NIS America mi ha sorpreso: se c’è una cosa che purtroppo rimpiango degli anni ’90 e dei primi anni 2000 era l’interesse riposto nei JRPG da parte dei giocatori occidentali. Non che adesso sia scomparso del tutto, ma negli anni si è sicuramente affievolito e con lui sono calate anche le vendite dei giochi di ruolo made in Japan, se non per qualche saga storica affermata come Pokémon o Final Fantasy, e con loro anche i titoli di questo genere che appaiono sui nostri scaffali con una sempre minore frequenza. La sorpresa di cui parlavo poc’anzi riguarda gli investimenti computi da NIS America sul mercato americano ed europeo che, in controtendenza con le strategie apportate dalle altre case, è dedita alla pubblicazione di JRPG, molto spesso nuove IP che con molta probabilità saranno presenti nelle collezioni di una nicchia ristretta di utenti. È sicuramente il caso di Grand Kingdom, titolo sviluppato da Monochrome in uscita su PS4 e PSVita che mi ha destato parecchio interesse e del quale ho avuto modo di provare la beta. In attesa dell’uscita del gioco completo, vi presentiamo le nostre prime impressioni sul titolo in questione.
LA CADUTA DI ULDEIN
Una volta lanciato, il gioco si presenta in una veste grafica molto curata ed accattivante: il character design dei personaggi che incontreremo sin dalle prime righe di narrazione mostra una notevole attenzione: gli sprite 2D (se ancora di sprite si può parlare nel 2016) presentano molti dettagli ed i colori sfumati, al contrario di quelli piatti di molte produzioni giapponesi, suscitano un senso di dinamismo e denotano una certa ricerca nella realizzazione delle scene di dialogo. Se però l’ottima direzione artistica fa la sua bella impressione sin da una prima occhiata, presto il gameplay farà la sua irriverente entrata mostrandosi in tutto il su splendore: si tratta di un RPG a turni dotato di forti connotazioni tattiche che si presenta con l’intenzione di portare una ventata di aria fresca nel genere e diverse frecce nella faretra che è in grado di scoccare per raggiungere il suo obiettivo. All’inizio di ogni quest il nostro party, rappresentato da un pedone degli scacchi, sarà proiettato sulla mappa formata da caselle e presentante dei bivi: ogni passo compiuto su una casella contigua costerà dei punti azione e lo scopo (che nelle due quest presenti consisteva nel raggiungere un punto specifico della mappa) dovrà essere raggiunto prima dell’esaurimento dei punti azione assegnatici all’inizio della missione. Durante il nostro cammino la non mancheranno un cospicuo numero di nemici pronti a sbarrarci la strada: quando ne incontreremo uno cadendo sulla sua stessa casella verremo proiettati in un’arena composta da tre assi paralleli. A turno ciascuna unità del nostro party (inizialmente formato da un guerriero, un arciere, una maga ed un medico) potranno spostarsi lungo l’asse come in una sorta di side scrolling e saltare uno all’altro fintanto che la barra di movimento non si riduce a zero decretando la fine del turno per il personaggio. Ciascun membro del party potrà essere equipaggiato con un massimo di sei abilità attive che compongono il set di azioni che il personaggio può usare per attaccare: alcuni attacchi potranno essere usati senza limitazioni, altri invece avranno un numero massimo di utilizzi che si resetterà soltanto al termine dell’intera missione, così come la barra della vita dei membri del party che a fine battaglia verrà ripristinata solo in una piccola percentuale e sarà opportuno portare a termine la quest per poter recuperare tutti gli HP. Ovviamente ciascuna unità è caratterizzata da attacchi con area d’impatto e potenza differente in base alla classe di appartenenza così come differiranno i valori di base delle statistiche: ho comunque apprezzato la possibilità di assegnare punti bonus ai singoli valori dopo ogni aumento di livello in modo da decidere se tenere il personaggio equilibrato o sbilanciarsi verso una statistica in particolare spendendo tutti i punti a disposizione.
Non male anche la modalità online che permette di affrontare un giocatore reale facendo scontrare i propri party in una lotta senza quartiere, costringendovi a mettere in gioco tutte le vostre abilità da stratega: a tal proposito, abbiamo apprezzato la sceta degli sviluppatori nel voler inserire la possibilità far giocare gli utenti PS4 con quelli PSVita grazie al cross-play.
Se c’è qualcosa che non mi ha colpito particolarmente quella è la storia e pre la precisione l’eccessiva lentezza nella narrazione dei fatti trattati, ma trattandosi di una beta lasciamo ovviamente il beneficio del dubbio. La storia narra di quattro nazioni in guerra tra di loro, ciascuna comandata da un regnante appartenente ad una diversa classe di combattente: interpreteremo il leader di un manipolo di mercenari in viaggio per i quattro stati che per svolgere i compiti assegnati si ritroveranno inevitabilmente coinvolti negli scontri fra i vari stati. Director del gioco è Tomohiko Deguchi, conosciuto in Giappone per essersi fatto le ossa sviluppando quel Grand Knights History (inedito in occidente) insieme a Vanillaware, team noto per aver prodotto diverse chicche tanto apprezzate dai nippofili. Le premesse per un gioco interessante sotto molti punti di vista ci sono tutte, prima di poter dare un giudizio definitivo su Grand Kingdom attendiamo la release finale del gioco prevista per il 17 di Giugno sulle console Sony.
ASPETTATIVE
- Gameplay originale e coinvolgente
- Buon livello di sfida
- Multiplayer appagante
TIMORI
- Narrativa lenta e poco interessante