprima sulla versione PC, venendo sommersi dalla quantità di situazioni differenti in cui il gioco ha intenzione di gettarci.
Partiamo dall’inizio, da quella storia che ci getta immediatamente in quello che sembra a tutti gli effetti un survival horror. Il nostro protagonista Ian si sveglia in un ambiente oscuro, una casa abbandonata, senza sapere perché o cosa lo attende. In un attimo si viene attaccati da decine di inquietanti figure bianche, che soverchiano Ian dopo che i pochissimi colpi di pistola si esauriscono in fretta. Immediatamente il nostro eroe si risveglia, ma non è più in quel luogo da incubo, ma esattamente il contrario, una villetta da sogno sulla riva del mare. Qui, nel lunghissimo ed estremamente lento prologo del gioco, scopriamo che in realtà’ Ian è un ex soldato che ha perso memoria di tre anni della sua vita, risvegliandosi in Inghilterra sul ciglio di una strada, con dei poteri psichici che non possedeva in precedenza. E` qui che la storia prende una piega quasi sci-fi, con l-introduzione di esperimenti psichici su bambini e altri individui, cercando di trasformali in armi per combattere al soldo di potenti società private. Ian, aiutato dal fratello, cercherà vendetta nei confronti di queste società`, colpevoli di avergli distrutto la vita e per farlo, farà uso di tutti i suoi poteri e del suo addestramento militare. Ian però non è uscito indenne dal processo che gli ha donato i poteri, facendolo vivere in uno stato di perenne allucinazione, con le bianche silhouette del suo incubo che lo perseguitano ovunque. Una storia che spazia vari generi quindi, partendo con una punta di horror, passando per una sorta di paranormale sci-fi, fino ad arrivare al thriller action, gettando il giocatore in una sequenza di ambientazioni oniriche e reali con un ritmo per; estremamente compassato, a tratti davvero snervante. La prima ora di gioco è stato un susseguirsi di dialoghi interiori, camminate in giro per la casa e deliri onirici del protagonista che avrebbero dovuto fungere da tutorial per le numerose meccaniche di gioco, ma che in realtà snervano completamente il giocatore, alternando fasi di vuoto totale a altre decisamente più action ma realizzate in maniera lievemente pressappochista.
Past Cure è infatti uno shooter in terza persona con elementi stealth e la possibilità’ di utilizzare i poteri sovrannaturali di Ian. Un`insieme di possibilità` che potrebbero effettivamente valere molto, ma che in Past Cure ad ora ci sono sembrati mal sfruttati. Partiamo dai poteri, prima parte originale della produzione. Ian avrà’ a disposizione due poteri principali: il primo è una sorta di focus, che rallenta il tempo ma non il protagonista, rendendolo in grado di passare velocemente tra i nemici. Il secondo è un potere di traslazione, dove potremo girare liberamente al di fuori del nostro corpo per un tempo ed una distanza limitati, utile per dare un`occhiata nelle immediate vicinanze o per raggiungere interruttori altrimenti inaccessibili. Entrambi i poteri possono essere usati per un periodo limitato di tempo, osservabile in una barra della sanita- mentale che diminuirà abbastanza velocemente, per essere ripristinata automaticamente per un utilizzo limitato, o per intero tramite delle pillole particolari. Nulla di particolarmente originale, ma che si integra bene con uno shooter di questo tipo. La componente stealth è abbastanza classica e spinge il giocatore ad utilizzare i poteri in questione, mantenendolo sempre in una situazione di sanità mentale al limite, ma quello che però ci ha lasciato completamente interdetti è la gestione delle fasi di shooting. Vuoi perché` Past Cure spinge molto sulla componente stealth, o vuoi per le limitazioni di un titolo d`esordio del genere, le fasi sparatutto sono forse la parte più lacunosa della produzione, con hitbox approssimative e una fluidità nei combattimenti che fluida non e`. Si è portati allo stealth proprio perché` le fasi alternative sono estremamente macchinose da giocare e questo a nostro pare inficia di molto sulla libertà d`approccio del titolo. Nulla da eccepire dunque con l`infiltrazione, soprattutto per la parte che riguarda l`utilizzo dei poteri, ma per il resto, c’è ancora parecchio da sistemare.
L`impatto visivo con Past Cure è di quelli che ormai potremmo definire retro`, con una grafica di qualche generazione fa e delle animazioni estremamente legnose, che si ripercuotono sul gameplay. Non è da farne una colpa ai Phantom 8 comunque, dato che è possibili apprezzare tutte le buone intenzioni dietro il loro titolo d`esordio. Un`altra questione riguarda il design dei personaggi: Ian è pericolosamente identico al protagonista di Heavy Rain, mentre i nemici onirici del gioco che dovrebbero essere inquietanti dopo poco risultano quasi ridicoli, con la loro semplicistica silhouette bianca. L`impressione generale è che i Phantom 8 abbiano voluto inserire di tutto all`interno del loro titolo, con alcune buone idee azzeccate, altre un po` meno, ma non perché` fossero cattive, anzi, ma proprio perché` non in grado di funzionare insieme. Il lunghissimo prologo ne e` il perfetto esempio, in cui si passa da una situazione all`altra in maniera eccessivamente lenta e troppo dilatata.
In conclusione, Past Cure ci aveva colpito alla gamescom per tutte le sue promesse e il suo potenziale, ma una prova approfondita con la sua demo ha fatto emergere alcuni problemi che potrebbero inficiare gravemente la qualità finale del titolo. Siamo comunque davanti ad una versione di prova, quindi c’è ancora tempo per migliorare il tutto, soprattutto la componente shooter, che potrebbe rendere effettivamente il titolo d`esordio di Phantom 8 un buon gioco per gli appassionati del genere.
Aspettative:
- Storia interessante
- Utilizzo dei poteri ben integrato nelle fasi stealth
Dubbi:
- Sembra voler strafare con le ispirazioni
- Fasi di shooting da rivedere
- Tecnicamente ancora acerbo
- Il prologo è tedioso e eccessivamente lungo