Nel corso della giornata di ieri i colleghi di Multiplayer.it hanno organizzato la nuova puntata del Cortocircuito, dedicata principalmente all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, impostata su un accordo economico di 68,7 miliardi di dollari.
Nel corso della live di ieri quindi, la redazione di Multiplayer.it ha intervistato Arianna Podestà, portavoce della Commissione Europea specializzata nel settore antitrust, che ha spiegato abbastanza nel dettaglio qual è il reale obiettivo della Fase 2 di un’indagine di questo tipo, soffermandosi anche su quali possono essere le conseguenza di questa nuova fase.
La Commissione Europea ha dato il via alla Fase 2 delle indagini dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Scopriamo cosa significa!
Riassumendo quindi la preziosa intervista effettuata dalla testata specializzata italiana, la Commissione Europea ha avuto tempo fino alla giornata dell’8 novembre 2022 per emettere il proprio verdetto definitivo sull’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, oppure dare il via alla Fase 2. E l’ente antitrust ha deciso di dare il via alla nuova fase visti i poco più di venti giorni che hanno avuto a disposizione per analizzare la gigantesca operazione, così da dare il verdetto antro la giornata del 23 marzo 2023.
Podestà ci ha poi tenuto a precisare come la “stragrande maggioranza” dei casi non arriva alla fase 2, ma in questo caso specifico era normalissimo accedere a questa fase visto che si tratta di un’operazione di circa 70 miliardi di dollari. Inoltre la portavoce ha affermato che “Teoricamente è possibile” che l’acquisizione possa passare indenne ed essere accettata senza alcuna variazione, ma nella maggior parte dei casi quando si accede alla fase 2 vengono autorizzate le acquisizioni solo con determinate limitazioni.
Infatti Activision Blizzard e Microsoft in queste settimane devono proporre alla Commissione Europea alcune concessioni o “impegni”, così da cercare di rispondere a tutte le perplessità espresse dall’ente antitrust del Vecchio Continente qualche giorno fa. In sostanza si tratta di una sorta di auto limitazioni da parte delle società interessate a questa acquisizione. Ovviamente però non ci è dato sapere se Microsoft accetterà di imporsi determinati paletti da seguire obbligatoriamente (per esempio tenere Call of Duty su console PlayStation per sempre), oppure se deciderà di abbandonare definitivamente l’acquisizione di Activision Blizzard.