Partiamo con ordine, o meglio, dalla fragilità dell’ordine di questo 2019. Un anno fatto di uscite brutali e interessanti, di cose già viste che si rinnovano e di titoli che premettono di essere delle nuove fondamenta del gaming per le generazioni a venire. Tra queste infinite rivoluzioni, un titolo che sicuramente stuzzicherà l’attenzione degli appassionati del genere horror fantascientifico o di chiunque abbia giocato a Bioshock, Metro 2033 (e il successore, Last Ligh), Prey o ancora System Shock è Athomic Heart dell’interessante Mundifsh, casa di produzione russa che ha già sfornato Soviet Lunapark VR. Le informazioni in nostro possesso non sono tantissime, ma quelle che ci sono bastano per mettervi faccia a faccia con l’ansia perpetua che permea tutto il gioco e con la stessa qualità d’orrore che suggeriva, ai tempi, l’immensa e inquietante Rapture.
Athomic heart è uno sparatutto con elementi GDR ambientato in una versione alternativa della Russia della Guerra Fredda. La storia, che segue in senso metaforico il concetto alla base di Fallout, è un enorme “What if”: cosa sarebbe successo se l’USSR, ancora in aperta guerra sul fronte americano, fosse avanzata improvvisamente dal punto di vista tecnologico? Internet, l’effettiva realizzazione di robot e di IA, la possibilità di creare ologrammi sembrano tutte realtà comprovate, ma volutamente distorte da un soffocante clima di comunismo, imperialismo e continua lotta contro i prodigi americani, veri o ipotizzati che siano.
Il protagonista del gioco è un ufficiale del KGB mandato in una zona denominata Struttura 3826, per esaminare degli strani eventi che sembrano aver preso una piega decisamente inquietante. L’ambiente, oltre che di macchine assassine, è irto di corridoi stretti e continue minacce date dalla mancata manutenzione: non sembrano poche le situazioni in cui ci si potrebbe trovare a correre da una giostra sotterranea ad un corridoio bloccato, alla ricerca di un riparo da muri imbrattati o attrazioni assassine.
Tutto questo vi potrebbe sembrare poco o sapere di già visto, ma la partenza nella realtà dei fatti fa ben sperare: nei vari video a disposizione del pubblico vengono mostrate larghe scelte di personalizzazione alle armi da fuoco, e l’uso di armi da mischia molto particolari (una specie di mazza con dei macchinari dentellati all’estremità, per dirne una), che danno l’idea di una possibile forma di crafting. Tra le varie possibilità, viene suggerito un uso esteso dell’inventario e del binocolo per studiare l’ambiente circostante e muoversi mediante tattiche stealth. La presenza di oggetti quali sigarette, scatolette e bevande potrebbe essere a solo scopo curativo, ma lascia ad intendere anche una fattibile meccanica di consunzione del protagonista in un esteso mondo survival, resistente oltre ogni limite meccanico e tronfio di sé stesso.
Ed è proprio dai trailer che l’incubo si mostra fin dall’inizio in tutta la sua prepotenza: l’assalto continuo di semi-umani corrotti, la mortale fame di carne delle macchine prodotte dalla Struttura 3826 (o così pare), la spettacolare e soffocante morsa di liquidi che contro ogni legge di gravità vengono modellati per uccidere ogni forma di vita. Rimarrete terrorizzati nell’intravedere il personale della struttura ancora sorpreso, eternamente imprigionato nel momento della morte – i dettagli dei volti trasmutati dalla paura – o nel provare ad indovinare a quali esperimenti siano stati sottoposti animali più o meno integri, di qualsiasi specie e provenienza. E se queste cose non vi spaventeranno abbastanza, tormentando i vostri sogni notturni, non potrete rimanere impassibili di fronte al disturbante spettacolo di una massa di sangue umano vivido prodotto da una moltitudine di cavi, rimescolato in vasca per produrre un obbrobrio carne vivente senza testa né pelle (ma con forme umanoidi e abbondanza di antenne) che ci viene incontro con intenzioni belliche, il tutto coronato da un ottimo sonoro ed un comparto tecnico di tutto rispetto, che lascia quasi percepire la sensazione di calore e intensità del tutto, “sfondando” lo schermo.
Altri abomini sparsi in giro vi tormenteranno, mostri sotto forma di clown che potrebbero far salire una sana fobia a chiunque li guardi, specie per la strana musica di sottofondo che è stata volutamente scelta tra tracce quasi assenti e ballate di polka. I lunghi silenzi smorzati solo da macchinari che ne producono altri smembreranno i vostri nervi, ma una notte insonne non irretirà i più coraggiosi, giusto?
Atomic Heart potrebbe riprodurre la linea di molti giochi, vecchi e nuovi, di cui abbiamo sentito parlare ovunque, ma non è ancora ben chiaro se determinate meccaniche rimarranno o meno nella versione finale. La prima impressione è buona: ottima grafica, un sonoro da brivido, cura dei dettagli nonostante i movimenti ancora un po’ scattosi del protagonista, multiple scelte su come affrontare il videogioco, una rosa di mostri da brivido ben congeniata – con ovviamente un’IA ancora primitiva ma che potrebbe migliorare-, ambienti e scenari lugubri che nonostante le luci e gli effetti sapientemente piazzati risaltano e incuriosiscono. Inoltre, ci lascia porre diverse domande di natura morale ed etica che si spera incidano nello sviluppo della trama principale e, volendo, sulle possibili svolte.
Gli sviluppatori spiegano che ogni robot era originariamente orientato a servire le necessità del cittadino comune nella vita di tutti i giorni, con l’implementazione di programmi di combattimento in caso di attacco nemico. Cosa sarà successo?
C’è anche da chiedersi se il gioco manterrà le sue caratteristiche sparatutto o nel passaggio alle fasi finali implementerà dei potenziamenti, diversificando la proposta d’intrattenimento della Mundfish. La vera sfida per questa casa ancora semi-sconosciuta sarà di sicuro creare la giusta atmosfera per affrontare un titolo che potrebbe risultare rindondante agli occhi di molti. Sicura rimane l’implementazione di una modalità multiplayer, composta da alcune aree non-PVP limitate nell’uso delle armi da fuoco, e di aree PVP in cui tutti potranno usufruire di tutto per vincere. Se c’è una cosa che traspare, è che da questo gioco possono partire delle grandi premesse che, se mantenute, lasceranno il suo nome nella storia.
Distribuzione: Sony
Genere: Action RPG con elementi horror
Uscita: 2019
Piattaforme: PC, PS4, Xbox One