L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft fa il giro del mondo, passando da un organo antitrust all’altro. In tal senso l’ultima pronunciata è stata quella brasiliana e ora è il turno del Cile.
Vi ricordiamo che il fine di queste indagini è sempre lo stesso: restituire un parare chiaro e super partes su questa manovra con il fine di tutelare i consumatori.
Antitrust dopo antitrust, si avvicina il momento della verità per l’acquisizione di Activision Blizzard. Ora è il turno del parere non vincolante del Cile
Se l’antitrust brasiliano ha già dato il via libera all’acquisizione di Activision Blizzard, la FTC americana dovrebbe pronunciarsi entro la fine del mese di novembre, l’ente cileno diversamente avrà tempo 30 giorni per dare il suo parere, con una possibile proroga di altri trenta giorni per ulteriori approfondimenti, anche se è bene sottolineare come il giudizio dell’antitrust del Cile non sia in alcun modo vincolante.
Ricordiamo anche che l’Unione Europea ha chiesto pareri anche agli sviluppatori sull’acquisizione di Activision Blizzard. In tal senso team e publisher, che hanno sede in Europa, dovranno compilare un questionario per definire la propria posizione in relazione all’acquisizione, sottolineando eventuali problematiche che ne derivano.
A livello legale, Microsoft non possiede ancora Activision Blizzard, ma la trattativa dovrebbe concludersi entro la prima metà del 2023 se non ci saranno impedimenti o eventuali ostacoli burocratici di sorta.
Come detto, gli organi antitrust di diversi paesi del mondo stanno verificando le carte e le dichiarazioni fornite con l’obiettivo di proteggere i consumatori e fare in modo che questi ultimi non vengano danneggiati dall’acquisizione di un colosso come Activision Blizzard, che dispone di alcune delle IP più famose del mondo dei videogiochi.