Si è finalmente concluso il caso legale che vedeva contrapposti Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard, che in passato accusò l’attore di violenze e abusi fino a rovinargli pesantemente la carriera e portandolo a perdere ingaggi milionari, finché lui non decise di averne avuto abbastanza e si decise ad avviare una causa per diffamazione ai danni della ex compagna. La vittoria è tutta del buon Depp, che a suon di registrazioni, prove e testimonianze ha saputo dimostrare la propria innocenza. Non la pensa tuttavia cosi Elaine Bredehoft, avvocato difensore della donna.
Secondo lei Amber Heard è stata demonizzata dall’opinione pubblica, e si dice contraria alle telecamere in aula:
“Avevamo una montagna di prove che sono state soppresse”, ha detto la legale di Amber Heard nel corso di una recente intervista. “Amber non ha i soldi per pagare l’enorme risarcimento a cui è stata condannata dai giurati di Fairfax”. Stando a lei il processo ha visto l’ammissione di “cose che non avrebbero dovuto esserlo e che hanno confuso la giuria. Intanto il team di Johnny è riuscito a sopprimente una montagna di prove”.
Tra queste prove ci sarebbero quelle emerse durante la causa tra l’attore e il Sun, testata che lui denunciò poiché fu definito sulle sue pagine “uno che picchia le donne”. Quella causa fu persa da Depp, ma nonostante tutto ora la giuria ha deciso che c’è stata diffamazione da ambo le parti, ma che Amber Heard abbia le colpe maggiori e debba dunque pagare più caro.
“Amber Heard è stata demonizzata dagli avvocati di Depp e sui social media”, ha detto la legale, arrivando a dire che secondo lei questa è la prima sconfitta del #MeToo fin dai tempi dello scandalo Weinstein, e che in aula ha vinto il concetto che sia onere delle donne denuncianti un maschio, specie se ricco e famoso, dimostrare di dire il vero, piuttosto che all’uomo dimostrare la propria innocenza (peccato per la registrazione in cui lei canzona lui, dimostrando che il #MeToo può anche essere sfruttato da donne che vogliono solo fare i propri comodi, quindi la vera sconfitta del movimento è l’uso che lei ne ha fatto, al massimo, ndr).