All’inizio di questo mese la Federal Trading Commission degli Stati Uniti ha annunciato che stava intentando una causa contro il tentativo di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, con queste due compagnie che ora hanno rivelato le loro risposte inserite nei documenti presentati direttamente presso il tribunale.
Activision Blizzard ha attaccato durante la FTC
E le risposte di Activision Blizzard sono state particolarmente interessanti, indirizzando molte critiche nei confronti della FTC. Si fa persino riferimento al fatto che la commissione stia cercando di “ignorare i fatti per riscrivere la legge antitrust” a un certo punto della dichiarazione:
“La FTC ignora i vantaggi significativi della transazione a favore di un tentativo distorto di ignorare i fatti e riscrivere la legge antitrust, così da stabilire precedenti per proteggere i concorrenti di Xbox da ipotetici danni che non hanno fondamento nella realtà del mercato”.
L’intero documento è una lettura piuttosto lunga, ma fondamentalmente Activision Blizzard entra nei dettagli sul motivo per cui non c’è motivo di preoccuparsi che Call of Duty diventi esclusivo per l’ecosistema Xbox, affermando inoltre che l’eventuale inclusione dei vari capitoli di CoD in servizi in abbonamento e di cloud gaming sarebbe una cosa vantaggiosa per i consumatori e certamente non dannosa.
L’ultimo paragrafo dell’introduzione alla dichiarazione riassume il tutto abbastanza bene:
“Il disprezzo dell’FTC per questi vantaggi per i consumatori e l’attenzione ai presunti danni per i ricchi concorrenti di Xbox tradisce una fondamentale disconnessione tra le teorie dell’FTC e lo scopo sottostante delle leggi antitrust, che è quello di proteggere la concorrenza, non i concorrenti.
La FTC chiede a questa Corte di proteggere le più grandi società di gioco del mondo da un’ulteriore concorrenza di Xbox, ribaltando così l’antitrust. Accecata dallo scetticismo ideologico nei confronti degli accordi tecnologici di alto valore e dalle lamentele dei concorrenti, la FTC non solo ha perso di vista la realtà dell’industria del gioco fortemente competitiva, ma anche i principi guida delle leggi antitrust della nostra nazione”.
