L’ex capo di PlayStation, Shawn Layden, crede che le aziende non endemiche come Amazon e Google rappresentino una delle minacce più grandi per l’industria dei giochi, mettendo a rischio il futuro dell’intero settore.
L’ex boss della divisione gaming di Sony ha condiviso i suoi pensieri sul futuro dei videogiochi durante il keynote al GamesIndustry.biz Investment Summit, andato in scena la scorsa settimana in quel di Seattle. E chiacchierando sul palco con Christopher Dring, Layden ha elencato le sue tre maggiori preoccupazioni per quanto riguarda il mondo dei videogame.
Eccovi qui sotto alcune considerazioni di Shawn Layden:
“In primo luogo, il consolidamento può essere nemico della creatività, viste le tante acquisizioni su larga scala e la vera e propria ondata di chiusure di studi che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Penso anche che l’aumento dei costi dei giochi sia una minaccia esistenziale per tutti noi.
Così come l’ingresso di soggetti non endemici nel settore, altrimenti noti come i ‘barbari alla porta.’ In questo momento vediamo tutti i grandi attori del mercato dire: ‘Oh, i giochi? Portano miliardi di dollari all’anno? Ne voglio una fetta’. E così abbiamo Google, Netflix, Apple e Amazon che vogliono prenderne una fetta a tutti i costi, finendo per sconvolgere l’industria”.
Layden ha continuato affermando che, a suo avviso, l’industria dovrebbe prestare attenzione a ciò che è successo alle altre industrie dell’intrattenimento, come per esempio quella della musica che è stata letteralmente sconvolta in modo irreversibile quando Apple “ha convinto tutti che 99 centesimi a canzone era una buona idea“.
Inoltre passando al settore cinematografico, anche Netflix ha sconvolto il business, che prima era incentrato sull’andare al cinema, acquistando “qualche contenuto, alcune licenze e spedendo il tutto direttamente a casa degli utenti”:
“Visti questi esempi, spero che il mondo dei videogiochi sia il primo settore a rivoluzionare il sistema da soli, senza che Google o Amazon arrivino a ribaltare la situazione. Spero che l’industria dei giochi sia il primo settore a rivoluzionari da solo. Dove non ci vuole Google o Amazon per ribaltare completamente la situazione. Dovremmo essere abbastanza intelligenti da prevedere questi cambiamenti in arrivo e prepararci per tale eventualità.”
Viste queste dichiarazioni di Layden, Dring ha fatto notare che sia PlayStation che Xbox sono state di fatto aziende non endemiche per l’industria dei giochi. Shawn Layden lo ha riconosciuto, ma ha osservato che Sony, per esempio, ha deciso di irrompere in questo settore specifico comprendendo pienamente i propri limiti.
“PlayStation sapeva che non poteva fare ciò che Sega e Nintendo facevano, non sapevamo come realizzare lo stesso quantitativo di giochi. Visto questo fatto dovevamo porci come la piattaforma di terze parti, quindi dovevamo procurarci Bandai Namco, Square-Enix, EA, Activision.
Proprio in tal senso i ragazzi di Sony Music sono quelli che hanno convinto Square a spostare Final Fantasy 7 da Nintendo e su PlayStation, probabilmente la più grande mossa di cambiamento epocale. Quindi sì, non eravamo endemici, ma penso che abbiamo introdotto l’aspetto dell’intrattenimento, il che ha davvero contribuito ad accelerare il successo di PlayStation.”
Proprio riguardo la chiusura dei team, ricordiamo che qualche giorno fa Embracer Group ha chiuso il team di Saints Row, Volition.
Former PlayStation boss Shawn Layden issues warning about non-endemics like Google and Amazon breaking into gameshttps://t.co/RnzT02E8l7
— GamesIndustry (@GIBiz) September 4, 2023