Indie attualmente fa rima, seppur non letteralmente, con originalità. Il mercato dei videogiochi sviluppati da piccoli team indipendenti ha ormai un’importanza considerevole nel mercato videoludico, soprattutto grazie al coraggio che molti team dimostrano nel tentare di percorrere strade nuove, oppure strade vecchie ma con concept nuovi ed originali. Il team italiano Evocentrica ha messo le mani su Unity, motore molto popolare tra gli sviluppatori indipendenti sia per le grandi possibilità che per l’ampia plasmabilità. Dalle idee del team nasce Genomia, un platform che punta a rimescolare le carte di uno dei generi più “antichi” e longevi del videoludo per offrire un’esperienza completamente nuova al giocatore.
Iniziamo da un presupposto doveroso: Genomia è un platform solo nelle meccaniche principali, poichè la componente “salta di piattaforma in piattaforma” è appena abbozzata nella versione di prova attualmente disponibile. Le due creature “sviluppate in laboratorio” Artico e Naida possono muoversi e saltare in modo limitato, dando alla componente platform un’importanza decisamente ridotta rispetto all’interessante combat system messo in campo dagli sviluppatori. Di fatto in Genomia non si combatterà nel vero senso del termine, ma dovremo ricevere “colpi” di diverso colore dai nostri nemici che corrisponderanno ai tasti del joypad in stile Xbox: una volta che i colpi saranno arrivati abbastanza vicini, dovremo premere il tasto corrispondente per assorbirne l’energia ed indebolire l’avversario, e così via fino a risultare vincitori dello scontro. Esatto, proprio come succede in un rhythm game. Genomia punta ad arricchire il gameplay dei classici platform con un sistema di combattimento pesantemente ispirato ai rhythm games, ma con l’aggiunta di un’importante componente strategica.
Non si tratterà infatti di ricevere esclusivamente i colpi, ma anche di utilizzare speciali abilità. Artico e Naida non sono soltanto avatar con i quali percorrere le terre di Genomia infatti, ma puntano a diventare vere e proprie estensioni della personalità del giocatore tramite un ricco sistema di customizzazione che la versione finale del gioco mostrerà sicuramente in modo più completo. Le abilità speciali di cui si parlava sono selezionabili tramite la croce direzionale e permettono di scatenare poteri particolari come, ad esempio, l’invisibilità per sfuggire ai combattimenti. I nemici si dimostrano da subito parecchio ostici da affrontare, soprattutto considerando che gli attacchi inizieranno a velocizzarsi nel ritmo se il nemico dovesse iniziare a raggiungere una soglia critica di HP. La soluzione, altrettanto strategica, è spesso la fuga temporanea indietreggiando un poco per azzerare la barra degli attacchi e riprendere il confronto una volta riacquistato il “ritmo”.
Senza dubbio Genomia presenta molte interessanti features che potrebbero dar vita ad un titolo di grande spessore dal punto di vista del gameplay, senza tralasciare la narrazione. Il team di sviluppo infatti ha preparato una corposa trama da centinaia di pagine che probabilmente verrà sfruttata appieno nella versione finale del gioco, oppure potrebbe far da sfondo per un’eventuale opera scritta da allegare ad un’edizione da collezione. Fin qui abbiamo parlato di ciò che è convincente in merito a Genomia, ma ora è tempo di parlare di ciò che sembra poco incisivo nella versione attuale. Lo stile grafico in 2.5D, ad esempio, funziona molto bene per fondali ed elementi dello scenario ma non convincono molto le animazioni dei personaggi, molto legnose e basilari. Altra cosa poco piacevole è relativa al sistema di combattimento, che nonostante si riveli molto interessante e ben concepito manca di “ritmo” appunto. Una buona soluzione potrebbe essere inserire una sorta di “bullet time” durante gli scontri per focalizzare l’attenzione sulla parte in stile rhythm game e magari aggirare la sensazione di “premo i tasti a caso e prima o poi vinco” che mi è personalmente capitato di provare.
Genomia è certamente un titolo apprezzabile sia nella natura che nelle caratteristiche, un gioco che mescola due generi difficilmente collegabili e tenta di creare qualcosa di completamente nuovo. Il team Evocentrica avrà il suo bel lavoro da completare per evolvere questo interessante concept in un gioco definitivo rifinito nel modo migliore possibile. Spesso, quando ci si lancia in qualcosa di nuovo, il rischio di andare incontro a strafalcioni è alto: con dedizione e passione si possono però aggirare gli ostacoli e consegnare un gioco con la G maiuscola. Anzi, considerato il titolo del videogioco in questione, un Genomia con la G maiuscola. Restiamo in attesa della versione finale: buona fortuna team Evocentrica!