La Federal Trade Commission, comunemente conosciuta come FTC, è tornata nuovamente alla carica per cercare di bloccare negli USA l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, presentando un avviso alla Corte d’Appello degli Stati Uniti per avvertirli dei recenti licenziamenti effettuati dal colosso americano.
L’ente antitrust degli Stati Uniti ha quindi inviato una notifica alla Corte d’Appello per avvisarli del licenziamento da parte di Xbox di 1900 dipendenti, segnalando come molti di questi tagli siano avvenuti proprio all’interno del publisher di Call of Duty appena pochi mesi dopo il completamento della fusione, che ricordiamo essere avvenuto ad Ottobre 2023.
E come possiamo leggere su Insider Gaming, nella lettera depositata presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti, l’FTC ha sottolineato che il licenziamento da parte di Microsoft di centinaia di dipendenti Activision Blizzard sia un qualcosa che va in diretta contraddizione con quanto affermato dal colosso americano, quando aveva promesso appena pochi mesi la piena autonomia del publisher di Diablo anche ad acquisizione avvenuta.
Ma secondo la Federal Trade Commission il licenziamento dei 1.900 dipendenti da parte di Microsoft dimostra come queste promesse fossero sostanzialmente delle bugie, visto che in questo caso Activision Blizzard non ha operato affatto come un’entità indipendente dopo la fusione, subendo dei licenziamenti che altrimenti non avrebbe mai effettuato.
Al netto delle preoccupazioni espresse dall’antitrust degli Stati Uniti, precisiamo che Activision Blizzard contava circa 9.800 dipendenti nel 2021, ragion per cui i 1.900 licenziamenti effettuati nell’intera divisione gaming di Microsoft non dovrebbero aver colpito in modo troppo duro il publisher.