Abbiamo sfruttato le dieci ore di gioco disponibili con Origin Access per dare un’ultima occhiata da vicino a Need For Speed Payback prima della recensione. Le nostre prime impressioni vedono un titolo che ha scelto di cambiare direzione, puntando su elementi narrativi molto interessanti che veicolano l’esperienza di gioco non soltanto verso un semplice Racing Game fortemente Arcade ma anche e soprattutto verso una componente cinematografica molto coinvolgente.
Ad appena due anni dall’uscita di Need For Speed, il nuovo capitolo della famosissima serie di racing game ritorna in una veste totalmente differente. Che la serie di Need For Speed abbia subito un lento, ma costante, declino nel corso degli anni è purtroppo un fatto conclamato. I Fan di vecchia data ricordano ancora le emozioni di Underground e Most Wanted, titolo che hanno dato origine al fenomeno delle corse clandestine fatte di auto truccate dalle prestazioni incredibili e dal design esagerato. Need for Speed, a braccetto con Fast and Furious sono riusciti ad attrarre il grande pubblico verso una concezione di gara totalmente diversa da quella vissuta in pista. Need for Speed Payback cambia dunque veste e sceglie di guardarsi indietro senza però far mancare l’elemento innovazione.
Il racing game pubblicato da Electronic Arts sa benissimo di non poter competere con titoli del calibro di Forza Horizon, almeno per quanto riguarda il sistema di guida e l’IA. Proprio per questo motivo Need for Speed Payback punta gran parte della sua offerta su una solida componente cinematografica, presentando personaggi ben caratterizzati ed una storia a far sfondo alle gare che andremo ad affrontare durante il gioco. Certo, trattandosi di un racing game non è auspicabile trovare una profondità narrativa che faccia gridare al miracolo, va però apprezzato il tentativo di accostare una trama solida e coinvolgente ad un’esperienza di gioco tipicamente fredda e distaccata dal giocatore. Vestiremo i panni di Tyler Morgan, un pilota di corse clandestine molto conosciuto in città e della sua “banda”. L’impostazione narrativa di Need for Speed Payback è infatti quella tipicamente “americana”, una città nella quale la criminalità, suddivisa in “gang”, governa ogni singolo quartiere con una particolare attenzione sul business delle corse clandestine.
Durante la prova di dieci ore disponibile con Origin Access ed EA Access non è possibile progredire oltre la missione che era già presente nella demo che abbiamo giocato a Colonia, gli aspetti narrativi sono dunque tutti da scoprire.
Per quanto riguarda il rapporto del giocatore con le vetture presenti in gioco, Need for Speed Payback raccoglie a piene mani le innovazioni portate da titoli come The Crew e Forza Horizon. Sono cinque le tipologie di veicoli disponibili in gioco ed ognuna di esse è adatta a condizioni ed esigenze diverse. Dalle auto da corsa ai fuoristrada, Need for Speed Payback mette sul piatto un’offerta molto interessante, proponendo una grande varietà non soltanto nelle tipologie di corse che andremo a disputare ma anche nelle attività collaterali che ci permetteranno di guadagnare crediti e punti esperienza. L’elemento personalizzazione, da sempre tratto distintivo della serie, assume dei caratteri molto vicini alla concezione di RPG di The Crew, permettendo al giocatore di modificare le componenti meccaniche della propria vettura attraverso dei parametri che vanno ad aumentare determinate statistiche. Anche le marche dei componenti giocano un ruolo fondamentale e ricompensano il giocatore con dei bonus in base alla build scelta. Modificare la propria vettura non diventa più una mera questione di numeri ma una vera e propria analisi da adattare al proprio stile di guida. Le personalizzazioni estetiche seguono un altro percorso, sbloccando i vari pezzi man mano che il giocatore completa attività principali e secondarie. Dimenticate dunque la prima gara sul bolide fiammante, la vostra prima auto sarà un catorcio e da li sarà compito del giocatore costruire il proprio parco macchine potenziando ogni singola vettura. Anche il concetto di “Gioiello dimenticato” giunge su Need for Speed Payback direttamente da Forza Horizon, questa volta, oltre alle auto nascoste nella mappa ci sarà anche da ritrovare i vari pezzi di ricambio. I così definiti “catorci” rappresentano dunque una sfida non indifferente, garantendo un senso di progressione molto marcato e soddisfacente che ci permetterà di trasformare un telaio arrugginito in un miracolo della meccanica.
Da un punto di vista tecnico, durante la nostra prova su PC, abbiamo notato qualche tentennamento da parte del titolo. Molto esigente in termini di CPU, Need for Speed Payback non sarà sicuramente un gioco adatto ad ogni configurazione, qualche calo nel frame-rate nei momenti più intensi ed una resa grafica tutto sommato accettabile ma comunque inferiore agli standard del genere. Si tratta comunque di un Open World, è dunque giustificabile qualche difficoltà nel gestire il mondo di gioco, nulla di irrisolvibile con una patch. Le aspettative per Need for Speed Payback sono quelle di un titolo dalla forte componente narrativa e dall’esperienza di gioco leggera, adrenalinica e divertente mentre il dubbio più grande risiede ancora una volta nella gestione dell’Intelligenza Artificiale, ancora una volta scriptata da un effetto elastico molto fastidioso in determinate situazioni. Non ci resta che aspettare ed analizzare il titolo completo in quella che sarà la nostra recensione finale.