Presentato inizialmente alla conferenza di Electronic Arts e, in modo più approfondito, durante le battute della conferenza di Microsoft, Anthem è sicuramente uno dei titoli più interessanti mostrati all’E3 2017. Dopo la sfavillante presentazione e la sezione di gameplay mostrata, restano tanti gli interrogativi ma ancor di più lo stupore per un titolo che sembra voler sfidare apertamente il monopolio indiscusso di Destiny.
La risposta di Electronic Arts ad Activision è dunque firmata Bioware, un nome che molti di voi ricorderanno per Mass Effect e Dragon Age ma soprattutto per le meravigliose storie ed intrecci narrativi che lo studio di Edmonton ha saputo regalarci negli ultimi anni. A tirare i fili di Anthem non troviamo il team che si è occupato del tanto criticato Mass Effect: Andromeda bensì dello stesso team, capitanato da Jonathan Warner, che ci ha portato nel meraviglioso universo di Mass Effect per tutti e tre i capitoli della trilogia. Una risposta forte ad un Destiny che ha saputo ritagliarsi una community enorme nel corso degli ultimi tre anni e che sarà molto difficile da spodestare. Anthem però si propone come qualcosa di diverso e, pur puntando al trono dell’rpg targato Bungie, cerca di arrivarci nello stile di Bioware.
Sono pochissime le informazioni che abbiamo a disposizione in questo momento ma gli indizi lasciati dal Gameplay mostrato durante la conferenza di Microsoft e le dichiarazioni del Director Jonathan Warner aprono uno spiraglio in quel che sembra essere un mondo davvero sensazionale.
Sviscerando le sequenze mostrate possiamo facilmente confermare che Anthem è ambientato in un universo nel quale il genere umano si trova all’ultimo posto della catena alimentare ed dunque costretto a vivere in degli avamposti protetti da gigantesche mura per poter sopravvivere all’ambiente esterno. Il poco spazio a disposizione e l’evoluzione tecnologica impone il bisogno di uscire all’esterno esponendosi a tutti i pericoli di un mondo selvaggio e letale. Il compito di esplorare le zone esterne è affidato ai cosiddetti “Freelancer” ovvero coloro che sono disposti ad indossare delle Exo-tute chiamate Javelin capaci di fornire a chi le indossa capacità sovraumane e armamenti all’avanguardia. Un setting post-apocalittico che fa l’occhiolino a Destiny ma che vira verso nuovi orizzonti, mettendo sul piatto una minaccia che non proviene da altri pianeti ma che rappresenta l’unico ostacolo per la più basilare sopravvivenza. La struttura di Anthem è molto simile a quella di Destiny e mette quattro giocatori nei panni di altrettanti Freelancers all’avventura nel mondo esterno. Da quanto abbiamo appreso attraverso le varie dichiarazioni sappiamo che il concetto di “Classe” viene ovviato in Anthem, la classe è infatti determinata dalla tipologia di Javelin e ognuno di essi possiede abilità e bilanciamenti individuali. Ogni giocatore è libero di scegliere e personalizzare il suo Javelin, cambiandolo in base allo stile di gioco e alla missione da affrontare, ovviando così una meccanica che spesso viene usata per allungare l’esperienza di gioco ovvero quella di creare nuovi personaggi. In Anthem si avrà dunque la possibilità di equipaggiare e livellare tutte le classi con un solo personaggio, lasciando che sia il giocatore a scegliere cosa indossare e quando farlo.
La componente dedicata alla personalizzazione sembra avere un grande peso nell’economia di Anthem, ogni Javelin gode di personalizzazioni che si avvicinano ad un sistema di Loot basato sull’uccisione di nemici e sul completamento di quest, così come il drop delle armi. Durante il gameplay abbiamo assistito ad un drop simbolico di un’arma Leggendaria e abbiamo avuto modo di avere un assaggio di un sistema di statistiche tutto da approfondire. Le abilità che contraddistinguono le varie classi di Javelin sembrano avere una stuttura molto simile a quella già vista in Mass Effect: Andromeda, con due abilità destinate ad i dorsali del pad e un’abilità finale che si attiva premendoli entrambi, non ci è ancora dato sapere se è possibile cambiare queste abilità in base all’equipaggiamento dello stesso Javelin o al sistema di leveling implementato.
Passando ad una panoramica più completa, Anthem ci mette di fronte ad un mondo che sembra essere totalmente aperto, la breve sezione di Gameplay ha evidenziato l’assenza di caricamenti in un mondo così dettagliato da sembrare vivo. Certo è ancora presto per tirare conclusioni ma quello che traspare dalla breve presentazione di Anthem è un mondo meraviglioso arricchito da un Level Design complesso che varia da caverne a sezioni subacquee legando le location di un mondo aperto senza nessun caricamento o script di sorta. Il gunplay sembra essere anch’esso molto promettente così come la sinergia tra i giocatori ma abbiamo visto troppo poco per poterne garantire la qualità. Resta nell’ombra invece la componente più importante di un titolo Bioware, ovvero la trama. Jonathan Warner afferma che il Anthem godrà di una trama molto individuale che, pur essendo mirata ad un’esperienza cooperativa, è possibile completare anche in single player. Il marchio Bioware sembra inoltre garantire la presenza delle classiche scelte all’interno della narrazione che coinvolgono in modo diretto il giocatore sebbene non sia ancora stata confermata la presenza delle famose Romance, tratto distintivo delle produzioni Bioware. Oscurità totale invece per quanto riguarda l’esperienza PvP tanto da farci credere che probabilmente non sarà presente all’interno del titolo che sembra comunque non aver bisogno di una componente del genere. L’uscita di Anthem è prevista per la primavera del 2018 su Xbox One, Playstation 4 e PC con quello che sembra essere un occhio di riguardo per il nuovo gioiellino di casa Microsoft ovvero Xbox One X.
ASPETTATIVE:
- Graficamente mozzafiato
- Le sagge mani di Bioware
- Destiny ha bisogno di un concorrente agguerrito
- Sezioni di gameplay convincenti
DUBBI:
- Grinding selvaggio da evitare assolutamente
- Il vero banco di prova saranno le “incursioni”
- Tante meccaniche di gioco ancora sconosciuteanteprima-anthem